Epinephelus aeneus

Famiglia : Serranidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

La Cernia bianca (Epinephelus aeneus Geoffroy Saint-Hilaire, 1817), appartiene alla classe Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Serranidae.

Il nome del genere deriva dal greco “epinefes”= nuvoloso, con riferimento ai disegni mimetici e spesso cangianti che caratterizzano questi pesci. Il nome della specie “aeneus” vuol dire in latino “bronzeo”, con riferimento al colore.

Zoogeografia

È una specie che ama il caldo. La troviamo quindi nelle acque meridionali del Mediterraneo, in Spagna, Italia (Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia), Grecia e stati del Nord Africa. Passato lo Stretto di Gibilterra, è ancora presente lungo le coste spagnole portoghesi, fin verso Lisbona, ed a sud, lungo tutta la costa africana e le Canarie, fino all’ Angola.

Ecologia-Habitat

A differenza della maggior parte delle cernie, preferisce i fondi sabbiosi agli scogli. La si ritrova fra le praterie di Posidonia (Posidonia oceanica) ma anche al largo e nelle acque salmastre e fangose degli estuari, frequentati principalmente dai giovani. Gli adulti navigano in genere fra i 20 e 200 metri di profondità.

Morfofisiologia

Lungo le coste italiane misura di solito 50-60 cm, ma altrove supera tranquillamente il metro, raggiungendo i 120 cm, con un record di 25 kg di peso.

La Cernia bianca (Epinephelus aeneus ) è meno legata dei congeneri agli ambienti rocciosi © Giuseppe Mazza

La Cernia bianca (Epinephelus aeneus ) è meno legata dei congeneri agli ambienti rocciosi © Giuseppe Mazza

Più snella delle altre cernie mediterranee, non ha, in proporzione, una bocca meno imponente. Anche se la mandibola sporge poco, rispetto all’ Epinephelus costae o alla Mycteroperca rubra, entrambe le mascelle sono ben armate di denti, con uno schema analogo a quest’ultima specie.

La pinna dorsale, unica, conta, anche qui, 11 raggi spinosi, i primi d’altezza crescente e poi sempre più bassi, per enfatizzare, con uno stacco, la seconda parte inerme, alta ed ondeggiante, con più raggi.

La pinna anale, simmetrica alla seconda parte, mostra anche qui 3 raggi spinosi, seguiti dai molli. Anche le pinne pettorali e ventrali sono analoghe, ma mentre nella Mycteroperca rubra la caudale è concava, qui, anche negli esemplari adulti, è sempre più o meno convessa.

Il colore di fondo è il grigio, verdastro o nocciola, con caratteristiche righe chiare sul preopercolo e l’opercolo dirette verso l’occhio.

I giovani mostrano sui fianchi una livrea più contrastata, con bande verticali chiare e scure marmorizzate dall’evidente funzione mimetica, visto che scompaiono subito dopo la morte.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Il piatto forte della cernia bianca sono i pesci, in gran parte sardine, cui si aggiunge un 20% di cicale di mare, un 10% di granchi ed un buon 10% di cefalopodi.

Anche questa specie mostra un ermafroditismo proteroginico, con femmine mature a 5-7 anni d’età, quando misurano 50-60 cm con circa 3 kg di peso, che possono trasformarsi in maschi verso i 10-13 anni, a 80-110 cm di lunghezza e 9-15 kg. Le uova, numerosissime, vengono deposte lungo le coste in primavera.

Vi sono migrazioni periodiche fra la Mauritania e il Senegal, dove i pescherecci le attendono selvaggiamente al varco, ed anche se col riscaldamento delle acque mediterranee la cernia bianca sta risalendo il Mare Adriatico è purtroppo una specie in declino.

L’indice di vulnerabilità della specie segna attualmente 52 su una scala di 100.

Sinonimi

Cherna aenea Geoffroy Saint-Hilaire, 1817; Perca robusta Couch, 1832; Serranus aeneus Geoffroy Saint-Hilaire, 1817.

 

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