Ficus benjamina

Famiglia : Moraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Questo Ficus benjamina supera largamente, nello Sri Lanka, le dimensioni usuali © G. Mazza

La specie è originaria dell’Australia (Northern Territory e Queensland), Bhutan, Cambogia, Cina (Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan e Yunnan), Filippine, India, Indonesia, Isole Salomone, Malaysia, Myanmar, Nepal, Papua Nuova Guinea, Tailandia e Vietnam, dove vive nelle foreste umide fino a circa 800 m di altitudine.

Il nome del genere è quello latino utilizzato per il Fico comune (Ficus carica).

Il nome della specie è di incerta origine, probabilmente deriva da “benzoina”, una resina ricavata da alberi tropicali e che si riteneva prodotta anche da questo.

Nomi comuni: benjamin fig, benjamin-tree, Java fig, Java-tree, malayan banyan, oval-leaf fig tree, tropic-laurel, weeping chinese banyan, weeping fig, weeping-laurel (inglese); beniamino, benjamin, ficus beniamina (italiano); figuier pleureur (francese); waringin (hindi); wariengien (indonesiano); beringan, figueira-banjamina (portoghese); laurel de indias (spagnolo); árbol benjamín, benjamina, ficus benyamina, matapalo (spagnolo); benjamin-feige, benjamin-gummibaum, birkenfeige (tedesco).

La Ficus benjamina L. (1767) è un albero sempreverde, alto fino a circa 20 m con tronco fino a 50 cm di diametro, dalla corteccia liscia di colore bianco grigiastro e chioma ampia con eventuale produzione di radici aeree dai rami principali; i giovani rami sono penduli.

Le foglie piuttosto coriacee, su un corto picciolo, sono alterne, di forma da ovata a ellittica con margine intero ed apice acuminato, lunghe 3-10 cm e larghe 2-5 cm, di colore verde scuro lucido superiormente.

Le infiorescenze sono siconi, ovvero cavità dalle pareti carnose che racchiudono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale racchiusa da 3 minuscole scaglie (tipico esempio quelli del fico comune, Ficus carica).

Esistono forme a foglie variegate come questo Ficus benjamina Starlight © Giuseppe Mazza

Esistono forme a foglie variegate come questo Ficus benjamina Starlight © Giuseppe Mazza

I siconi, prodotti sui rami giovani, sono ascellari, sessili (privi di picciolo), solitari o in coppia, di forma da più o meno globosa a piriforme, di 0,8-1,2 cm di diametro, di colore da giallo a rosso porpora a maturità, con fiori femminili e maschili contemporaneamente presenti nel siconio.

Per la fruttificazione occorre la presenza dell’insetto impollinatore, come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto della famiglia delle Agaonidae (nel nostro caso l’ Eupristina cyclostigma Wiebes, 1992), che a sua volta può riprodursi solo se è presente la specie di Ficus cui è associato.

I frutti (acheni) pressoché reniformi, circa 2 x 1 mm, contengono un solo seme.

Si propaga per seme, posto superficialmente su substrato organico, sabbioso, mantenuto costantemente umido, in posizione luminosa ad una temperatura di 22-24 °C.

In natura può crescere inizialmente come epifita su altri alberi, circondandone il tronco con le sue radici che raggiungono il suolo, e che eventualmente finisce per “strangolare” dopo un certo numero di anni.

Si riproduce anche per talea in primavera e margotta a inizio estate. Specie molto diffusa e apprezzata nelle zone a clima tropicale e subtropicale per la veloce crescita e l’elegante chioma, espansa e densa, dai sottili rami giovani penduli, sia come esemplare isolato, in parchi e grandi giardini, che nelle alberature stradali.

Può resistere da adulta ad abbassamenti eccezionali di temperatura fino a circa -3 °C per brevissimo periodo, pur con danneggiamento del fogliame.

Le infiorescenze sono siconi gialli o rossi di 0,8-1,2 cm di diametro © G. Mazza

Le infiorescenze sono siconi gialli o rossi di 0,8-1,2 cm di diametro © G. Mazza

Non è particolarmente esigente in fatto di suolo, anche povero e può resistere da adulta a periodi di siccità, ha anche una moderata resistenza al vento ed alla salsedine e sopporta abbastanza bene le potature, sono risvolti negativi l’abbondante produzione di frutti, fastidiosi quando cadono su aree calpestabili, e l’apparato radicale superficiale e invasivo, di cui si deve attentamente tenere conto al momento dell’impianto.

Come pianta in vaso è una delle più popolari per la decorazione di interni, nelle innumerevoli varietà, anche variegate, da coltivare in posizione molto luminosa a temperature superiori ai 12 °C.

Le innaffiature devono essere abbondanti in estate, evitando comunque i ristagni che possono essere deleteri, e lasciando asciugare quasi interamente il terriccio prima di ridare acqua, moderate in inverno.

Il problema riscontrato più spesso in appartamento è l’improvvisa caduta delle foglie, se il fenomeno è limitato e si presenta all’inizio dell’inverno, si tratta di un normale ricambio fogliare, se consistente, le cause possono essere diverse, una abbastanza frequente è la variazione di posizione, è una pianta che non ama gli spostamenti, se questi sono necessari, un concime idrosolubile, dato qualche giorno prima, può aiutare a superare la crisi e minimizzare la perdita del fogliame. Altre cause possono essere luce insufficiente, bassa temperatura, atmosfera troppo secca, correnti d’aria e brusche variazioni di temperatura.

Le potature, moderate, vanno effettuate alla fine dell’inverno al fine di mantenere una forma compatta.

È facilmente soggetta agli attacchi di acari (ragnetto rosso) e cocciniglie. Foglie e corteccia sono localmente utilizzate nella medicina tradizionale. Il fogliame è tossico per ingestione ed il contatto con la linfa lattiginosa può dare reazioni allergiche in individui particolarmente sensibili.

Sinonimi: Ficus nitida Thunb. (1786); Ficus lucida Aiton (1789); Ficus pyrifolia Salisb. (1796); Ficus comosa Roxb. (1799); Ficus striata Roth (1821); Ficus pendula Link (1822); Ficus reclinata Desf. (1829); Ficus dictyophylla Wall. (1831); Ficus notobor Buch.-Ham. ex Wall. (1831); Ficus haematocarpa Blume ex Decne. (1834); Ficus neglecta Decne. (1834); Ficus parvifolia Oken (1841); Ficus nepalensis Blanco (1845); Urostigma nudum Miq. (1847); Ficus papyrifera Griff. (1848); Ficus nuda (Miq.) Miq. (1867); Ficus umbrina Elmer (1906); Ficus cuspidatocaudata Hayata (1919); Ficus xavieri Merr. (1922).

 

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