Dimorphotheca jucunda

Famiglia : Asteraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Ideale per giardini rocciosi e coprisuolo, la Dimorphotheca jucunda ha una crescita molto veloce © Mazza

La specie è originaria del Lesotho, Sudafrica (Gauteng, KwaZulu-Natal, Limpopo, Mpuma- langa, Provincia del Capo Orientale e Stato Libero) e Swaziland dove cresce sia su suoli rocciosi che sabbiosi tra 1000 e 3300 m di altitudine.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “dis” = due volte, “morphé” = forma e “theke” =astuccio, custodia, con riferimento alla diversa forma dei frutti prodotti dai fiori del raggio e del disco; il nome specifico è il termine latino “jucunda” = piacevole, gaia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: bergbietou, bloubietou (afrikaans); trailing pink daisy, trailing mauve daisy (inglese); umasigcolo nkonekazi (zulu).

La Dimorphotheca jucunda E. Phillips (1936) è una erbacea perenne sempreverde con radice a fittone, alta 20-50 cm, ramificata, con fusti, prostrati e radicanti facilmente al suolo, rugosi al tatto per la presenza di peli ghiandolari. Presenta foglie aromatiche alterne, lunghe circa 6 cm e larghe 2 cm, di forma piuttosto variabile, da lanceolata, oblanceolata a oblunga con margini solitamente dentati e superficie rugosa come i fusti.

Le infiorescenze terminali, solitarie, di 5-6 cm di diametro su un peduncolo lungo 10-24 cm, sono i tipici capolini delle Asteraceae costituiti da una moltitudine di fiori sessili inseriti a spirale su una base campanulata, il ricettacolo, circondata da un involucro formato da due serie di 15-21 brattee lanceolate di colore verde chiaro, lunghe 0,7-1 cm, sottili e appuntite. I fiori dell’anello esterno, detti fiori del raggio, in numero di 13-21, hanno la corolla obovata, lunga 2,5 cm, con apice tridentato, costituita da cinque petali fusi insieme, di colore magenta o porpora in varie tonalità. I fiori del raggio sono femminili ed hanno anche la funzione di attrarre l’attenzione dell’impollinatore, come i petali di un singolo fiore. All’interno dell’anello si trovano i fiori bisessuali, detti fiori del disco, con corolla tubolare a 5 lobi di colore porpora scuro bordata di porpora nerastro.

L'abbondante fioritura si protrae dalla primavera all'autunno, con capolini di 5-6 cm © Giuseppe Mazza

L’abbondante fioritura si protrae dalla primavera all’autunno, con capolini di 5-6 cm © Giuseppe Mazza

I frutti, contenenti un solo seme e chiamati acheni (o più correttamente cipsele) nelle Asteraceae, sono di forma diversa, quelli dei fiori del raggio sono trigoni con parete spessa e verrucosa, lunghi circa 5-7 mm, quelli dei fiori del disco sono lunghi circa 7 mm e larghi 5 mm, appiattiti, cuoriformi, con la parete liscia e sottile e due protuberanze alate.

Si riproduce per seme, a fine inverno in ambiente protetto, ad una temperatura di 18-20°C, o direttamente a dimora in primavera, per talea erbacea in primavera e semilegnosa nella tarda estate, e, facilmente, per divisione.

Specie apprezzata per la facile coltivazione, la crescita veloce e la copiosa fioritura di lunga durata, dalla primavera all’autunno.

Non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché ben drenante, essendo piuttosto sensibile al marciume radicale per ristagno idrico; in estate le innaffiature devono essere regolari, ma distanziate, in modo da far bene asciugare il suolo tra di esse, una volta ben radicata è abbastanza resistente a periodi di secco.

È relativamente rustica, potendo resistere a temperature fino a circa -5° C, ma può essere facilmente coltivata come annuale nelle zone dove non sopravvive alla stagione invernale.

L’esposizione deve essere necessariamente in pieno sole, i capolini si schiudono, infatti, solo in presenza della luce solare diretta e si richiudono non appena questa venga intercettata da nubi o altro. Ideale per giardini rocciosi, bordure, aiole e come copri suolo; si adatta bene anche alla coltivazione in vaso, per la decorazione di balconi, terrazze e verande, utilizzando substrati ricchi di sostanza organica con aggiunta di sabbia o agriperlite per migliorare il drenaggio.

 

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