Cryosophila stauracantha

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Nativa delle foreste pluviali dell’America centrale, la Cryosophila stauracantha raggiunge i 9 m d’altezza © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Belize, Guatemala, Honduras e Messico (Campeche, Chiapas, Quintana Roo e Tabasco) dove cresce nelle foreste pluviali dal livello del mare fino a circa 600 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione del sostantivo greco “κρύος” (cryos) = gelo, freddo e “φίλος” (philos) = amico, forse con riferimento alla specie tipo, la Cryosophila nana (Kunth) Blume ex Salomon (1887), che vive in Messico fino a circa 1700 m di altitudine; il nome della specie è la combinazione dei sostantivi greci “σταυρός” (stauros) = palo e ἄκανθα” (acantha) = spina, con riferimento alle lunghe radici simili a spine che nascono lungo il fusto.

Nomi comuni: rootspine palm, silver rootspine palm (inglese); give-and-take palm (Belize); escoba, palo de escoba, guano kurn, kuano k’uum (Guatemala e Messico).

La Cryosophila stauracantha (Heynh.) R.J.Evans (1995) è una specie monoica a fusto solitario, eretto, fino a circa 9 m di altezza e 6-12 cm di diametro, grigiastro, ricoperto da radici avventizie spinose, ramificate, rivolte generalmente verso il basso, che alla base radicano formando una sorta di cono di sostegno alto fino a 30 cm.

Le foglie, su un picciolo inerme lungo fino a 1,8 m, sono palmate, pressoché circolari, di circa 1,8 m di diametro, profondamente divise in numerosi segmenti riuniti in gruppi di 2-4, di colore verde scuro superiormente, grigio biancastro inferiormente.

Infiorescenze ramificate pendenti, lunghe 50-90 cm, nascono tra le foglie (interfogliari) con ogni ramificazione racchiusa da una brattea decidua concava tomentosa e biancastra esternamente, quelle apicali sono unite agli apice e al momento della fioritura si distaccano e cadono insieme.

Fiori ermafroditi biancastri. I frutti sono globoso-piriformi di 1,2-1,4 cm di diametro di colore bianco contenenti un solo seme.

Il tronco ha radici avventizie spinose che si allargano a cono verso la base e radicano al suolo con funzione di sostegno. Le foglie pestate facilitano la pesca. La polpa dei piccioli è emostatica, lenitiva e disinfettante © Giuseppe Mazza

Il tronco ha radici avventizie spinose che si allargano a cono verso la base e radicano al suolo con funzione di sostegno. Le foglie pestate facilitano la pesca. La polpa dei piccioli è emostatica, lenitiva e disinfettante © Giuseppe Mazza

Si propaga per seme, preventivamente tenuto in acqua per due giorni, posto in terriccio drenante e aerato mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione a partire da 4 mesi.

Specie di notevoli caratteristiche ornamentali per i fusti sottili spinosi e le foglie in cui la pagina inferiore bianco argentea contrasta con il verde scuro di quella superiore, utilizzabile in parchi e giardini delle regioni a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo più miti, dove temperature intorno a 0 °C, sono eventi eccezionali e per brevissimo periodo, avendo cura di posizionarla discosta dai luoghi di passaggio.

Richiede una posizione parzialmente ombreggiata, in particolare nella fase giovanile di crescita, e suoli drenanti, da leggermente acidi ad alcalini, ricchi di sostanza organica e mantenuti costantemente umidi.

I fusti sono usati dalle popolazioni locali nelle costruzioni e le foglie come copertura di ripari di fortuna, con le foglie giovani, essiccate e legate insieme, si fanno scope. Le foglie pestate immerse in acqua hanno un temporaneo effetto paralizzante sui pesci, facilitandone la cattura.

Il nome comune nel Belize, give-and-take (dare e togliere) fa riferimento alle spine che possono provocare gravi ferite, mentre la parte interna dei piccioli e della base fogliare, fibrosa e appiccicosa, applicata sulle ferite si ritiene abbia una azione emostatica, lenitiva e disinfettante.

Sinonimi: Chamaerops stauracantha Heynh. (1845); Acanthorrhiza stauracantha (Heynh.) H.Wendl. ex Linden (1871); Cryosophila argentea Bartlett (1935); Acanthorrhiza collinsii O.F.Cook (1941); Cryosophila bifurcata Lundell (1945).

 

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