Chrysolophus pictus

Famiglia : Phasianidae

GIANFRANCO.gif
Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

multi

L’area d’origine del Chrysolophus pictus è la zona boscosa della Mongolia e della Cina occidentale ma ormai risulta largamente introdotto per la bellezza in tutti i continenti © Giuseppe Mazza

Questo magnifico uccello è attualmente una specie ormai così ibridata che spesso non si capisce con esattezza se l’esemplare che si ha di fronte corrisponda esattamente all’olotipo descritto da colui che l’ha classificato o ad un nuovo incrocio appena ottenuto.

Non c’è zoo, giardino naturalistico, fattoria didattica od allevamento di appassionati di volatili che non annoveri fra gli esemplari detenuti questo particolare fagiano dai colori così sgargianti. Di certo il nome volgare datogli da molte popolazioni europee non è stato il frutto di studi od elucubrazioni letterarie o scientifiche tanto sfruttate nell’affibbiare nomi spettacolari ad uccelli esotici.

Difficile elencare tutti i colori, cangianti con la luce, presenti nella livrea di questo fagiano lungo quasi 1 m, difficile anche dire quale manca © Giuseppe Mazza

Difficile elencare tutti i colori, cangianti con la luce, presenti nella livrea di questo fagiano lungo quasi 1 m, difficile anche dire quale manca © Giuseppe Mazza

È facile pensare che il nome di fagiano dorato dato a questo uccello, non sia altro che il frutto di una intuizione naturale che si ha quando lo si osserva per la prima volta. L’oro è il colore più smagliante presente nella sua livrea. In effetti come vedremo, anche Linneo aveva tratto molto tempo prima, le medesime conclusioni.

Introdotto nel XVIII secolo in Europa, verificata la prolificità e la facilità di addomesticamento, venne immediatamente preso in considerazione dagli allevatori del tempo che ne incrementarono la diffusione in tutto il continente.

Di giorno razzola nel sottobosco nutrendosi di semi, germogli, piccoli invertebrati ed insetti © Giuseppe Mazza

Di giorno razzola nel sottobosco nutrendosi di semi, germogli, piccoli invertebrati ed insetti © Giuseppe Mazza

Con lo stesso interesse, iniziarono ad ibridare la specie originale con altre varietà e specie affini, fino ad ottenerne di così tante variazioni di tonalità e colori da rendere spesso difficoltoso certificarne le origini.

Ora non vi è luogo al mondo anche remoto, dove questo uccello non sia presente in cattività. Si è poi assistito in tutti i continenti ed alle latitudini adatte, ad una diffusione anche allo stato selvatico per cui oggi vi sono colonie stabili in luoghi dove mai sarebbe potuto arrivare per via naturale.

Il Fagiano dorato (Chrysolophus pictus Linnaeus, 1758) appartiene all’ordine dei Galliformes ed alla famiglia dei Phasianidae, uccelli presenti in tutti i continenti ed a tutte le latitudini. Venne dapprima classificato nel genere Phasianus traendo le origini etimologiche del nome da Phasis un fiume della Colchide, l’attuale Georgia, dove vivevano i ben conosciuti comuni fagiani ai quali gli Argonauti, durante la loro missione alla ricerca del “vello d’oro”, avevano dato il nome di Phasian. L’attuale genere Chrysolophus trae origine dalla composizione di due termini dell’antico greco, “khrusos”= oro e “lophos”=”cresta, appunto per descrivere una delle caratteristiche peculiari di questo uccello e la specie dal termine latino “pictus” = dipinto.

In Europa viene chiamato ricalcando le impressioni sopra riportate. In inglese Golden Pheasant, in francese Faisan doré, in spagnolo Faisán dorado, in tedesco Goldfasan ed in cinese, suo luogo originario, Ken ki, cioè pollo d’oro.

Quando riposa immobile al suolo, nel chiaro scuro delle radure, può persino passare inosservato © Giuseppe Mazza

Quando riposa immobile al suolo, nel chiaro scuro delle radure, può persino passare inosservato © G. Mazza

Zoogeografia

L’area di origine di questo fagiano è la zona boscosa della Mongolia e della Cina occidentale ma ormai risulta largamente introdotto e diffuso in tutti i continenti nelle aree che riflettono le condizioni ambientali e climatiche del suo territorio di origine. Non conoscendo molto della sua vita allo stato selvatico e sulla reale consistenza delle sue popolazioni, è ipotizzabile pensare, come ormai accade con molte specie, che il numero degli uccelli tenuti in cattività siano superiori a quelli presenti in libertà.

Ecologia-Habitat

Per quanto colorato e ben appariscente, questo uccello è alquanto schivo e di difficilissimo avvistamento nel suo ambiente naturale. Le dense foreste, spesso di conifere, con fitto sottobosco arbustivo, infittito a sua volta da uno strato erboso a volte impenetrabile, è un ambiente perfetto per mimetizzare qualsiasi animale di qualsiasi colore sia. Essendo poi un uccello prettamente terrestre che lo vede passare tutte le ore di luce sul terreno immerso in questa bassa sterpaglia, riesce a mantenere una vita assolutamente riservata e sfugge spesso alla vista di osservatori ed aggressori. Difficilmente si alza in volo se non indotto da impellenze di sopravvivenza o per raggiungere qualche femmina durante il periodo di riproduzione ma preferisce correre sul terreno dimostrando capacità motorie ed abilità ineccepibili nel districarsi nel fitto sottobosco. La notte, come spesso fanno i fagiani, eccolo salire ad una discreta altezza su alberi ed appollaiarsi per la notte su grossi rami frondosi al riparo dai predatori terrestri. Vive ad altitudini non superiori i 1500 metri e durante la stagione invernale ama scendere nel fondo delle valli in foreste di latifoglie, alla ricerca di cibo e per superare le avverse condizioni atmosferiche ma ritorna immediatamente nei territori natii appena si presenta la buona stagione. A parte questa piccola migrazione altitudinale, il fagiano dorato è considerata specie stanziale.

Morfofiologia

Non è facile elencare tutti i colori presenti nella livrea di questo fagiano e collocarli nella giusta posizione, vista la grande varietà di tonalità e la bizzarra disposizione degli stessi sul corpo. È certamente più facile osservare una sua foto in abito nuziale ed ammirare nei dettagli questa incredibile tavolozza che cercare di descriverlo. L’oro è presente su un cappuccio/cresta che scende sulla nuca e sulla parte inferiore del dorso fino all’attaccatura della coda. Il rosso vermiglio copre interamente la gola, il petto ed i fianchi e crea dei calzoni che vestono parzialmente anche la parte superiore delle zampe. Sulla parte inferiore della nuca è presente una delicata copertura di colore arancione, con fitte striature nere trasversali , frutto di un allungamento delle piume del collo che formano un elegantissimo scialle.

Ma la notte sale ad una discreta altezza sugli alberi al riparo dai predatori terrestri © Giuseppe Mazza

Ma la notte sale ad una discreta altezza sugli alberi al riparo dai predatori terrestri © Giuseppe Mazza

È presente anche una vasta macchia azzurra scapolare che contrasta con il giallo dorato della parte inferiore del dorso. Nuances blu sono ben visibili anche sulle copritrici alari.

La coda è molto allungata, di colore bianco-giallastro fortemente e finemente macchiettata di nero, con penne frammiste ad altre leggermente più corte di un vivace color rosso. Occhi giallo vivido; becco, cera e zampe giallastre. Lavoro difficile elencarli tutti con esattezza. La femmina ha invece colori marrone brunastri con una coda notevolmente meno lunga. In queste l’iride è, contrariamente ai maschi, marrone sin da giovane, una caratteristica che facilita notevolmente il sessaggio degli esemplari immaturi.

Il maschio di fagiano dorato misura circa un metro di lunghezza dei quali circa 60/70 cm per la sola coda ed un peso che nel maschio può arrivare a 900 g. L’apertura alare può superare i 70 cm. I giovani assumono la livrea da adulto dal secondo anno, assumendo con l’avanzare dell’età, colori più vividi e vivaci. In cattività è un uccello allevato al solo scopo ornamentale pur avendo carni eccellenti e gustose. Varie ibridazioni sono state ottenute con il congenere Fagiano di Lady Amherst (Chrysolophus amherstiae) con produzione di esemplari fertili che hanno dato poi vita a successivi e sempre più intricati incroci.

Etologia-Biologia riproduttiva

Il fagiano dorato si nutre di semi, germogli, piccoli invertebrati ed insetti che trova rovistando nel sottobosco razzolando nello stesso modo adottato dalle nostre galline ed in genere da tutti i fasianidi. È generalmente silenzioso se non durante il periodo degli accoppiamenti quando emette un caratteristico ed altisonante richiamo. Anche quando si invola improvvisamente emette un rapido e stridulo canto, aggiunto al tipico rumore per il rapidissimo sbattimento delle ali, suoni che spaventano e che distolgono per un attimo l’attenzione dell’intruso o dell’eventuale aggressore. È tipicamente poligamo ma il numero delle femmine è solitamente molto ridotto.

La femmina depone da 8 a 12 uova di color crema, in un leggero affossamento nel terreno ricoperto da erbe secche e da soffici piume che la stessa chioccia perde durante la cova e che crescono di quantità mano a mano che l’operazione si protrae. La madre è un’assidua covatrice e lascia molto raramente la cova rinunciando spesso a mangiare e bere per lunghissimi periodi.  Dopo circa 23/25 giorni nascono dei piccoli precoci e ben piumati che lasciano il nido appena la covata è completa. La chioccia accudisce i giovani per circa un mese prima della totale indipendenza anche se questi sono in grado di alimentarsi autonomamente sin dal primo giorno di vita. Tuttavia i giovani rimangono con la madre in gruppi familiari per diversi mesi. Incredibile il fatto che riescano ad involarsi dopo sole due settimane dalla nascita pur avendo dimensioni ridottissime tali da sembrare piccole quaglie.

Mutazioni ed ibridi sono moneta corrente. Facile da allevare e riprodurre è presente in quasi tutti gli zoo, fattorie didattiche e collezioni di appassionati © Giuseppe Mazza

Sembra che Plinio il Vecchio abbia identificato nella famosa Fenice questo uccello dai colori smaglianti. Nella tradizione cinese e nei dipinti delle antiche dinastie questo uccello risulta spesso riprodotto e rammentato nei racconti popolari.

Infine durante il periodo nazista, con il termine “fagiani dorati” venivano ironicamente chiamati gli alti funzionari del partito, tanto pomposamente gallonati con medaglie ed uniformi colorate da sembrare uno di loro.

Sinonimi

Phasianus pictus Linnaeus, 1758.

 

→ Per apprezzare la biodiversità dei GALLIFORMES cliccare qui.