Banksia candolleana

Famiglia : Proteaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Banksia candolleana è un sempreverde compatto alto circa un metro e mezzo © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Australia sud occidentale dove cresce su suoli profondi sabbiosi o pietrosi e poveri tra le città di Perth e di Geraldton.

Il genere è dedicato al botanico e naturalista Joseph Banks (1743-1820) che partecipò alla spedizione scientifica (1768-1771) del capitano James Cook sull’Endeavour; la specie è dedicata alla famiglia di botanici svizzeri de Candolle, Augustin Pyramus (1778-1841) e il figlio Alphonse (1806-1893).

Nomi comuni: propeller banksia, duckbill banksia (inglese).

La Banksia candolleana Meisn. (1855) è un arbusto di lenta crescita, sempreverde, molto ramificato e compatto, alto fino a circa 1,5 m.

Le foglie sono alterne, lineari, dai margini profondamente incisi con lobi triangolari dall’apice appuntito, lunghe 15-40 cm e larghe fino a 2 cm, di colore verde intenso superiormente, grigio verde inferiormente.

Le infiorescenze sono terminali, su corto peduncolo, ovoidi, fino a circa 7 cm di diametro, portanti numerosi fiori con tepali lunghi 2-2,5 cm, esternamente pubescenti, e stilo lungo 2,5-3,5 cm, di colore da giallo oro ad arancio rosato. I frutti, da uno a cinque, sono follicoli legnosi prominenti e persistenti disposti ad elica, lunghi 2-6 cm e spessi 1,5-3,5 cm, la cui apertura, e conseguente liberazione dei semi, è provocata dai periodici incendi che si verificano nella regione.

Si riproduce per seme, senza alcun particolare pretrattamento, che impiega 3-10 settimane per germinare, alla temperatura di 18-22 °C, e 3-4 anni o più per la prima fioritura, da porre in terriccio sabbioso mantenuto umido fino alla germinazione, utilizzando preferibilmente contenitori singoli, essendo piuttosto sensibile al trapianto.

Specie relativamente poco coltivata, ma di indubbie caratteristiche ornamentali per il fogliame, le globose infiorescenze ed i caratteristici frutti, richiede un clima di tipo mediterraneo con inverni miti ed estati lunghe e secche, sopporta asciutta temperature minime fino a circa -4 °C, per brevissimo periodo, e ben radicata resiste a lunghi periodi di siccità. Coltivabile in pieno sole o parziale ombra su suoli anche poveri, ma ben drenati, sabbiosi, acidi e con bassi livelli di fosforo, occorre quindi evitare l’uso di fertilizzanti che lo contengono.

È particolarmente sensibile al marciume radicale in ambiente umido e in zone con piovosità estiva, in questi climi può essere innestata su specie affini resistenti, come la Banksia aemula R.Br. (1881). Resiste al fuoco grazie alla presenza del lignotubero, parte superiore della radice, ingrossata e lignificata, che permette alla pianta di rigenerarsi dopo gli incendi. Utilizzabile in giardini di tipo mediterraneo come esemplare isolato o per bordure, si adatta anche alla coltivazione in vaso con substrato sabbioso particolarmente drenante.

Sinonimi: Sirmuellera candolleana Kuntze (1891).

 

→ Vedere anche l’articolo sul genere Banksia.

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