Boletus aestivalis

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Testo © Loredana Battisti

 

Il reticolo si estende su tutto il gambo. Frequente d’estate. Ottimo commestibile anche crudo © Mazza

Il reticolo si estende su tutto il gambo. Frequente d’estate. Ottimo commestibile anche crudo © Mazza

Famiglia: Boletaceae Chevalier.

Subfamiglia: Boletoideae Singer.

Genere: Boletus Dillenius: Fries.

Sezione: Edules Fries.

Boletus aestivalis Paulet : Fries 1838.

Il nome deriva dal latino “aestivalis” = dell’estate in quanto la sua crescita è prevalentemente estiva.

Il genere Boletus è caratterizzato da funghi con imenoforo (struttura che contiene la parte fertile del fungo, l’imenio, dove avviene la produzione delle spore), formato da tuboli e pori facilmente separabili dalla sottostante carne del cappello. La sezione Boletus raggruppa specie per lo più robuste, a carne bianca immutabile, gambo con reticolo, l’imenoforo presenta una colorazione bianca nel giovane, gialla a maturità e verde-olivastra in età avanzata (come il colore delle spore in massa).

Cappello: di medie e grandi dimensioni da 5-20 cm ed oltre, carnoso, inizialmente emisferico poi convesso, infine appianato, cuticola asciutta, glabra, finemente vellutata nei giovani esemplari, a volte presenta delle screpolature a tempo secco, ha una colorazione ocra-bruno, nocciola, anche con tonalità bruno-scuro.

Imenoforo: tuboli molto minuti, lunghi, arrotondati-adnati, da bianchi a gialli a verde oliva con la maturazione delle spore, facilmente separabili dalla carne del cappello, immutabili al taglio; pori minuti dello stesso colore dei tuboli, immutabili al tocco.

Gambo: 4-18 x 3-5 cm, carnoso e robusto, da obeso a cilindrico, panciuto, bulboso, molto variabile, di colore nocciola comunque molto chiaro, presenta un reticolo concolore che si estende su tutto il gambo, tanto che tale caratteristica è quella che gli conferisce il nome di Boletus reticulatus.

Carne: bianca, soda, compatta, molle a maturità e immutabile. Odore e sapore fungini.

Cistidi, basidi e spore di Boletus aestivalis © Pierluigi Angeli

Cistidi, basidi e spore di Boletus aestivalis © Pierluigi Angeli

Reazioni chimiche: non significative.

Spore: ellittico-fusiformi, lisce, di dimensioni 12,5-16 x 4-5 µm.

Habitat: In boschi di latifoglia, soprattutto quercia, castagno, nocciolo, faggio, ma anche in quelli di conifera (abeti e pini), specie prettamente termofila e xerofila, amante dei luoghi caldi e asciutti, molto più rara al nord mentre è più comune nelle zone mediterranee e appenniniche. Il periodo di crescita va dalla primavera fino all’inizio dell’autunno.

Commestibilità: ottimo commestibile; anche crudo se consumato in piccole quantità.

Note: specie di facile identificazione soprattutto per il reticolo che si estende su tutto il gambo.

Osservazioni: fungo molto comune e anche molto ricercato insieme a quelli dello stesso gruppo conosciuti come “porcini”: Boletus aereus, Boletus edulis, Boletus pinophilus. Si distingue dal Boletus edulis sia per l’habitat, in quanto quest’ultimo predilige un clima più fresco, sia per una cuticola sempre un po’ viscosa ed un reticolo sul gambo bianco e poco esteso; a volte diventa difficile distinguerlo dal Boletus aereus quando il Boletus aestivalis ha tonalità del cappello più scure; dal Boletus pinophilus differisce per una colorazione rossiccia-vinosa sul cappello e reticolo concolore, caratteri tipici di quest’ultima specie. Inoltre l’errore più spiacevole si potrebbe avere con il Tylopilus felleus (porcino del fiele) che apparentemente, e soprattutto negli esemplari giovani, potrebbe essere confuso con il Boletus aestivalis; ma attenzione perché questa specie ha un sapore amarissimo: basta infatti un solo piccolo esemplare per rendere immangiabile un ottimo piatto di porcini. Si distingue tuttavia per il colore dei pori, rosa a maturità, ma anche alla manipolazione o alla pressione e per un grossolano reticolo sul gambo.

 

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