Coelogyne cristata

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Prof. Pietro Pavone

 

Coelogyne cristata è una vistosa orchidea nativa dell’Assam, in India, Bangladesh, Himalaya, Bhutan, Nepal e Tibet

Coelogyne cristata è una vistosa orchidea nativa dell’Assam, in India, Bangladesh, Himalaya, Bhutan, Nepal e Tibet © Svetlana Bogatyrev

Coelogyne cristata Lindl. (1824) è una specie della famiglia Orchidaceae, sottofamiglia Epidendroideae, tribù Arethuseae, sottotribù Coelogyninae, endemica del Sud-est asiatico.

In particolare è stata rinvenuta ad Assam (India), nel Bangladesh, in Himalaya occidentale e orientale, in Bhutan, in Nepal e in Tibet.

È stata segnalata anche sulle montagne della Birmania (Myanmar) e del nord della Tailandia ma non è certa la sua corretta determinazione.

Cresce sugli alberi e sulle rocce, spesso assolate, nelle foreste ricche di muschio, solitamente da 1600 a 2600 m di altitudine.

In inverno, molte aree sono coperte da nebbia o da nuvole e la luce solare è molto più bassa.

In passato le sue popolazioni erano particolarmente abbondanti intorno a Darjeeling nel nord dell’India, tra il Bhutan e il Nepal.

Lo stesso Sir Joseph Dalton Hooker (1817-1911), botanico ed esploratore britannico, dopo il suo viaggio in Antartide dal 1839 al 1843, si recò in India e sull’Himalaya dal 1847 al 1851 per la raccolta di piante per i Kew Gardens.

Nel suo testo di viaggio annotò: “Durante la salita da Darjeeling i fusti diritti di molti degli alberi da legno sono letteralmente rivestiti di una veste continua di Coelogyne dai fiori bianchi, che sbocciano in maniera copiosa, imbiancando i loro tronchi come neve”.

Tuttavia negli anni a seguire la notevole richiesta di legna da ardere e legname da costruzione per l’ampliamento della città di Darjeeling portò alla deforestazione di tutto il territorio.

Anche le piantagioni di tè, che iniziarono già prima della metà dell’Ottocento, portarono all’eliminazione della flora spontanea arborea.

Oggi Coelogyne cristata è protetta dal commercio e come tale è inserita nell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES) che ha lo scopo di tutelare le specie animali e vegetali a rischio di estinzione, impedendone la loro esportazione e detenzione.

Coelogyne cristata cresce come epifita o litofita in foreste muschiose.

Cresce come epifita o litofita in foreste muschiose da 1600 a 2600 m di altitudine © Ron Parsons

È una specie che vive in ambiente abbastanza freddo e solo poche altre specie, come Coelogyne corymbosa Lindl. e Coelogyne stricta (D. Don) Schltr., sono state trovate ad altitudini superiori tra 2.800 e 3.000 metri ove, in inverno, sono coperte di neve e anche esposte a freddo intenso (gelo).

Il genere Coelogyne è stato descritto da John Lindley (1799-1865) basandosi su una pianta proveniente dal Nepal che chiamò Coelogyne punctulata Lindl.

Questo genere si distingue dalle altre orchidee similari per avere il sepalo dorsale, sopra il labello, concavo, il labello trilobato, con i lobi laterali eretti ai fianchi della colonna, e 4 o 5 lamelle (carene) fimbriate che si estendono per gran parte del lobo mediano.

Il nome deriva dalle parole greche κοίλος (koílos) “vuoto, cavo” e γῠνή gyné “donna” con il significato di femminile per la forma incavata della parte superiore del pistillo (stimma).

Coelogyne cristata fu raccolta in Nepal dal dott. Nathaniel Wolff Wallich (1786–1854), che all’epoca era il direttore del Giardino Botanico di Calcutta e introdotta in Inghilterra nelle serre dei giardini di Chatsworth (Derbyshire), all’epoca considerati insuperabili per il numero di specie.

Lindley la descrisse nella pubblicazione Collectanea botanica (Coll. Bot. 7: sub t. 33 (1821), però è da segnalare che sebbene la descrizione e la rispettiva tavola 33 porti la data del 1821, verifiche all’interno dell’opera, indicano che non avrebbe potuto essere pubblicata prima del 1824.

Il nome specifico cristatus fa riferimento alle creste che si trovano sul labello. Volgarmente è chiamata “Regina delle nevi, Orchidea di neve crestata”.

Coelogyne cristata è una pianta erbacea epifita e anche litofita. Ha un rizoma strisciante o leggermente pendulo, alquanto rigido, di 4-6 mm di diametro, ramificato, con guaine fitte, lucide, coriacee, squamose. Sul rizoma si formano gli pseudobulbi, distanti fra loro di 1,5-3 cm, di forma ovoide o cilindrica, solitamente ricoperti da guaine coriacee, generalmente con due foglie all’apice, talvolta con una sola foglia.

Il labello di Coelogyne cristata reca caratteristiche creste parallele

I fiori, profumati, hanno sepali e petali lanceolati lunghi 3-4 cm. Il labello reca caratteristiche creste parallele © Ron Parsons

La lamina fogliare, di colore verde intenso, misura 10-17 x 0,7-1,9 cm di forma oblunga o ellittica con la base attenuata su un corto picciolo.

Dalla base dello pseudobulbo si forma l’infiorescenza racemosa lunga 8-12 cm, con la metà basale avvolta da guaine. Porta da 2 a 10 fiori, paglierini in boccio, ma quando aperti di un bellissimo bianco, con creste gialle nella parte centrale del labello.

Ricca fioritura.

Queste, generalmente gialle, in elegante contrasto col bianco niveo dei fiori, sono costituite da 4-5 lamelle fimbriate © Ignas Stanevičius

Le brattee fiorali non cadono all’antesi e sono ovato-lanceolate, lunghe 2,5-3,5 cm. I fiori, resupinati, sono piuttosto grandi e profumati. I sepali sono lanceolati od oblungo-lanceolati, 30-40×10-15 mm, con apice acuto.

I petali laterali sono simili a sepali, larghi 9-11 mm, e il labello, 12-15 mm, è concavo, trilobato con lobi laterali eretti, sub-ovati, quasi interi, e lobo medio largamente obovato, con margine pressoché intero.

Bellezza pura e virtù medicinali.

Le due laterali interne sono crenulate, simili a placche e la mediana è continua e prominente © Sylvain Burgaud

Nel labello sono presenti 4-5 lamelle fimbriate che si estendono dalla base al lobo medio.

Le due laterali interne sono crenulate, simili a placche e la lamella mediana è continua e prominente.

La colonna è leggermente arcuata, 20-30 mm, con ali su entrambi i lati che si allargano dalla base all’apice sub-troncato.

La fioritura avviene in primavera, prima che la neve cominci a sciogliersi e dura diverse settimane.

Il frutto è una capsula di media grandezza, spesso con costole.

Il numero cromosomico è 2n=40.

La fotosintesi è di tipo CAM (Crassulacean Acid Metabolism), messa in atto come un adattamento all’eccessiva perdita di acqua (adattamento xerofitico).

In questo modo il processo di fotosintesi avviene a stomi chiusi che, invece, si aprono di notte per gli scambi gassosi (CO2, O2) con minimo dispendio di vapore acqueo.

Coelogyne cristata si riproduce per seme o per divisione del rizoma ma in modo che ciascuna sezione sia provvista di almeno 3-4 pseudobulbi.

Si può anche riprodurre in vitro con formazione di protocormi mediante la germinazione in semi immaturi da frutti verdi. Con questa tecnica di germinazione dei semi asimbiotici si aumenta la percentuale di germinazione senza le complessità della relazione ospite-fungo e si riduce anche l’intervallo tra l’impollinazione e la maturazione dei semi.

All’inizio del XX secolo questa specie ha avuto un certo successo nelle collezioni e nel mercato dei fiori recisi, per la loro caratteristica di durare da quattro a sei settimane disponibili nell’emisfero settentrionale da dicembre a maggio con un picco a febbraio e marzo.

Il rizoma, strisciante o leggermente pendulo, reca pseudobulbi ovoidi o cilindrici, con in genere due foglie di colore verde intenso.

Il rizoma, strisciante o leggermente pendulo, reca pseudobulbi ovoidi o cilindrici, con in genere due foglie di colore verde intenso che possono raggiungere anche i 17 cm di lunghezza. Qui Coelogyne cristata alba © Giuseppe Mazza

Adesso è coltivata soprattutto da coltivatori specializzati perché gli orchidofili non professionisti la considerano, a torto, una specie difficile da coltivare.

Nel Regno Unito, questa specie ha ottenuto l’Award of Garden Merit dalla Royal Horticultural Society.

A parte l’ibrido naturale, Coelogyne granulosa, ottenuto per incrocio in natura fra Coelogyne cristata × Coelogyne albolutea, esistono numerosi ibridi di questa specie ottenuti per incroci fra Coelogyne cristata e altre specie dello stesso genere.

Sono orchidee talora notevolmente superiori alle stesse specie di origine.

Alla data del 2020 sono stati registrati presso la Royal Horticultural Society di Kew Gardens (Londra) i seguenti ibridi.

Coelogyne Colmanii, Colman 1907 (Coelogyne cristata × Coelogyne speciosa subsp. incarnata);

Coelogyne Cosmo-Crista, Kokusai 1996 (Coelogyne Intermedia × Coelogyne cristata);

Coelogyne Intermedia, Cypher 1913 (Coelogyne cristata × Coelogyne tomentosa);

Coelogyne K.R. Gessert, M.Karge-Liphard 2014 (Coelogyne cristata × Coelogyne usitana);

Coelogyne Linda Buckley, R.Hull 1989 (Coelogyne mooreana × Coelogyne cristata);

Coelogyne Louanne Banks, Hills Dist. 2015  (Coelogyne Unchained Melody × Coelogyne cristata);

Coelogyne Memoria Fukuba, Suwada Orch. 2001 (Coelogyne Shinjuku × Coelogyne cristata);

Coelogyne Noel Wilson, Geyserland 1984 (Coelogyne mossiae × Coelogyne cristata);

Coelogyne Orchideengarten Marei, M.Karge-Liphard 2014 (Coelogyne xyrekes × Coelogyne cristata);

Coelogyne Unchained Melody, David Banks 1995 (Coelogyne cristata × Coelogyne flaccida).

Coelogyne cristata forma hololeuca

Coelogyne cristata forma hololeuca ha dato origine a molte cultivar, spesso premiate nei concorsi © Ron Parsons

Quest’ultimo ibrido ha crescita intermedia e da qualche tempo è coltivato ma erroneamente confuso con Coelogyne mossiae Rolfe (1894), rara specie indiana, alla quale somiglia superficialmente.

La differenza sta nel numero di lamelle che sono due intere in Coelogyne mossiae e tre leggermente ondulate e alla base profondamente fimbriate nell’ibrido.

Coelogyne cristata 'The Queen'

Coelogyne cristata ‘The Queen’ ha vinto 4 premi fra il 1982 e il 2018 © Ron Parsons

Cultivar più premiate/recenti:

Coelogyne cristata ‘Wössen’ (16 premi dal 2010 al 2017) Coelogyne cristata ‘The Queen’ (4 premi dal 1982 al 2018); Coelogyne cristata var. hololeuca ‘Wössen’ (4 premi dal 2013 al 2018); Coelogyne cristata var. hololeuca ‘Wössen II’ (2 premi nel 2017); Coelogyne cristata var. hololeuca ‘Maria’ (2 premi nel 2017); Coelogyne cristata ‘Martin’ (2 premi nel 2016); Coelogyne cristata h.f. alba ‘Harald’ (2 premi nel 2015); Coelogyne cristata f. hololeuca ‘Wössen’ (2 premi nel 2015); Coelogyne cristata ‘Sternberg’ (2 premi nel 2014); Coelogyne cristata ‘Helga’ (2 premi nel 2013); Coelogyne cristata ‘Weihe’ (2 premi nel 2012); Coelogyne cristata ‘Jardin Botanique de Montreal’ (2 premi nel 2011); Coelogyne cristata ‘Harley’s Pride’ (2 premi nel 2002); Coelogyne cristata ‘Stirling’ (2 premi nel 1996); Coelogyne cristata ‘Orchid Hill’ (2 premi dal 1971 al 1974); Coelogyne cristata ‘Walter’ (2018); Coelogyne cristata ‘Barbarossa’ (2018); Coelogyne cristata ‘Dresda’ (2017); Coelogyne cristata h.f. alba ‘Wasserwerk’ (2017); Coelogyne cristata ‘Gunter’ (2015).

Coelogyne cristata, rinomata per i suoi magnifici fiori e la fragranza di lunga durata, si può anche coltivare in appartamento e gli appassionati sono invogliati per l’enorme numero d’infiorescenze bianche e dorate.

Le piante crescono meglio se dietro una finestra ma si deve evitare il sole diretto.

Le temperature non devono superare i 23 °C.

Si deve tenere presente che in inverno, nei luoghi di origine, la temperatura è di 13-16 °C durante il giorno e 7-10 °C durante la notte.

In estate si possono lasciare all’aperto a mezz’ombra, ma se la temperatura è troppo alta, si corre il rischio di non vederle fiorite.

L’umidità da preferire è di 70-85% durante la sua crescita primaverile ed estiva e intorno al 50-60% durante il periodo invernale di riposo.

Coelogyne Linda Buckley nasce dall’incrocio di Coelogyne mooreana con Coelogyne cristata

Coelogyne Linda Buckley nasce dall’incrocio di Coelogyne mooreana con Coelogyne cristata © Jaroslav Jirásek

Un umidificatore per ambienti freddi è sufficiente.

Per una crescita ottimale è bene creare un buon movimento d’aria. Durante il loro periodo di crescita attiva, le piante vanno innaffiate abbondantemente mantenendo la miscela di terriccio sempre umida mentre durante il periodo di riposo (circa sei settimane) dando acqua quanta basta per evitare che la miscela di terriccio si asciughi.

L’incrocio fra Coelogyne cristata e Coelogyne tomentosa ha dato origine a Coelogyne Intermedia

L’incrocio fra Coelogyne cristata e Coelogyne tomentosa ha dato origine a Coelogyne Intermedia e questa con Coelogyne cristata ha poi generato Coelogyne Cosmo-Crista. L’avventura continua sorretta dall’interesse orticolo © Nolehace Photography

Quando s’innaffia, è molto importante che i boccioli e i fiori in via di sviluppo siano mantenuti asciutti.

Anche poche gocce d’acqua sui fiori possono generare antiestetiche macchie color marrone, rovinando quello che altrimenti potrebbe essere una fioritura spettacolare.

Neanche gli pseudobulbi vanno bagnati, anzi è meglio immergere il contenitore in acqua tiepida sotto il livello della nuova crescita per dieci minuti invece di annaffiare dall’alto.

Le foglie possono essere appiccicose e questo è normale per le piante di questo genere.

Si consiglia di lavarle usando acqua tiepida.

In fase di crescita applicare un fertilizzante fogliare ogni due o tre innaffiature mentre non si deve concimare durante il periodo di riposo.

I contenitori (vasi o cesti appesi) vanno riempiti di una miscela consigliata per le orchidee come ad esempio con bark (corteccia di pino marittimo o di abete priva di resina e sterilizzata) di pezzatura media (9-12 mm) o piccola (6-9 mm), con aggiunta di perlite, sfagno e carbonella.

Si può anche usare fibra di felce arborea con circa il 10% di carbone fine, 10% di perlite o roccia spugnosa e 10% di sfagno tritato aggiunto.

Le piante si possono anche attaccare a lastre di sughero o di felce arborea, con muschio di sfagno, in questo modo si ha un effetto migliore perché si esaltano le infiorescenze che sono pendule.

Il rinvaso deve esser fatto solo se necessario e se il vaso è pieno di radici, comunque non prima di quattro anni perché queste piante crescono bene se lasciate indisturbate.

Coelogyne Unchained Melody

Così, analogamente, Coelogyne Unchained Melody, nata da Coelogyne cristata × Coelogyne flaccida, ha creato, con Coelogyne cristata, Coelogyne Louanne Banks. Una bellezza infinita, senza contare le virtù medicinali della specie © John Varigos

Il periodo migliore per il trapianto è la primavera o poco dopo la fine della fioritura.

Se si vuole propagare la pianta tagliare il rizoma lasciando almeno un nuovo pseudo-bulbo e due o tre vecchi pseudobulbi.

Se durante la crescita le foglie presentano la parte distale color marrone è possibile che la causa possa essere il terreno secco, l’aria asciutta o l’acqua di rubinetto che contiene fluoro, cloro e sali che si accumulano nel substrato di crescita.

In questo caso utilizzare acqua distillata o piovana e aumentare l’umidità se l’aria è troppo secca.

Può anche esser causato dal marciume radicale derivante da troppa acqua su terreno vecchio e degradato.

Se il danno non è irreversibile, si può rimuovere il vecchio substrato, pulire e trattare la parte malata della pianta con un antifungino e rinvasarla utilizzando un nuovo substrato e un vaso pulito.

Questa pianta è molto resistente alle malattie tuttavia può essere attaccata dalla cocciniglia cotonosa o soggetta a malattie fungine alle foglie, che si possono debellare con i comuni fungicidi.

Coelogyne cristata è una specie con proprietà curative per le ossa che sono ampiamente praticate dai nativi del Kumaon Himalaya (India).

I principi attivi sono negli pseudobulbi e hanno buoni effetti anche nei disturbi nervosi, nel mal di testa, nell’epilessia, nei tremori ecc.

Gli indigeni di alcuni remoti villaggi del distretto di Almora nello stato dell’Uttarakhand (India) applicano la resina estratta dai frutti sulle ferite del corpo per far coagulare il sangue sia delle persone sia degli animali.

L’infusione di pseudobulbi è anche usata dai medici dell’Uttarakhand come afrodisiaco e per ottenere sollievo dalla stitichezza cronica. Coelogyne cristata ha anche proprietà anti-età e antistress.

Sinonimi: Coelogyne cristata f. hololeuca (Rchb.f.) M.Wolff & O.Gruss (2007); Coelogyne cristata var. hololeuca Rchb.f. (1881); Cymbidium speciosissimum D.Don (1825); Pleione speciosissima (D.Don) Kuntze in Revis. (1891).

 

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