Cephalocereus senilis

Famiglia : Cactaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria del Messico centro-orientale (stati di Hidalgo e Veracruz) dove cresce su aree roccioso-calcaree, tra 1000 e 1500 m di altitudine, caratterizzate da un clima mite e secco d’inverno, caldo con rare e brevi piogge in estate, con una elevata escursione termica giornaliera.

Il nome generico è la combinazione del termine greco “kephalē” = testa e Cereus, nome di un altro genere di Cactaceae, il nome specifico è il termine latino “senilis” = di vecchio, quindi ‘ Cereus testa di vecchio’, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: “old-man cactus”, “old man of Mexico”, “white-Persian-cat cactus” (inglese); “ testa di vecchio” (italiano); “barbe de vieillard”, “tête de vieillard” (francese); “cabeça-de-velho” (portoghese); “barba de viejo”, “cabeza de viejo”, “cacto del hombre viejo”, “cacto senil”, “cacto viejito”, “cefalocero”, “órgano-viejo real”, “viejito” (spagnolo); “greisenhaupt”, “schopfcereus” (tedesco).

Il Cephalocereus senilis (Haw.) Pfeiff. (1838) è una specie colonnare di lenta crescita, generalmente non ramificata, solo in qualche caso alla base e raramente nella parte superiore, dall’epidermide grigio-verde tendente al grigio con l’età. I fusti, fino a 30 cm di diametro, in natura possono raggiungere e superare i 10 m di altezza, non sono infatti rari gli esemplari fino a 15 m; essi presentano 12-34 costolature di circa 1 cm di altezza con tubercoli poco pronunciati.

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Canuto come un vecchio, il Cephalocereus senilis del Messico si vende in vasetti, ma in natura supera i 10 m. I fiori notturni, di circa 8 cm di diametro, sono impollinati prevalentemente da pipistrelli nettarivori © G. Mazza

Le areole sono ravvicinate e dotate di 20-30 setole morbide, bianco-grigiastre, lunghe 6-12 cm, ma che nelle vecchie piante possono raggiungere e superare 20 cm di lunghezza, e 1-5 robuste spine centrali di colore grigio giallastro, lunghe 1-2 cm nelle piante giovani, fino a 5 cm in quelle adulte.

Quando la pianta raggiunge, in natura, un’età di 15-20 anni, inizia a svilupparsi uno cefalio, prima lateralmente, poi eventualmente avvolgente tutto l’apice, costituito da setole più corte delle precedenti e da una densa lanugine di colore bruno molto chiaro spessa 4-8 cm, che è l’indice del raggiungimento dell’età riproduttiva. I fiori imbutiformi nascono dalle areole del cefalio, sono notturni, solitari, lunghi circa 9 cm e diametro della corolla 8 cm, di colore rosa; il tubo floreale è coperto da rade scaglie e peluria.

I fiori sono impollinati prevalentemente da pipistrelli nettarivori, come Leptonycteris curasoae e nivalis, Choeronycteris mexicana e Glossophaga soricina.

I frutti sono obovoidi, lunghi circa 3 cm, rosati, con la base secca del fiore in cima. Si riproduce principalmente e facilmente per seme, su substrato sabbioso, ad una temperatura di 20-25 °C, meno per talea, da fare ben asciugare; viene a volte innestato su altre specie più resistenti, come Trichocereus pachanoi.

In anni recenti, al fine di limitare la massiccia raccolta di semi in habitat, che ne limita la naturale riproduzione, ne è stata incoraggiata la moltiplicazione per micropropagazione in vitro a partire dalle areole. Specie dal fascino intramontabile, certamente una tra le più caratteristiche cactacee in coltivazione, in particolare sono molto apprezzate, e commercializzate, le piante giovani di non più di una decina di centimetri, dove è più evidente la lunghezza delle bianche setole in rapporto a quella dell’intera pianta. L’ambiente ideale di coltivazione all’aperto sono i terreni rocciosi o pietrosi, aridi o semiaridi, anche poveri, purché perfettamente drenanti, in pieno sole, in climi dagli inverni secchi ed estati poco piovose.

Le piante adulte possono sopportare, completamente a secco, temperature di alcuni gradi sotto 0 °C, le piante giovani sono particolarmente suscettibili al marciume radicale già in prossimità di 0 °C, specie in presenza di umidità. In vaso va coltivata su terricci particolarmente porosi e drenanti, che possono essere costituiti da comune terra da giardino concimata, sabbia grossolana e pietrisco calcareo frantumato in parti uguali, con lo strato superiore costituito solamente da pietrisco, per limitare il rischio di marciumi; in inverno va collocata in ambienti ben ventilati con temperature preferibilmente intorno a 10-15 °C.

Le innaffiature in estate devono essere moderate, lasciando asciugare completamente il terriccio prima di ridare acqua, sospese in inverno. Essendo facilmente soggetta ad attacchi di acari, cocciniglia cotonosa e a scudetto, va ispezionata frequentemente per potere intervenire prontamente.

La specie è iscritta nell’appendice II della Cites (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Cactus senilis Haw. (1824); Cereus senilis (Haw.) DC. (1828); Cephalophorus senilis Lem. (1838); Pilocereus senilis (Haw.) Lem. (1839).

 

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