Clerodendrum japonicum

Famiglia : Lamiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Il Clerodendrum japonicum, di casa nelle boscaglie e lungo le rive dei corsi d’acqua del Sud-est asiatico, raggiunge i 3 m d'altezza. Le foglie sono commestibili e vengono usate con le radici nella medicina tradizionale cinese © giuseppe Mazza

Il Clerodendrum japonicum, di casa nelle boscaglie e lungo le rive dei corsi d’acqua del Sud-est asiatico, raggiunge i 3 m d’altezza. Le foglie sono commestibili e vengono usate con le radici nella medicina tradizionale cinese © giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Arunachal Pradesh, Assam, Bangladesh, Borneo, Butan, Cina (Anhui, Chongqing, Fujian, Guangdong, Guanxi, Guizhou, Henan, Hong Komg, Hubei, Hunan, Jiangsu, Jiangxi, Kin-Men, Macao, Ma-tsu-Pai-chúan, Shangai, Sichuan, Tibet, Yunnan e Zhejiang), Darjiling, Filippine, Giava, Isole Andamane, Laos, Malaysia Peninsulare, Nepal, Sikkim, Singapore, Sumatra, Taiwan, Thailandia e Vietnam, dove cresce nelle boscaglie e lungo le rive dei corsi d’acqua fino a circa 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “κλῆρος” (cleros) = sorte e “δένδρον” (dendron) = albero, nome dato da Johannes Burman (1707-1780), ripreso da Linneo, ad una pianta che in cingalese era chiamata “pinnacola” = sfortunata; il nome specifico è l’aggettivo latino “japonicus, a, um” = del Giappone, con riferimento al supposto luogo di origine.

Nomi comuni: japanese glory bower, red glory bower (inglese); cheng thong, he bao hua (Cina); chirinto (Giappone); asara, kuthap angangba (India); patlange, igbo (Nepal).

Il Clerodendrum japonicum (Thunb.) Sweet (1826) è un arbusto perenne deciduo o semideciduo, eretto, alto fino a 3 m, con rami a sezione pressoché quadrangolare più o meno pubescenti. Le foglie, su un picciolo lungo 1-15 cm densamente ricoperto da una corta peluria bruno-giallastra, sono opposte, semplici, cordate con apice appuntito e margini dentati, lunghe 10-35 cm e larghe 6-25 cm, rugose superiormente, punteggiate inferiormente da ghiandole colore arancio. Infiorescenze a pannocchia terminali o all’ascella delle foglie superiori, su un peduncolo rossastro lungo circa 6 cm, piramidali, lunghe fino a circa 35 cm, con rachide di colore rossastro e una moltitudine di fiori ermafroditi, su un pedicello lungo fino a 2 cm, con calice campanulato rosso lungo 1-1,5 cm profondamente inciso in 5 lobi ovato-lanceolati, corolla rosso vivo, con tubo lungo 1,5-2 cm e 5 lobi oblunghi di 1-1,5 cm di lunghezza, ovario quadriloculare e 4 stami ricurvi lunghi 4-7 cm. I frutti sono drupe globose a 4 logge, di circa 1 cm di diametro, di colore blu nerastro a maturità, con i lobi del calice persistenti, contenenti 4 semi (uno per ogni loggia).

Si riproduce per seme, in terriccio sabbioso mantenuto umido alla temperatura di 22-24 °C, che germina in 4-10 settimane, e per talea.

Specie diffusa in natura in un’ampia area del sudest asiatico, ma relativamente poco utilizzata come ornamentale in parchi e giardini, coltivabile nelle regioni a clima tropicale e subtropicale e marginalmente in quelle temperato calde, dove può resistere ad eccezionali abbassamenti di temperatura appena sotto 0 °C, con eventuale danneggiamento della parte aerea. Richiede una posizione in pieno sole e al riparo dai venti e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché ben drenato, mantenuto pressoché costantemente umido. Può essere coltivata in vaso per la decorazione di serre e giardini d’inverno particolarmente luminosi utilizzando un substrato ricco di sostanza organica con aggiunta di sabbia o agriperlite per un 30%, con innaffiature regolari in estate, più distanziate in inverno, lasciando asciugare parzialmente il terriccio prima di ridare acqua, e minime notturne invernali non inferiori a 14 °C.

Le foglie sono consumate localmente come verdura, foglie e radici sono utilizzate nella medicina tradizionale cinese per varie patologie.

Sinonimi: Volkameria japonica Thunb. (1784); Clerodendrum squamatum Vahl (1791); Volkameria kaempferi Jacq. (1794); Clerodendrum kaempferi (Jacq.) Siebold (1830); Volkameria dentata Roxb. (1832); Clerodendrum dentatum (Roxb.) Steud. (1840); Clerodendrum coccineum D.Dietr. (1842); Clerodendrum kaempferi (Jacq.) Siebold ex Hassk. (1844); Volkameria coccinea (D.Dietr.) Schauer (1847); Clerodendrum imperialis Carrière (1874); Clerodendrum illustre N.E.Br. (1884); Clerodendrum darrisii H.Lév. (1912); Clerodendrum esquirolii H.Lév. (1912); Clerodendrum speciosum Teijsm. & Binn. ex Wigman (1912); Clerodendrum leveillei Fedde ex H.Lév. (1915); Clerodendrum coccineum H.J.Lam (1919).

 

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