Dacrycarpus imbricatus

Famiglia : Podocarpaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Nativo del Sud-est asiatico, il Dacrycarpus imbricatus è un sempreverde dioico, alto fino a 40 m © Giuseppe Mazza

Nativo del Sud-est asiatico, il Dacrycarpus imbricatus è un sempreverde dioico, alto fino a 40 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Arcipelago Bismarck, Borneo, Cambogia, Cina (Guanxi, Hainan e Yunnan), Fiji, Filippine, Giava, Laos, Malaysia, Molucche, Myanmar, Nuova Guinea, Piccole Isole della Sonda, Sulawesi, Sumatra, Thailandia, Vanuatu e Vietnam dove vive nelle foreste pluviali, rappresentando in alcune aree la specie dominante, da basse altitudini fino a circa 3000 m.

Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “δάκρυ” (dacry) = lacrima e “καρπός” (carpós) = frutto, quindi frutto a forma di lacrima; il nome specifico è l’aggettivo latino “imbricatus, a, um” = imbricato, con riferimento alle foglie.

Nomi comuni: Malayan yellowwood (inglese); tarupanda, uamanga (Bali); dusun lang (Borneo); ji mao song (cinese); kau tambua (Fiji); igem (Filippine); djamudju, kipuiri (Giava); ili goru (Indonesia); rempayan (Malaysia); thitmin (Myanmar); cemba-cemba, kayu angin (Sulawesi); kayu embun (Sumatra); mạy hương (Thailandia); bạch tùng, ca do, savat, thông lông gà, thông nàng, vra panh (Vietnam).

Il Dacrycarpus imbricatus (Blume) de Laub. (1969) è un albero sempreverde resinoso dioico, alto fino a 40 m nei vecchi esemplari in natura, con tronco cilindrico eretto, fino a circa 2 m di diametro, dalla corteccia rugosa bruno scura che si sfalda in piccole scaglie e chioma densa con rami inferiori generalmente pendenti. Foglie nelle piante giovani pressoché lineari, distiche, lunghe 10-17 mm e larghe 1-2 mm, tranne alla base del ramo dove sono corte e aghiformi, di colore da verde a verde glauco. Negli esemplari maturi e sui rami fertili le foglie diventano più corte e aghiformi, lunghe 1-3 mm, imbricate e disposte a spirale.

Coni maschili laterali, raramente terminali, sottesi da poche foglie ridotte a scaglie, inizialmente ovoidi, poi cilindrici a maturità, di 6-12 mm di lunghezza e 2-2,5 mm di diametro; microsporofilli (foglie modificate che portano le sacche polliniche) con apici appuntiti portanti ciascuno due sacche polliniche. Coni femminili terminali, solitari o in coppia di cui uno solo fertile, lunghi 3-6 mm, sottesi da foglie involucrali aghiformi lunghe 3-5 mm, con una-due brattee allargate alla base a formare il ricettacolo e una-due brattee fertili all’apice; il ricettacolo a maturità diventa carnoso, inizialmente glauco, poi rosso o rosso-arancio. I semi sono globosi, di 5-6 mm di lunghezza e 4-6 mm di diametro, ricoperti da un sottile strato carnoso chiamato “epimatium”, rosso a maturità.

Si riproduce per seme, liberato nel più breve tempo possibile dallo strato carnoso che contiene inibitori della germinazione, in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione da 1 a 3 mesi.

Coltivata spesso come ornamentale in parchi e giardini tropicali, riveste anche una certa importanza economica nelle zone d’origine per il legno di buona qualità © Giuseppe Mazza

Coltivata spesso come ornamentale in parchi e giardini tropicali, riveste anche una certa importanza economica nelle zone d’origine per il legno di buona qualità © Giuseppe Mazza

Conifera tra le più diffuse del sudest asiatico che riveste una certa importanza economica nelle zone di origine per il legno di buona qualità, utilizzato localmente e in misura minore esportato. Coltivata spesso come ornamentale in parchi e giardini delle zone tropicali e subtropicali, non sopportando temperature appena inferiori a 0 °C, se non eccezionali e per brevissimo periodo. Richiede elevata luminosità, tranne nella fase giovanile quando sopporta una parziale ombreggiatura, e terreni fertili, drenanti, mantenuti pressoché costantemente umidi. Il legno di colore giallo e a grana fine, facile da lavorare e da rifinire, viene utilizzato nelle costruzioni, per mobili, imbarcazioni, pannellature, compensato, utensili e oggetti artigianali e artistici. La specie viene spesso utilizzata nella riforestazione delle aree degradate, è infine un soggetto molto utilizzato ed apprezzato per bonsai.

Sinonimi: Thuja javanica Burm.f. (1768); Podocarpus javanicus (Burm.f.) Merr. (1821); Podocarpus imbricatus Blume (1827); Podocarpus horsfieldii R.Br. ex Wall. (1831); Podocarpus cupressinus R.Br. ex Benn. (1838); Nageia cupressina (R.Br. ex Benn.) F.Muell. (1873); Podocarpus kawaii Hayata (1917); Dacrycarpus imbricatus var. patulus de Laub. (1969); Dacrycarpus kawaii (Hayata) Gaussen (1974); Bracteocarpus imbricatus (Blume) A.V.Bobrov & Melikyan (1998); Bracteocarpus kawaii (Hayata) A.V.Bobrov & Melikyan (1998).

 

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