Gerani miniatura: alti al massimo 23 centimetri

Il trionfo dei più piccoli. Misurano fra i 5 e i 23 cm d’altezza e si possono quindi tenere facilmente sui davanzali. Numerose varietà nane nel gruppo degli “zonali”, degli “edera”, e persino degli “imperiali”.

 

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Gerani in miniatura. Perché ? Per la voglia che l’uomo ha del “diverso”, ma soprattutto per una considerazione pratica.

Anche se suscitano gli sguardi ammirati di chi passa per strada, i gerani alle finestre riducono infatti la visuale, e quando dai soliti “giganti” di 30-80 cm, si passa a varietà di 5-23 cm, dette secondo la taglia “mini” o “nane”, l’effetto dall’interno è più gradevole.

Foglie minuscole con fiori spesso vistosi; piante a crescita piuttosto lenta, con scarse esigenze di manutenzione, terra, ed acqua.

I gerani in miniatura hanno tutti i requisiti per piacere a chi, non dispondendo di un terrazzo o di un balcone, vuole assaporare sul davanzale le gioie del giardinaggio. Frutto di sapienti incroci e mutazioni, sono presenti in quasi tutte le categorie dei gerani coltivati, e per il loro ingombro modesto sono molto apprezzati dai collezionisti. Vediamone i principali.

GERANI ZONALI IN MINIATURA

Nel gruppo degli “Zonali”, i gerani classici a foglia reniforme tondeggiante, con una zona mediana verde-nerastra o bronzea, sono state isolate molte varietà di piccola taglia.

Fra queste spiccano due mini, il ‘Méphistophélès’, creato nel lontano 1893, con foglie quasi nere e fiori semplici, rosso fiamma, e ‘Alcyone’, d’origine anteriore al 1966, con fiori doppi dal colore più intenso.

Un po’ più grandi, ma in genere non più alti di 20 cm, sono il ‘Petit Pierre’, noto anche come ‘Kleine Liebling’, nato in Germania nel 1920, con foglie chiare e densi mazzi di fiori semplici rosati senza semi; il ‘Wallis Friesdorf’, detto anche ‘Double Friesdorf’ per i suoi fiori rossi doppi; il ‘Frills’, nato in California nel 1966, con petali doppi, slegati, che danno ai fiori rosa un aspetto irsuto, e foglie lucide, carnosette, che svelano una parentela col Pelargonium acetosum; il ‘Semer’, creato in Inghilterra da Bidwell nel 1978, con fiori rosa a zone, strisce, e macchie rosse, capostipite di una serie di gerani insoliti di gusto moderno; e il gruppo dei ‘Vidéo’ con WhitePinkRed e Salmon.

Questi ultimi, dal look nell’insieme tradizionale, appartengono, caso unico fra i nani, ai gerani detti F1, che si riproducono fedelmente dai semi.

GERANI EDERA IN MINIATURA

I Gerani “Edera”, gli ibridi del Pelargonium peltatum con foglie carnosette a cinque punte, offrono anche loro delle forme mini.

Le più belle sono probabilmente il ‘Flakey’, creato in Canada nel 1979 dalla Signora Pat Pierrt, con minuscole foglie orlate di bianco e fiori doppi malva pallido; e il ‘Sugar Baby’, noto anche come ‘Pink Gay Baby’, con steli più vigorosi e grandi corolle rosa.

A questi si può aggiungere un geranio botanico, il Pelargonium saxifragoides, con foglie stranamente simili agli Edera in miniatura. Nel 1888 fu trovato per caso a Chiswick, dove cresceva senza nome nel giardino della Royal Horticultural Society, e poi è stato riscoperto di recente in Sudafrica.

Come gli “Edera” classici si prestano, coi loro lunghi fusti striscianti, a spettacolari cascate di fiori dai balconi, così queste varietà sono molto adatte ad ornare sui lati i vasetti e i cestelli sospesi.

GERANI IMPERIALI IN MINIATURA

I pomposi gerani “Imperiali”, nati dal Pelargonium cucullatum, dal P. angulosum e dal P. grandiflorum, con corolle enormi e fusti alti anche 170 cm, non sembrerebbero a prima vista adatti a delle miniature.

Eppure, dagli incroci col Pelargonium crispum, un geranio profumato con piccole foglie arricciate, si sono ottenuti dei graziosissimi nani noti come ‘Angel’.

È il caso del ‘Catford Belle’, del ‘Velvet Duet’ e del ‘Tip Top Duet’, mentre altre varietà come ‘Lara Mald’, ‘Nighting Eyes’, ‘Madame Layal’, ‘Swedish Angel’, ‘Sancho Panza’, con foglie sostanzialmente senza odore, deriverebbero da mutazioni e selezioni operate direttamente sugli imperiali.

GERANI A CINQUE DITA IN MINIATURA

Anche i recenti “Five Fingered”, così detti per le foglie a cinque lobi simili alle dita di una mano, vantano delle miniature.

La più celebre, alta solo pochi centimetri, è la ‘Urchin’. Creata da Holmes Miller in California nel 1970, questa varietà spettacolare, con petali di un bel rosso intenso, ha l’aspetto cespuglioso di un piccolo porcospino. Donde il vecchio nome inglese “urchin”, che veniva un tempo utilizzato al posto di “hedgehog” per designare questi animali.

COLTIVAZIONE

Come tutti i gerani anche le miniature amano il pieno sole, i terreni leggeri ben drenati, e temperature superiori ai 7° C.

I manuali inglesi raccomandano un misto in parti uguali di terra da giardino, terriccio torboso, e sabbia di fiume; ma dato che il termine “terra da giardino” è secondo i luoghi un po’ ambiguo, conviene più semplicemente mischiare 2/3 di terriccio universale dei garden con 1/3 di sabbia di fiume.

Perché le piante non vadano troppo in altezza, i contenitori devono essere di piccola taglia : 9-10 cm di diametro per i mini e 12 per i nani, e per annullare le distorsioni provocate dalla luce sui davanzali, è bene ruotare periodicamente i vasetti.

I Gerani in miniatura si accontentano in genere di una concimazione liquida al mese nel periodo vegetativo, o di un quarto di cucchiaino di granulati a lenta cessione, che si sciolgono un po’ alla volta con le annaffiature; ma quando dopo qualche anno la terra è esausta e compatta, le foglie si fanno piccole, e i fusti legnosi, occorre rinvasarli.

Se i vasi sono più piccoli dello standard, basta lasciar asciugare il pane di terra, estrarlo con le radici dal vaso, e metterlo in un contenitore leggermente più grande.

Ma se si è già al limite della taglia, e si vogliono rispettare le regole, occorre manipolate dolcemente le radici, per far cadere a briciole, un po’ alla volta, la vecchia composta. Poi, con periodici scossoni d’assestamento, si riempie il nuovo vaso, lasciando uno strato di almeno 12 mm di terra fresca sul fondo, e dopo abbondanti annaffiature con acqua tiepida, lo si ripara per un paio di settimane in un luogo semi-ombreggiato.

POTATURA E MOLTIPLICAZIONE

Dato che la crescita di queste varietà è abbastanza lenta, conviene potarle in marzo-aprile, un po’ prima dei gerani normali, appena passato il rischio delle gelate.

Quando si vogliono delle piantine con foglie piccole, fusti legnosi, e strutture arborescenti, simili a bonsai, si taglia alto; ma se si amano le forme cespugliose e compatte, conviene recidere il tutto a pochi centimetri dal suolo, e approfittare dei rametti per far talee.

Questi, lunghi 6-10 cm, con almeno tre nodi, vanno tagliati come sempre di netto poco sotto l’ultimo. Tolte le foglie basali, si mettono all’ombra in un composto di sabbia (75%) e torba in vasetti di 5-6 cm, e annaffiati quotidianamente senza eccessi, attecchiscono in 2-6 settimane, per essere rinvasati in un composto più sostanzioso.

Oltre ad essere rapida, la riproduzione per via vegetativa è consigliabile, perché i semi dei gerani in miniatura danno quasi sempre luogo a dei figli diversi dai genitori, e le probabilità d’avere degli ibridi migliori sono molto scarse.

Ci si può comunque sbizzarrire all’interno dei vari gruppi, tenendo presente che se i matrimoni degli “Zonali” con gli “Edera” hanno qualche probabilità di successo, gli incroci degli “Imperiali” con queste categorie sono purtroppo impossibili.

 

GARDENIA – 1993

 

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