Famiglia : Moraceae

Testo © Pietro Puccio
La specie è originaria della Papua Nuova Guinea dove cresce nelle foreste pluviali, prevalentemente lungo le rive dei corsi d’acqua, tra 800 e 2700 m di altitudine.
Il nome del genere è quello latino utilizzato per il fico comune (Ficus carica); il nome specifico è la combinazione del nome del genere Dammara e del sostantivo greco “ὄψις“ (opsis) = aspetto, per la somiglianza dei frutti giovani con quelli della Dammara alba Rumph. ex Hassk., 1842 (sinonimo di Agathis dammara (Lamb.) Rich. & A. Rich., 1826).
Nomi comuni: dinner plate fig, highland breadfruit (inglese); embehe, kaje, kapiak, shuwat, yakati (Nuova Guinea).

Ficus dammaropsis è un sempreverde molto ramificato di 5-10 m, proveniente dalle foreste pluviali della Papua Nuova Guinea © Giuseppe Mazza
Le infiorescenze sono cavità dalle pareti carnose, dette siconi, che racchiudono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale. I siconi, sessili, prodotti pressoché con continuità, nascono all’ascella delle foglie, sono globosi, di 6-13 cm di diametro, con fiori maschili e femminili su individui diversi, ricoperti da brattee imbricate di dimensioni decrescenti verso l’apice dove coprono l’apertura, inizialmente di colore verde, poi bruno-rossiccio a maturità; i minuscoli frutti (acheni) contengono un solo seme. L’impollinazione è effettuata da un insetto appartenente alla famiglia delle Agaonidae, nel nostro caso Ceratosolen abnormis Wiebes, 1963, come è noto a ciascuna specie di Ficus è associato uno specifico insetto, che a sua volta può riprodursi solo in presenza della specie cui è associato.

Coltivato nei giardini dei tropici per le grandi foglie ornamentali che sfiorano i 90 cm, reca insoliti siconi sessili globosi, di 6-13 cm, con brattee imbricate, decrescenti verso l’apice, che sfumano a maturità dal verde al bruno-rossiccio. I giovani frutti bolliti sono consumati come verdura dagli indigeni e le grandi foglie servono ad avvolgere i cibi © Giuseppe Mazza
Negli altopiani della Nuova Guinea le giovani foglie, che si trovano frequentemente in vendita nei mercati locali, e i giovani frutti bolliti sono consumati come verdura dagli indigeni, le grandi foglie sono inoltre utilizzate per avvolgere i cibi durante la cottura; lo strato esterno dei frutti è edule ed è a volte consumato in periodi di carestia. Le fibre ricavate dalla corteccia sono utilizzate per fare corde, tessuti, mantelline, sacche, copricapo e diversi altri oggetti artigianali.
Sinonimi: Dammaropsis kingiana Warb. (1891); Ficus dammaropsis var. obtusa Corner (1960).