Bismarckia nobilis

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Palma imponente, con fusto di 40 cm e 20 m d'altezza. Crescita veloce ai tropici © Giuseppe Mazza

Palma imponente, con fusto di 40 cm e 20 m d’altezza. Crescita veloce ai tropici © Giuseppe Mazza

Originaria del Madagascar, cresce nelle savane della zona occidentale dell’isola, dove è una delle poche specie perenni e ad alto fusto che resiste ai periodici incendi di origine antropica.

Il genere è dedicato al cancelliere tedesco Otto von Bismarck (1815-1898), il termine specifico latino “nobilis” = magnifico, nobile, è sicura- mente appropriato per questa che è una delle specie più imponenti ed ornamentali della famiglia delle palme.

Nomi comuni: satra, satrabe, satrana, satranabe (Madagascar); Bismarck palm (inglese); palmier de Bismarck (francese); palmeira-de-Bismarck (portoghese); palmera de Bismarck (spagnolo); Bismarckpalme, Bismarck-Palme (tedesco).

La Bismarckia nobilis Hildebrandt & H. Wendl. (1881) è una specie dioica (ogni individuo porta o solo fiori maschili o solo fiori femminili) con un fusto solitario, imponente, alto fino ad oltre 20 m e con un diametro di circa 40 cm nella parte mediana, fino ad 80 cm alla base, coperto dai residui delle basi fogliari nelle piante giovani, di colore bruno-grigiastro e segnato dagli anelli ravvicinati delle cicatrici delle basi fogliari e da fitte fessurazioni verticali nelle piante adulte. Le foglie sono costapalmate, pressoché circolari, larghe fino ad oltre 2 m, cerose, di colore dal grigio al grigio-blu con 50-70 segmenti rigidi, appena bifidi all’estremità, di cui i più esterni sono uniti alla base per circa ¼ – ½ della loro lunghezza, i più interni per circa l’80%; il picciolo, lungo 1,5-2 m ed appena dentato ai bordi, è ricoperto da una patina cerosa bianca. Esiste anche una varietà a foglie interamente verdi.

Le infiorescenze, ramificate, nascono tra le foglie, simili nella struttura nelle piante maschili e femminili, sono costituite da un asse principale con ramificazioni laterali che portano, raggruppati all’apice, fino a nove, nelle piante maschili, rami fioriferi lunghi 15-25 cm di colore rosso bruno, in numero generalmente inferiore in quelle femminili; i fiori sono minuscoli e biancastri.

I frutti sono ovoidi o globosi, lunghi 3-6 cm, di colore marrone scuro. Si riproduce per seme che germina in 1-2 mesi con calore di fondo, anche in oltre un anno senza; consigliabile l’uso di vasi profondi (almeno 25 cm) date le sue caratteristiche di germinazione.

Le grandi foglie, larghe anche più di 2 m, della Bismarckia nobilis sono quasi circolari, costapalmate, cerose, di colore grigio, grigio-blu o verde © Giuseppe Mazza

Le grandi foglie, larghe anche più di 2 m, della Bismarckia nobilis sono quasi circolari, costapalmate, cerose, di colore grigio, grigio-blu o verde © Giuseppe Mazza

Palma di grandissimo valore ornamentale e paesaggistico per forma, dimensione e colore delle foglie, ha avuto una notevole diffusione negli ultimi anni in tutti i paesi tropicali e subtropicali, da utilizzare isolata o in gruppi, avendo cura di lasciare un ampio spazio libero attorno per esaltare al massimo le sue caratteristiche. Di crescita relativamente veloce, specie in pieno sole, si adatta a diversi tipi di terreno, purché ben drenanti, e può resistere da adulta a lunghi periodi di siccità, anche se si avvantaggia di regolari annaffiature nei mesi più caldi.

Si è dimostrata coltivabile anche in zone a clima temperato con inverni miti, resistendo, da adulta ed in terreni ben drenati ed asciutti, a temperature fino a -3, -4 °C, per breve periodo, con danni limitati al fogliame; la varietà a foglie verdi è meno resistente alle basse temperature, danneggiandosi già intorno a 0 °C. Come pianta da vaso è poco utilizzata, per le sue dimensioni può essere coltivata solo in ambienti spaziosi che devono anche essere oltremodo luminosi.
È forse la palma più diffusa nel Madagascar, i fusti vengono utilizzati localmente nelle costruzioni e le foglie come copertura delle abitazioni.

Sinonimi: Medemia nobilis (Hildebrandt & H. Wendl.) Gall. (1904).

 

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