Costus woodsonii

Famiglia : Costaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Costus woodsonii

Il Costus woodsonii può superare il metro d’altezza con infiorescenze di 15 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria della Colombia, Costa Rica, Nicaragua e Panama, dove cresce nelle foreste aperte lungo la costa o sulle spiagge in pieno sole.

Il nome generico fu dato da Linneo in ossequio a Dioscoride che aveva descritto una pianta, ritenuta simile, col nome di Kostos; la specie è dedicata al botanico statunitense Robert Everard Woodson (1904-1963), curatore dell’erbario del Missouri Botanical Garden.

Nomi comuni: dwarf cone ginger, indian head ginger, Panama candle plant, panamanian candle ginger, red button ginger, red cane, scarlet spiral flag (inglese).

Il Costus woodsonii Maas (1972) è una specie erbacea rizomatosa perenne, sempreverde, con fusti leggermente spiralati alti 1-1,8 m, anche se in coltivazione si mantengono più bassi.

Le foglie sono alterne e disposte a spirale, semplici, intere, da ovate a ellittiche con apice appuntito, di 8-25 cm di lunghezza e 4-10 cm di larghezza, coriacee, di colore verde intenso lucido superiormente, più pallido inferiormente. L’infiorescenza, terminale, è una spiga da ovoide a cilindrica, di 5-15 cm di lunghezza e 2-3 cm di diametro, costituita da brattee ovate imbricate di colore rosso lucido al cui interno nascono fiori ermafroditi con corolla tubolare di colore da arancio ad arancio rossastro, lunga circa 3 cm, labello, formato dagli stami sterili fusi insieme, giallo, oblungo, di 1,8-3 cm di lunghezza, e uno stame giallo lungo 3 cm; i fiori, uno, raramente due, al giorno, sono impollinati dai colibrì.

Costus woodsonii

Le formiche, attratte dal nettare, la proteggono dalle mosche del genere Euxesta © Giuseppe Mazza

Le brattee producono un nettare che attrae formiche che ostacolano l’ovo- deposizione di mosche appartenenti al genere Euxesta Loew (1868) le cui larve distruggerebbero i fiori, diminuendone drasticamente la fruttificazione, come dimostra uno studio di Douglas W. Schemske (1980); la produzione di nettare è limitata al breve periodo di tempo in cui i fiori sono esposti al rischio.

I frutti sono capsule ellissoidi bianche, di circa 1 cm di lunghezza, contenenti semi neri con arillo carnoso bianco che ne facilita la dispersione tramite gli uccelli. Si riproduce per seme e facilmente per divisione, talea di fusto e tramite le giovani piante prodotte occasionalmente alla base delle vecchie infiorescenze.

Specie vigorosa che si espande velo- cemente tramite i rizomi e non necessita di particolari cure, coltivabile nelle zone a clima tropicale, dove è in fioritura pressoché continua, subtropicale e marginalmente temperato caldo, dove può resistere, a livello di rizoma, a temperature appena al di sotto di 0 °C se ben pacciamata.

Richiede pieno sole o parziale ombreg- giatura e non è particolarmente esigente riguardo ai suoli, anche se preferisce quelli ricchi di sostanza organica ben drenati, mantenuti costantemente umidi, ma senza ristagni; per la vegetazione compatta è utilizzabile in bordure, in massa o come copri suolo di particolare effetto ornamentale. Per la sua buona resistenza agli aerosol marini può essere impiegata in giardini in prossimità del mare.

Coltivabile anche in vaso per la deco- razione di patii e terrazze, utilizzando un substrato organico con aggiunta di sabbia silicea o perlite per un 30% per migliorare il drenaggio, o per essere riparata in ambienti spaziosi e luminosi dove il clima non consente la permanenza all’aperto nei mesi invernali, con temperature minime superiori a 14 °C, innaffiature regolari e abbondanti in estate, più diradate in inverno, ma senza fare asciugare completamente il terriccio, e concimazioni, durante il periodo vegetativo, con prodotti bilanciati idrosolubili con microelementi. Le infiorescenze recise, appariscenti e di lunga durata, sono utilizzate nelle composizioni floreali.

 

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