Cleome houtteana

Famiglia : Cleomaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Coltivata da oltre tre secoli, con alterne fortune, ritorna di moda. Sterilità intermittente © G. Mazza

La specie è originaria dell’America meridionale tropicale (Argentina, Bolivia, Brasile e Paraguay) dove cresce preferibilmente lungo le rive dei fiumi.

L’origine del nome generico è incerta; la specie è dedicata al raccoglitore e botanico svizzero Émile Hassler (1861-1937).

Nomi comuni: “giant spider plant”, “giant spider-flower”, “pink-queen”, “spider-flower”, “spider plant” (inglese); “mussambê”, “mussambê-fedorento”, “planta-aranha”, “sete-marias”, “beijo-fedorento” (portoghese-Brasile); “aromo”, “flor de perro”, “gusanera”, “sambo” (spagnolo); “spinnenblume”, “spinnenpflanze” (tedesco).

La Cleome houtteana Schltdl. (1851) è una pianta erbacea coltivata generalmente come annuale, alta 70-140 cm, robusta, spesso ramificata alla base, con fusti leggermente spinosi e glanduloso-pubescenti, cioè con peli, detti ghiandolari, dotati all’apice di una ghiandola che secerne una sostanza spesso vischiosa.

Presenta foglie alterne palmato-composte con 5-7 foglioline oblungo-lanceolate, dai margini leggermente dentati, lunghe da 2 a 10 cm e larghe 1-3 cm; verso l’apice del fusto, dove si sviluppa l’infiorescenza, le foglie diventano intere e di piccole dimensioni, fino a circa 4 cm di lunghezza; anche sulle foglie sono presenti, sia superiormente che inferiormente, peli ghiandolari che emanano un odore penetrante, per alcuni al limite dello sgradevole.

Le infiorescenze, in densi racemi di 15-17 cm di diametro, sono terminali e si allungano, nel susseguirsi della fioritura fino a 50 cm ed oltre; i singoli fiori, su un peduncolo lungo 2-5 cm e prodotti in sequenza per 2-3 mesi, hanno 4 petali sottili, lunghi circa 3 cm e larghi 1 cm, di colore variabile, bianco, rosa o lavanda a seconda della varietà, e 6 filamenti lunghi 5-7 cm.

L’infiorescenza presenta un particolare fenomeno di sterilità intermittente, dopo un gruppo di fiori ermafroditi “perfetti”, quindi capaci di produrre autonomamente un frutto, segue un gruppo sterile in cui il pistillo è abortito (sterilità femminile), quindi un altro gruppo di fiori ermafroditi perfetti, seguiti a loro volta da un gruppo con stami abortiti (sterilità maschile) e così via.

Il frutto è una capsula deiscente (nel senso che a maturità si apre spontaneamente sulla pianta), lunga 4-10 cm e diametro 3-4 mm, contenente 10-20 semi reniformi o discoidi, lunghi e larghi circa 2 mm, di colore marrone scuro semilucido. Si riproduce per seme in primavera; se seminati in ambiente protetto ad una temperatura di 18-20° C, la germinazione avviene in 10-12 giorni e la fioritura inizierà dopo 80-90 giorni; i semi possono essere messi direttamente a dimora dopo le eventuali ultime gelate, nel qual caso la fioritura inizierà a metà estate. Spesso si auto dissemina e per tale motivo è considerata potenzialmente infestante in climi miti, ha già infatti colonizzato, sfuggendo alla coltivazione e naturalizzandosi, vaste aree in varie parti del mondo.

Specie in coltivazione da quasi tre secoli con alterne fortune, di gran moda in certi periodi, pressoché dimenticata in altri, come nella seconda metà del ‘900, ma dagli inizi di questo secolo sembra si sia ridestato l’interesse per le sue numerose varietà. Può essere coltivata su un’ampia varietà di suoli, con l’unica condizione di un buon drenaggio essendo particolarmente sensibile ai ristagni di umidità nel suolo. Esposizione preferibilmente in pieno sole o leggera ombreggiatura, eventualmente nelle ore pomeridiane; le innaffiature devono essere regolari, anche se una volta ben radicata può sopportare brevi periodi di siccità. Può essere utilizzata in aiuole, gruppi isolati, ma soprattutto come sfondo; si adatta anche alla coltivazione in vaso, purché capiente.

Sinonimi: Cleome spinosa auct.; Cleome sesquiorygalis Naudin ex C.Huber (1874); Cleome hassleriana Chodat (1898); Tarenaya hassleriana (Chodat) H.H. Iltis (2007).

 

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