Cosmos caudatus

Famiglia : Asteraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il Cosmos caudatus è originario dell'America tropicale ma si adatta anche a climi temperati caldi © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Belize, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico (Chiapas, Michoacan, Sinaloa, Tabasco, Tamaulipas, Veracruz e Yucatan), Nicaragua, Panama e Venezuela dove cresce prevalentemente nelle praterie umide.

Il nome del genere è il sostantivo greco “κόσμος” (kosmos) = ornamento; il nome specifico è l’aggettivo latino “caudatus, a, um” = caudato, dotato di coda.

Nomi comuni: cosmos, Spanish needle, wild cosmos (inglese); cosmos sauvage (francese); kenikir (giavanese); hulam raja, ulan raja (malese); daoruang-phama, khamhae (thailandese); rau sao nhái (vietnamita).

Il Cosmos caudatus Kunth (1820) è una specie erbacea annuale eretta, ramificata, alta 0,3-2,5 m, con fusti glabri o ispidi e foglie, su un picciolo lungo 1-7 cm, generalmente opposte, dissette (suddivise in stretti e profondi segmenti), lunghe 5-20 cm, con segmenti lanceolati con apice appuntito, larghi 0,3-1 cm, di colore verde chiaro.

Capolini, le tipiche infiorescenze delle Asteraceae, su un peduncolo lungo 5-28 cm, generalmente solitari, terminali, di circa 4 cm di diametro, costituiti da numerosi fiori sessili inseriti a spirale su una base tondeggiante, il ricettacolo, circondata da un involucro campanulato, di 0,5-1,5 cm di diametro, costituito da una serie di brattee oblungo-lanceolate lunghe 0,7-1 cm. I fiori dell’anello esterno, chiamati fiori del raggio, solitamente in numero di 8, hanno corolla oblanceolata con apice tridentato, lunga 1-1,8 cm, di colore bianco, rosa o porpora; i fiori del raggio sono sterili ed hanno la funzione di attrarre l’attenzione degli insetti impollinatori come i petali di un singolo fiore. I fiori all’interno dell’anello, chiamati fiori del disco, sono bisessuali, hanno corolla imbutiforme con tubo di 0,8-1 cm di lunghezza e 5 lobi, lunghi circa 2 mm, di colore giallo.

I frutti sono acheni (o più correttamente cipsele) lineari a sezione quadrangolare, nerastri, lunghi 1-3,5 cm, di cui 1-1,5 cm costituiti dal becco (prolungamento appuntito) di colore bruno, con pappo assente o costituito da 2-3 sottili scaglie divergenti e retroflesse, lunghe 3-5 mm, che aderiscono alle pelli degli animali che ne favoriscono la dispersione. In molti paesi tropicali e subtropicali, dove la specie è stata introdotta, è sfuggita alla coltivazione diventando infestante.

Si propaga facilmente per seme in primavera in terriccio fertile, drenante, mantenuto umido alla temperatura di 20-22 °C, con la prima fioritura dopo circa 2 mesi dalla germinazione.

Le foglie, ricche di minerali, specialmente calcio, e vitamine B1, B2 e C, sono molto apprezzate per il loro particolare sapore e consumate crude in insalate o aggiunte ai cibi per aromatizzarli; sono inoltre entrate a far parte della medicina popolare come rimedi per varie patologie. Sostanze bioattive con elevata attività antiossidante © G. Mazza

Le foglie, ricche di minerali, specialmente calcio, e vitamine B1, B2 e C, sono molto apprezzate per il loro particolare sapore e consumate crude in insalate o aggiunte ai cibi per aromatizzarli; sono inoltre entrate a far parte della medicina popolare come rimedi per varie patologie. Sostanze bioattive con elevata attività antiossidante © G. Mazza

Specie ornamentale di facile coltivazione e veloce crescita che pur essendo originaria di regioni tropicali e subtropicali è coltivabile, essendo annuale, in un’ampia varietà di climi, dal temperato caldo al continentale, dove viene utilizzata, insieme alle sue varietà, nei giardini in gruppo o per bordure, anche miste. Richiede pieno sole e suoli drenanti, preferibilmente fertili, con moderate innaffiature nei climi con estati secche; si adatta bene alla coltivazione in vaso.

In alcuni paesi del sudest asiatico, dove si è naturalizzata, in particolare in Malaysia, le sue foglie, ricche di minerali, tra cui un posto di rilievo occupa il calcio, e vitamine B1, B2 e C, sono molto apprezzate per il loro particolare sapore e consumate crude in insalate o aggiunte ad altri cibi per aromatizzarli; sono inoltre entrate a far parte della loro medicina popolare come rimedi per varie patologie. Studi di laboratorio hanno evidenziato la presenza di numerosi composti bioattivi con elevata attività antiossidante.

Sinonimi: Bidens berteriana Spreng. (1826); Cosmea caudata (Kunth) Spreng. (1826); Bidens carnea Heer (1842); Bidens caudata (Kunth) Sch.Bip. (1856); Bidens artemisiifolia subsp. caudata (Kunth) Kuntze (1891); Cosmos caudatus var. exaristatus Sherff (1964).

 

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