Corytoplectus cutucuensis

Famiglia : Gesneriaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria dell’Ecuador dove è presente nelle foreste nebbiose delle Cordigliere di Cutucú e Cóndor, tra 1000 e 2000 m di altitudine.

Il nome del genere deriva probabilmente dal greco “κωρυτος” (corytos) = borsa di pelle e “πλεκτος” (plectos) = ripiegato, con riferimento ai lobi del calice; il nome specifico fa riferimento al luogo di provenienza della specie tipo, la Cordigliera di Cutucú in Ecuador.

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Raro in natura, nelle foreste nebbiose delle Cordigliere di Cutucú e Cóndor in Ecuador, il Corytoplectus cutucuensis è un’erbacea sempreverde terrestre alta circa 60 cm © Giuseppe Mazza

Il Corytoplectus cutucuensis Wiehler (1995) è una specie erbacea terrestre sempreverde, alta fino a circa 60 cm, con fusti carnosi e foglie, su un picciolo pubescente di colore rosso porpora, semplici, opposte, decussate, ovate con apice acuto e margine crenato, di colore verde scuro e vellutate al tatto con venature bianco-verdastre superiormente, interamente porpora inferiormente, lunghe circa 10 cm. Infiorescenze terminali erette ombrelliformi, compatte, con numerosi fiori con lobi del calice liberi, lunghi circa 1,2 cm, accrescenti in frutto e persistenti per lungo tempo, di colore rosso vivo, pubescenti, e corolla tubolare, lunga circa 2 cm, con 5 petali di colore arancio rossastro, pubescenti, di breve durata. I frutti sono bacche globose, di circa 1 cm di diametro, di colore nero bluastro con riflessi metallici contenente numerosi minuscoli semi neri.

Si riproduce per talea e facilmente per seme, posto superficialmente in luogo luminoso, ma non al sole diretto, utilizzando un substrato organico con aggiunta di sabbia silicea o agriperlite per un 30 %, mantenuto costantemente umido, ma senza ristagni. I tempi di germinazione sono brevi, circa 2 settimane, con la prima fioritura, nelle migliori condizione di coltivazione, a partire da otto/nove mesi.

Eleganti foglie vellutate, con picciolo rosso, carnoso. Infiorescenze vermiglie e bacche globose, nere bluastre dai riflessi metallici, con numerosi minuscoli semi neri © Giuseppe Mazza

Eleganti foglie vellutate, con picciolo rosso, carnoso. Infiorescenze vermiglie e bacche globose, nere bluastre dai riflessi metallici, con numerosi minuscoli semi neri © Giuseppe Mazza

Rara sia in natura che in coltivazione, ma di grande effetto ornamentale, sia per le foglie che per i calici persistenti e i frutti perlacei, oltre all’utilizzo in spazi aperti ombreggiati nelle zone tropicali e subtropicali umide, è un’ottima scelta come pianta per la decorazione di interni. Necessita di un ambiente leggermente ombreggiato, temperature medio-alte, con minime notturne invernali non inferiori a 16 °C, e umidità superiore al 60%. In caso di umidità insufficiente, in aggiunta a nebulizzazioni con acqua non calcarea a temperatura ambiente, si può porre il vaso su un largo sottovaso riempito di argilla espansa o pietrisco con uno strato d’acqua, non a diretto contatto col fondo del vaso, in modo da creare un microambiente umido attorno alla pianta. Richiede un substrato molto poroso e drenante che può essere costituito da torba grossolana con 30% di sabbia silicea o agriperlite. Per la crescita piuttosto lenta si adatta anche ad essere coltivata in terrario.

Per la distruzione dell’habitat la specie è stata inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature) tra le specie ad altissimo rischio di estinzione nel prossimo futuro (“Endangered”).

 

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