Hyophorbe indica

Famiglia : Arecaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria della Réunion (Francia) nell’Oceano Indiano dove è presente con un numero limitato di individui nella foresta umida, tra 200 e 600 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “ὗς, ὑός” (ys, yόs) = maiale e “φορβή” (phorbé) = foraggio, alimento; il nome specifico è l’aggettivo latino “indicus, a, um” = dell’India, indiano.

Nomi comuni: poison palm (inglese); palmier bâtard, palmiste cochon, palmiste poison (francese).

La Hyophorbe indica Gaertn. (1791) è una specie monoica inerme a fusto solitario eretto, grigiastro, liscio, cilindrico con base leggermente allargata, fino a circa 10 m di altezza con un diametro di 13-18 cm, segnato dagli anelli delle cicatrici delle foglie cadute.

La chioma è costituita da 5-8 foglie pennate, su un picciolo lungo 30-60 cm, ascendenti, elegantemente arcuate, lunghe 1,5-2,2 m, con 90-100 foglioline per lato lanceolate con apice acuto, piuttosto rigide, lunghe nella parte mediana 60 cm e larghe 4-5 cm, disposte regolarmente lungo il rachide e rivolte verso l’alto, di colore verde intenso lucido superiormente, verde grigiastro inferiormente.

Hyophorbe indica, Arecaceae

A rischio estinzione in natura, la Hyophorbe indica è nativa della Réunion dove raggiunge i 10 m d’altezza © Giuseppe Mazza

La base fogliare tubolare, rigonfia alla base, di colore variabile da verde chiaro a bruno rossastro nelle piante giovani, fascia interamente il fusto per una lunghezza di 50-90 cm.

Infiorescenza molto ramificata sotto le foglie (infrafogliare), inizialmente racchiusa in una spata eretta di colore ruggine, con fiori unisessuali sulla stessa infiorescenza, di colore bianco, fragranti, sessili, disposti in gruppi allineati (acervuli) con un fiore femminile alla base seguito da 3-4 fiori maschili. Fiori maschili con 3 sepali, 3 petali, 6 stami e un pistilloide, fiori femminili con 3 sepali, 3 petali, 6 staminoidi e gineceo triloculare con tre stimmi ricurvi. I fiori maschili si aprono e cadono in sequenza a partire da quello posto all’estremità, quando tutti quelli del gruppo sono caduti si apre il fiore femminile, ciò favorisce la fecondazione incrociata.

Frutti obovoidi rugosi di colore inizialmente verde, poi rosso arancio a maturità, di 2,5-3,2 cm di lunghezza e 1,6-2,2 cm di diametro, contenenti un solo seme di 2-2,5 cm di lunghezza e 1-1,5 cm di diametro.

Si riproduce per seme, preventivamente tenuto in acqua per 3 giorni, in terriccio particolarmente drenante e aerato mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione a partire da 2 mesi. Per le indubbie caratteristiche ornamentali, la crescita veloce e le dimensioni relativamente contenute, che la rendono adatta anche a piccoli giardini, meriterebbe una maggiore diffusione nelle regioni a clima tropicale e subtropicale umido; se ne può tentare la coltivazione anche in quelle temperato calde più miti dove temperature intorno a 0 °C sono rare eccezioni.

Richiede elevata luminosità, anche pieno sole, tranne nella fase giovanile quando necessita di parziale ombra, e si adatta a diversi tipi di suoli, purché perfettamente drenanti, ma preferisce quelli profondi ricchi di sostanza organica, mantenuti umidi, ma senza ristagni, essendo facilmente soggetta a marciume radicale, anche se ben radicata può sopportare brevi periodi di secco.

Piante giovani, in particolare le forme con base fogliare bruno rossastra, sono coltivate in vaso per la decorazione di serre e interni luminosi, con temperature invernali non inferiori a 15 °C, utilizzando un substrato con le caratteristiche sopra riportate.

Per il numero limitato di individui e la crescente pressione antropica è stata inserita nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature) tra le specie ad altissimo rischio di estinzione nel prossimo futuro (“Endangered”).

Sinonimi: Areca lutescens Bory (1804); Hyophorbe commersoniana Mart. (1838); Sublimia vilicaulis Comm. ex Mart. (1838); Hyophorbe lutescens (Bory) Jum. (1933).

 

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