Clerodendrum speciosissimum

Famiglia : Lamiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Arcipelago Bismarck, Borneo, Giava, Isole Salomone, Malaysia, Molucche, Nuova Guinea, Sulawesi e Sumatra dove cresce sia nelle foreste umide che in aree aperte e disturbate, dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “κλρος” (cleros) = sorte e “δένδρον” (dendron) = albero, nome dato da Johannes Burman (1707-1780), ripreso da Linneo, ad una pianta che in cingalese era chiamata “pinnacola” = sfortunata; il nome della specie è il superlativo dell’aggettivo latino “speciosus, a, um” = bello.

Nomi comuni: Java glory bower, Java shrub, scarlet clerodendron (inglese).

Il Clerodendrum speciosissimum Drapiez (1836) è un arbusto eretto sempreverde ramificato, alto 1-4 m, con rami a sezione pressoché quadrangolare lievemente pubescenti. Le foglie, su un picciolo pubescente lungo fino a 20 cm, sono semplici, opposte, decussate, cordate con apice acuto o acuminato, margine crenato e nervature infossate superiormente, prominenti inferiormente, lunghe 10-32 cm e larghe 8-25 cm, di colore verde scuro lucido superiormente, più chiaro inferiormente, e ricoperte da una leggera e corta peluria.

Clerodendrum speciosissimum, Lamiaceae

Il Clerodendrum speciosissimum è un arbusto ramificato sempreverde del sud-est asiatico che raggiunge i 4 m d’altezza. Coltivato per i suoi splendidi fiori nei giardini dei tropici, si rivela talora infestante © Giuseppe Mazza

Infiorescenze terminali a pannocchia, su un peduncolo lungo circa 4 cm, erette, lunghe 15-35 cm, di colore rosso, con una moltitudine di fiori, di circa 3 cm di diametro, inodori. Calice campanulato a 5 denti, lungo 4-6 mm, di colore rosso, corolla ipocrateriforme (con lobi distesi perpendicolari a un lungo tubo sottile) di colore rosso scarlatto, tubo corollino, lungo 2-2,5 cm, con 5 lobi obovati, lunghi 1,5-1,7 cm, e 4 stami dello stesso colore sporgenti dalla corolla, insieme allo stilo, per una lunghezza di circa 3 cm. I frutti sono drupe quadrilobate leggermente appiattite, inizialmente verdi, poi rosse e infine blu nerastro, di 1-1,2 cm di larghezza.

Si propaga per seme, preventivamente scarificato e tenuto in acqua per 1-2 giorni, in terriccio drenante mantenuto costantemente umido, ma senza ristagni, alla temperatura di 26-28 °C, per talea semilegnosa in primavera-estate e tramite polloni radicali.

Specie diffusa nei giardini tropicali e subtropicali come ornamentale per le infiorescenze scarlatte prodotte dalla tarda estate all’autunno e le grandi foglie vellutate, se ne può tentare la coltivazione in posizione riparata nelle zone temperato-calde più miti, dove temperature intorno a 0 °C sono eccezioni di breve durata, con perdita delle foglie in inverno e a volte di tutta la parte aerea, ma   rivegetando dalla base in primavera. Per la velocità di crescita può essere coltivata anche come annuale con fioritura autunnale.

Richiede preferibilmente il pieno sole o una leggera ombreggiatura, si adatta ad un’ampia varietà di suoli e ben radicata sopporta brevi periodi di siccità, anche se cresce al meglio se regolarmente irrigata nelle zone caratterizzate da estati calde e secche, e sopporta bene le potature per un portamento più compatto. Nei climi meno favorevoli può essere coltivata in vaso per essere riparata in inverno in ambiente protetto particolarmente luminoso, ventilato, utilizzando un terriccio ricco di sostanza organica con aggiunta di 30 % di sabbia silicea grossolana o agriperlite per un buon drenaggio, con temperature minime non inferiori a 14 °C.

Per la facilità con cui si dissemina e riproduce vegetativamente, in alcuni paesi tropicali e subtropicali, dove è stata introdotta a scopo ornamentale, è sfuggita alla coltivazione naturalizzandosi e comportandosi a volte da infestante.

La specie da alcune istituzioni botaniche è attribuita ad un altro autore, C. Morren, che l’ha pubblicata nello stesso anno (1836) di P. A. J. Drapiez.

Sinonimi: Clerodendrum fallax Lindl. (1844); Clerodendrum papuanum Scheff. (1876); Clerodendrum pulchrum Fawc. (1885); Clerodendrum greyi Baker (1900); Clerodendrum buchananii var. fallax (Lindl.) Bakh. (1921); Clerodendrum speciosissimum f. album Moldenke (1952).

 

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