Cinnamomum verum

Famiglia : Lauraceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Il Cinnamomum verum può raggiungere i 20 m d'altezza © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dello Sri Lanka dove cresce nelle foreste pluviali prevalentemente tra 300 e 1000 m di altitudine.

Il nome del genere è la latinizzazione del nome greco dell’essenza di cannella “kinnamomon”, a sua volta derivato, secondo Erodoto (c. 484 A.C – c. 430 A.C.) dal fenicio, ma più probabilmente dall’arabo, dato che erano i mercanti arabi che portavano le spezie sulle rive del Mediterraneo.

Il nome della specie deriva dall’aggettivo latino “verus, a, um” = vero, per distinguerlo da altre specie dello stesso genere, come il Cinnamomum cassia, da cui si ricava un prodotto di minore qualità.

Nomi comuni: Ceylon cinnamon, cinnamon, common cinnamon, Sri Lanka cinnamon (inglese); albero della cannella (italiano); cannelier de Ceylan (francese); canela-da-Índia, caneleiro (portoghese); canela, canelero de Ceilán (spagnolo); ceylonzimtbaum, echter ceylonzimt, zimtbaum (tedesco).

Il Cinnamomum verum J. Presl (1823) è un albero sempreverde di media grandezza con numerosi rami, spesso penduli, alto fino a circa 20 m.

In coltivazione viene però allevato a cespuglio e non supera in genere i 3 m.

La corteccia dei giovani rami è liscia e di colore bruno chiaro. Le foglie, di forma e dimensioni variabili su un corto picciolo, sono opposte. Coriacee e intensamente aromatiche, lunghe 7-20 cm e larghe 4-8 cm, lanceolate, ellittiche o ovate con apice acuminato e margine intero, di colore da verde pallido a verde intenso lucido. Recano tre (cinque) caratteristiche nervature evidenti che si dipartono dalla base e si congiungono all’apice. Le foglie giovani possono essere verdi, rosse o porpora scuro.

Le foglie, intensamente aromatiche, hanno 3-5 nervature caratteristiche © G. Mazza

Le foglie, intensamente aromatiche, hanno 3-5 nervature caratteristiche © G. Mazza

Infiorescenze a pannocchia terminali o ascellari su peduncoli di colore bianco crema, lunghi fino a circa 10 cm, portanti minuscoli fiori di colore bianco giallastro o bianco crema di 3 mm di diametro.

Il frutto è una drupa ovoide lunga 1,2-2 cm di colore porpora nerastro contenente un seme di colore bruno.

Si riproduce generalmente per seme che va messo a dimora immediatamente, avendo una breve durata di germinabilità (circa 40 giorni), su un terriccio ricco di sostanza organica con 30-40% di sabbia. I semi germinano in 2-3 settimane.

Quando si vuole essere certi di mantenere una particolare varietà si ricorre alla riproduzione vegetativa, per talea, ma che presenta difficoltà di radicazione.

È più facile procedere per margotta e, in tempi recenti, per micropropagazione.

Specie da clima tropicale umido con piovosità superiore a 2000 mm distribuita pressoché regolarmente nell’arco dell’anno.

In quelli con spiccata stagionalità, ed ancor più in clima subtropicale, la qualità dei prodotti derivati è decisamente inferiore e la sua coltivazione è più che altro a scopo ornamentale.

Allo stesso scopo se ne può tentare marginalmente la coltivazione, in posizione riparata, nelle zone temperato calde più miti, dove le temperature prossime a 0 °C sono eccezioni di breve durata.

La cannella, utilizzata come spezia da tempi remoti, si ricava dalla corteccia © G. Mazza

La cannella, utilizzata come spezia da tempi remoti, si ricava dalla corteccia © G. Mazza

Non è particolarmente esigente in fatto di suolo, ma cresce al meglio in quelli sabbiosi e perfettamente drenanti, non sopportando acqua stagnante.
Pur essendo un albero che in natura vive nelle foreste, cresce bene anche senza alcuna ombreggiatura.

La cannella, utilizzata da tempi remoti come spezia, come medicamento nella medicina popolare per un’ampia varietà di patologie, e come profumo, è la corteccia essiccata, liberata della parte superficiale, e commercializzata in cilindri lunghi 5-8 cm, costituiti da più pezzi di corteccia arrotolati uno dentro l’altro, o ridotta in polvere.

L’olio di cinnamomo è estratto dalla corteccia e dalle foglie ed è utilizzato nell’industria alimentare per aromatizzare innumerevoli prodotti, come conserve, bibite, dolci e pietanze varie, è inoltre utilizzato nell’industria dei cosmetici e in certa misura in quella farmaceutica.

L’olio estratto dalle foglie è per circa l’80% costituito da eugenolo, che ha anche proprietà antisettiche e antiossidanti, mentre quello ottenuto dalla corteccia è costituito per il 65% da cinnamaldeide.

Per la produzione della cannella e dell’olio estratto dalla corteccia le piante vengono potate basse in modo da farle accestire, la raccolta della corteccia viene effettata al quarto, quinto anno di impianto quando i rami hanno un diametro intorno a 2-2,5 cm, diametri inferiori danno una minore resa, ma migliore qualità, i rami vengono tagliati quasi al livello del suolo, la seguente raccolta viene effettuata dopo un anno o poco più. Per l’estrazione dell’olio dalle foglie, queste vengono raccolte, insieme ai teneri germogli, una o due volte l’anno e fatte appassire all’ombra per un giorno prima di procedere alla distillazione.

Liberata dalla parte superficiale viene fatta essicare arrotolata © Giuseppe Mazza

Liberata dalla parte superficiale viene fatta essicare arrotolata © Giuseppe Mazza

Sinonimi: Cinnamomum zeylanicum Breyn. (1677); Laurus cinnamomum L. (1753); Cinnamomum zeylanicum Blume (1825); Cinnamomum aromaticum J. Graham (1839); Cinnamomum iners Wight (1839); Cinnamomum cinnamomum (L.) H.Karst. (1881); Cinnamomum barthii Lukman. (1889); Cinnamomum bengalense Lukman. (1889); Cinnamomum biafranum Lukman. (1889); Cinnamomum bonplandii Lukman. (1889); Cinnamomum boutonii Lukman. (1889); Cinna- momum capense Lukman. (1889); Cinnamomum cayennense Lukman. (1889); Cinnamomum commersonii Lukman. (1889); Cinnamomum cordifolium Lukman. (1889); Cinnamomum decandollei Lukman. (1889); Cinnamomum delessertii Lukman. (1889); Cinna- momum ellipticum Lukman. (1889); Cinnamomum erectum Lukman. (1889); Cinnamomum humboldtii Lukman. (1889); Cinnamomum karrouwa Lukman. (1889); Cinnamomum leschenaultii Lukman. (1889); Cinnamomum madrassicum Lukman. (1889); Cinnamomum mauritianum Lukman. (1889); Cinnamomum meissneri Lukman. (1889); Cinnamomum ovatum Lukman. (1889); Cinnamomum pallasii Lukman. (1889); Cinnamomum pleei Lukman. (1889); Cinnamomum pourretii Lukman. (1889); Cinnamomum regelii Lukman. (1889); Cinnamomum roxburghii Lukman. (1889); Cinnamomum sieberi Lukman. (1889); Cinna- momum sonneratii Lukman. (1889); Cinnamomum vaillantii Lukman. (1889); Cinnamomum wolken- steinii Lukman. (1889); Cinnamomum zollingeri Lukman. (1889); Camphorina cinnamomum (L.) Farw. (1918); Cinnamomum leptopus A.C.Sm. (1951).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle LAURACEAE cliccare qui.