Choerodon anchorago

Famiglia : Labridae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Uno spettacolare Choerodon anchorago all’attacco. Il nome del genere fa riferimento ai canini sporgenti che ricordano quelli dei cinghiali

Uno spettacolare Choerodon anchorago all’attacco. Il nome del genere fa riferimento ai canini sporgenti che ricordano quelli dei cinghiali © Anna & Ned DeLoach

Il Choerodon anchorago (Bloch, 1791) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, al vasto ordine dei Perciformes ed alla variopinta famiglia dei Labridae, ricca attualmente (2020) di 71 generi e 549 specie con livree sorprendenti legate spesso a vistosi dimorfismi sessuali e cambiamenti di sesso.

Il nome Choerodon, assegnato a 26 specie della famiglia, deriva dal termine greco “Χοιρός” (khoiros) = porco, maiale e “ὀδών” (odon) = dente, con riferimento ai canini sporgenti che ricordano un po’ quelli dei cinghiali. Il termine specifico anchorago sembra faccia riferimento all’insolito disegno che reca sui lati, simile a un’ancora.

Zoogeografia

È presente nell’Indopacifico tropicale. A titolo indicativo lo troviamo in India e Sri Lanka, alle Isole Andamane, in Tailandia, Malesia, Indonesia, Isole Palau, Papua Nuova Guinea e Australia. Verso Nord è presente alle Filippine, Vietnam, Cina, Taiwan e isole Ryukyu nel sud del Giappone. Verso Sud-Est lo ritroviamo in Micronesia nelle acque delle Isole Vanuatu, in Nuova Caledonia, che segna il limite meridionale della specie, mentre a levante ha colonizzato Tonga, Niue e la Polinesia Francese.

Pescato piccolo per gli acquari e adulto per i mercati ittici locali, questa specie raggiunge i 50 cm di lunghezza nell’Indopacifico tropicale

Pescato piccolo per gli acquari e adulto per i mercati ittici locali, questa specie raggiunge i 50 cm di lunghezza nell’Indopacifico tropicale © Giuseppe Mazza

Ecologia-Habitat

Vive fra le formazioni madreporiche non oltre i 25 m profondità. Nuota nelle praterie sommerse, in zone sabbiose, spesso fra scogli e resti madreporici, ma anche sul pendio esterno dei reef fra madrepore e coralli molli. I giovani sono frequenti negli estuari e fra le radici delle mangrovie dove trovano cibo e riparo.

Morfofisiologia

Il Choerodon anchorago può raggiungere il mezzo metro di lunghezza con un corpo relativamente tozzo. Il profilo del capo, convesso sopra agli occhi, mostra 4 terrificanti canini sporgenti. La pinna dorsale reca 12-13 raggi spinosi e 7 molli. L’anale 3 raggi spinosi e 9 inermi. Le pettorali, giallognole traslucide, mostrano 15-16 raggi molli e la pinna caudale è più o meno troncata.

La livrea è un “quadro di Picasso”. Il corpo pare spezzato in due da una fascia gialla verticale, più o meno intensa, da giallognola ad arancio, che si estende a triangolo allargandosi verso la zona ventrale, bianca fino alla coda.

Macchiette e arabeschi a parte, il contrasto giallo-nero-bianco, talora intenso, spezza visivamente il contorno mimetizzando il capo, mentre la coda chiara distrae e confonde i predatori. È un pesce intelligente che usa attrezzi per spaccare i bivalvi di cui è ghiotto, scagliati più volte su un particolare sasso del suo territorio usato come martello

Macchiette e arabeschi a parte, il contrasto giallo-nero-bianco, talora intenso, spezza visivamente il contorno mimetizzando il capo, mentre la coda chiara distrae e confonde i predatori. È un pesce intelligente che usa attrezzi per spaccare i bivalvi di cui è ghiotto, scagliati più volte su un particolare sasso del suo territorio usato come martello © Allison & Carlos Estape

In alto, sui lati e il dorso, la livrea è grigio-verdastra finemente macchiata d’arancio verso il capo e molto scura verso la coda, dove forma un netto riquadro nero ridotto ad un semplice tratto orizzontale alla base della sella bianca o giallognola del fondo schiena.

La pinna dorsale tende al verdastro punteggiato con un piccolo bordo verde-turchino, come nell’anale che però è gialla con disegni arancioni. Le pettorali sono giallognole e le pelviche a bande arancio e turchino. Alla base delle pinne pettorali vi è una grande macchia blu-nerastra. Va però aggiunto che, secondo le località e l’umore del pesce, tutti questi colori posso essere anche molto slavati.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Il Choerodon anchorago si nutre di tutto quello che riesce a trovare, a costo di capovolgere coi denti piccole rocce e frammenti di madrepore sui fondali. Cerca e trova spesso sulla faccia nascosta molluschi, crostacei, vermetti, stelle marine e piccoli ricci. Si è osservato che a volte spezza il guscio dei bivalvi scagliandoli ripetutamente contro una roccia, usata quindi sorprendentemente da utensile, come un martello.

La riproduzione avviene in gruppo con uova abbandonate alle correnti. I giovani crescono spesso fra le radici delle mangrovie dove trovano abbondante cibo e nascondigli

La riproduzione avviene in gruppo con uova abbandonate alle correnti. I giovani crescono spesso fra le radici delle mangrovie dove trovano abbondante cibo e nascondigli © Giuseppe Mazza

I giovani nuotano in piccoli branchi mentre gli adulti, territoriali, vivono per lo più isolati salvo nel periodo riproduttivo, in genere tra gennaio e marzo, quando hanno luogo le nozze di gruppo con uova affidate alle correnti.

Pescato per gli acquari, ma principalmente per i mercati ittici locali il Choerodon anchorago sta purtroppo perdendo effettivi. Le popolazioni possono teoricamente raddoppiare in 1,4-4,4 anni, ma sono spesso distanti fra loro e l’indice di vulnerabilità alla pesca della specie segna già 40 su una scala di 100.

Sinonimi

Sparus anchorago Bloch, 1791; Labrus macrodontus Lacepède, 1801; Cossyphus macrodon Bleeker, 1849; Choerops meleagris Rüppell, 1852; Labrus chlorodus Gronow, 1854; Crenilabrus leucozona Bleeker, 1858; Choerops maeander Cartier, 1874; Choerodon weberi Ogilby, 1911.

 

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