Holmskioldia sanguinea

Famiglia : Lamiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Holmskioldia sanguinea, Lamiaceae, cappello cinese

L’Holmskioldia sanguinea è un arbusto tropicale di 5 m con insolite infiorescenze © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Arunachal Pradesh, Assam, Bhutan, Darjiling, Himachal Pradesh, India, Jammu-Kashmir, Myanmar, Nepal, Sikkim e Uttaranchal, dove vive alle pendici dell’Himalaya tra 900 e 1500 m di altitudine.

Il genere è dedicato al botanico danese Johan Theodor Holmskiold (1731-1793); il nome specifico è l’aggettivo latino “sanguineus, a, um” = color sangue, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: chinaman’s hat, chinese hat plant, cup-and-saucer-plant, hat plant, mandarin’s hat, parasol flower (inglese); chapeau chinois (francese); cappello cinese (italiano); chapéu-chinês, chapéu-chinês-amarelo, chapéu-chinês-vernelho, chapéu-de-mandarim (portoghese); bonete chino, paragüita chino, platillo, sombrilla china (spagnolo).

L’ Holmskioldia sanguinea Retz. (1791) è un arbusto sempreverde legnoso alto fino a circa 5 m con lunghi rami arcuati, quelli giovani leggermente pubescenti e a sezione pressoché quadrangolare. Le foglie sono opposte, ovate o deltoidi con apice lungamente appuntito, leggermente pubescenti, lunghe 5-12 cm e larghe 3-8 cm, con margine intero o leggermente dentato, di colore verde scuro.

Infiorescenze in cime ascellari o terminali, lunghe fino a circa 5 cm, portanti fiori da arancio a rosso (in coltivazione esiste anche una varietà a fiore giallo) con calice petaloideo a forma di ampia campana con margine a 5 lobi appena pronunciati, di circa 2 cm di diametro, persistente, corolla tubulosa, lunga 1,6-2 cm, ricurva verso il basso a 5 lobi dai margini ricurvi e lobo anteriore più grande.

Holmskioldia sanguinea, Lamiaceae, cappello cinese

Le corolle di 2 cm posso essere rosse, arancio o gialle © Giuseppe Mazza

I frutti sono drupe obovoidi a 4 lobi, lunghe 0,5-0,8 cm, di colore bruno con il calice persistente. Si riproduce per seme, che germina solitamente in 1-3 mesi alla temperatura di 20-22 °C, margotta e per talea legnosa in primavera in terriccio sabbioso.

Specie vigorosa coltivabile in pieno sole nelle zone a clima tropicale, subtropicale e marginalmente temperato caldo, dove le temperature appena sotto 0 °C sono una eccezione di breve durata, temperature dell’ordine di -3/-4 °C distruggono la parte aerea, ma può ricrescere dalla base in primavera; si adatta a diversi tipi di suolo, anche povero, purché ben drenato, con regolari innaffiature in estate.

In fioritura per parecchi mesi all’anno, anche per la persistenza per lungo tempo del calice petaloideo, la parte più appariscente del fiore, dopo la caduta della corolla; pure recisi i tralci fioriti sono di lunga durata e possono essere quindi utilizzati nelle composizioni floreali.

Di aspetto piuttosto disordinato, se lasciata libera di crescere, con opportune e costanti potature, che non pregiudicano la fioritura anzi la stimolano, può essere allevata in svariate forme, da piccolo albero a cespuglio isolato a barriera, inoltre, grazie ai lunghi e flessibili rami, può essere utilizzata anche come semirampicante, appoggiata a tralicci e cancellate.

Dove non è possibile, per ragioni climatiche, la coltivazione in permanenza all’aperto, può essere coltivata in vaso, utilizzando un terriccio ricco e drenante, per essere riparata in luogo molto luminoso nei mesi più freddi, con temperature minime invernali non inferiori a 10 °C.

Sinonimi: Hastingia coccinea Sm. (1806); Holmskioldia rubra Pers. (1806); Platunum rubrum A.Juss. (1806); Holmskioldia scandens Sweet (1826); Hastingia scandens Roxb. (1832); Holmskioldia sanguinea f. citrina Moldenke (1961); Holmskioldia sanguinea f. aurantiaca Yin Yin Kyi & DeFilipps (2003).

 

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