Inga edulis

Famiglia : Fabaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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L'Inga edulis, dell’America Meridionale tropicale, può raggiungere i 25 m d'altezza con una larga chioma © Mazza

La specie è originaria dell’America Meridionale tropicale (Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana Francese, Perù, Suriname e Venezuela), dove cresce prevalentemente lungo le rive dei fiumi fino a circa 1600 m di altitudine.

Il nome del genere è quello utilizzato dai nativi

Il nome della specie è il termine latino “edulis” = edule, commestibile, con ovvio riferimento ai frutti.

Nomi comuni: ice cream bean, monkey tamarind (inglese); pois doux (francese); anga, ingá, inga-cipó, ingá de macaco, maingá de metro, ingá macarrão, inga-rabo-de-mico (portoghese – Brasile); chalaite, cuajiniquil, guaba, guaba de bejuco, guaba mecate, guaba chillillo, guama, guamo san Antonio, guamo santafereño, guava, guava machete, guavo-bejuco, inga cipo, jiniquil, pacae, pacay (spagnolo); affenschwanz-inga, essbare inga (tedesco).

L’ Inga edulis Mart. (1837) è un albero sempreverde di veloce crescita, alto fino a circa 25 m, con chioma espansa piuttosto appiattita e tronco, spesso contorto, di circa 30 cm di diametro, dalla corteccia grigiastra.

Le infiorescenze, con densi racemi di 8-12 cm, hanno fiori bianchi tubolari con stami sporgenti © G. Mazza

Le infiorescenze, con densi racemi di 8-12 cm, hanno fiori bianchi tubolari con stami sporgenti © G. Mazza

Le foglie sono alterne, paripennate con rachide alato, lunghe 10-25 cm, con 4-6 coppie di foglioline ovate con apice acuminato, sessili, di colore verde intenso lucido supe- riormente, pubescenti inferiormente, di dimensioni crescenti, le terminali lunghe fino a circa 16 cm e larghe 8 cm.

Tra le coppie di foglioline sono presenti ghiandole nettarifere.

Le infiorescenze, terminali, sono costituite da densi racemi di 8-12 cm di lunghezza con fiori biancastri, fragranti, con corolla tubolare lunga 1,5-2,5 cm, a cinque lobi, e numerosi stami sporgenti, lunghi circa 4 cm, che appassiscono velocemente.

I frutti sono legumi cilindrici, profondamente striati, lunghi fino ad oltre 1 m, di 3-5 cm di diametro, contenenti numerosi semi nerastri di 3,5 x 1,2 cm circondati da un arillo cotonoso bianco dal sapore dolce.

Si riproduce facilmente per seme che ha una germinabilità di breve durata, circa due settimane, la germinazione si ha in due, tre giorni, a volte nello stesso legume. La fruttificazione può iniziare, nelle migliori condizioni di coltivazione, al secondo un anno dalla semina.

Frutto e sezione con semi nerasti e polpa commestibile © G. Mazza

Frutto e sezione con semi nerasti e polpa commestibile © G. Mazza

Specie coltivata localmente per i suoi frutti, ma più frequentemente come albero da ombra per le piantagioni di caffè e cacao.

Ha anche un discreto valore ornamentale per la sua chioma espansa e piuttosto fitta.

Richiede, per crescere al meglio, pieno sole e clima tropicale e subtropicale umido con elevata piovosità, ma si adatta anche a climi stagionali, con tre, quattro mesi di secco.

Se ne può tentare la coltivazione nei climi temperato caldi potendo sopportare, per breve periodo, temperature fino a circa -4 °C, pur con danneggiamento della parte aerea.

Si adatta a diversi tipi di suolo, anche fortemente acidi, ed essendo capace, come le altre leguminose, di fissare l’azoto atmosferico arricchendone il suolo, contribuisce alla sua fertilità; inoltre il profondo e robusto apparato radicale aiuta a prevenire l’erosione lungo i declivi delle piantagioni di caffè.

La polpa che circonda il seme, dolce e dal sapore di vaniglia, è consumata fresca, ma se ne può ricavare un succo che a volte viene utilizzato per preparare una bevanda alcolica.

I semi, consumati cotti come ortaggio o arrostiti, sono molto popolari nei luoghi di origine.
Le foglie ed i semi, con il loro elevato contenuto di proteine, sono anche utilizzati come foraggio per il bestiame.

Localmente il legno viene utilizzato come combustibile e materiale da costruzione.

Infine i semi e le foglie sono utilizzati nella medicina tradizionale come astringenti nelle malattie intestinali e come antireumatici.

Sinonimi: Mimosa inga Vell. (1827); Mimosa ynga Vell. (1827); Inga scabriuscula Benth. (1845); Inga benthamiana Meisn. (1848); Inga uncinata Spruce ex Benth. (1875); Inga vera sensu Brenan; Inga vera Kunth (1823); Feuilleea conferta (Benth.) Kuntze (1891); Feuilleea edulis (Mart.) Kuntze (1891); Feuilleea scabriuscula (Benth.) Kuntze (1891); Inga ynga (Vell.) J.W.Moore (1934).

 

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