Juanulloa mexicana

Famiglia : Solanaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Juanulloa mexicana, Solanaceae

La Juanulloa mexicana è un arbusto sarmentoso del Centroamerica che raggiunge i 3 m d’altezza © Giuseppe Mazza

La specie è originaria della Bolivia, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico (Chiapas, Jalisco, Oaxaca, Tabasco e Veracruz), Nicaragua e Panama dove vive nelle foreste tropicali, sia decidue che sempreverdi, generalmente in prossimità di corsi d’acqua, dal livello del mare fino a circa 1700 m di altitudine.

Il genere è dedicato agli scienziati spagnoli Jorge Juan y Santacilia (1713-73) e Antonio de Ulloa (1716-1795); il nome della specie è l’aggettivo latino “mexicanus, a, um” = del Messico, con riferimento al luogo di origine della specie tipo.

Nomi comuni: gold finger bush, gold finger plant (inglese); dedo de Dios, dedo de oro (spagnolo).

La Juanulloa mexicana (Schltdl.) Miers (1849) è un arbusto sarmentoso sempreverde, deciduo nei climi meno favorevoli, semiepifita o terrestre, alto 1-3 m, con fusti dalla corteccia grigiastra e rami giovani solitamente coperti da un denso tomento.

Le foglie, su un picciolo tomentoso lungo 0,5-2 cm, sono alterne, semplici, subcoriacee, raggruppate all’apice dei rami, da ovate a oblungo-ellittiche con apice ottuso o acuto e margine intero o lievemente sinuato, glabre superiormente, ricoperte da un tomento di peli stellati giallastri inferiormente, lunghe 10-18 cm e larghe 4-10 cm.

Infiorescenze, su un peduncolo lungo 1-2 cm ricoperto fittamente da corti peli giallastri, pseudoterminali o dalle ascelle superiori, semipendenti, cimose, con fiori che si aprono in successione.

Calice, lungo 2,7-3,2 cm, costituito da 5 sepali oblungo-lanceolati con apice acuto, uniti alla base per 1/2-2/3 della lunghezza, che formano una sorta di tubo a sezione pentagonale carenato agli angoli, carnoso, di colore da giallo ad arancio brillante, ricoperto esternamente da un sottile tomento di peli stellati, persistente inalterato per lungo tempo.

Corolla tubulosa, carnosa, di colore da giallo arancio ad arancio rossiccio, ricoperta esternamente da un sottile tomento, di 3,8-5 cm di lunghezza e circa 0,6 cm di diametro, con 5 lobi ovato-triangolari con apice ottuso, lunghi 2-3 mm, 5 stami e stilo filiforme interni alla corolla. Il frutto è una bacca oblunga gialla, di circa 2 cm di diametro, contenente numerosi semi oblunghi di circa 4 mm di lunghezza.

Si riproduce per seme, in terriccio organico drenante ed aerato mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, e per talea semilegnosa in estate.

Arbusto dalla caratteristica e luminosa fioritura che si protrae per buona parte dell’anno, coltivabile all’aperto nelle zone tropicali, subtropicali e marginalmente in quelle temperato-calde più miti, dove temperature appena inferiori a 0 °C sono eccezioni di breve durata.

Richiede pieno sole o parziale ombreggiatura e suoli ricchi di sostanza organica, perfettamente drenanti, da acidi a neutri, mantenuti moderatamente umidi; per il portamento tendenzialmente piuttosto disordinato, va periodicamente potato a fine inverno-inizio primavera.

Juanulloa mexicana, Solanaceae

I luminosi fiori si aprono in successione con insoliti e durevoli calici pentagonali giallo-arancio brillante e corolle arancio-rossiccio. Nata per i tropici, questa specie diventa decidua nei climi meno favorevoli, sopportando in coltura brevi abbassamenti termici appena inferiori a 0 °C. Tutte le parti della pianta sono tossiche © Giuseppe Mazza

Coltivabile anche in vaso, per potere essere riparato nei mesi più freddi in ambiente molto luminoso con temperature non inferiori a 15 °C e umidità 60-70 %, utilizzando un terriccio fertile, poroso, con aggiunta di sabbia silicea grossolana o agriperlite per un 30 %, curando particolarmente il drenaggio, essendo facilmente soggetto a marciumi per ristagni idrici.

Se l’umidità ambientale è insufficiente si può ricorrere a nebulizzazioni, utilizzando acqua non calcarea a temperatura ambiente, oppure creare un microambiente umido ponendo il vaso in un largo sottovaso riempito da argilla espansa o pietrisco con uno strato d’acqua non a diretto contatto col fondo. Innaffiature regolari durante il periodo vegetativo, ma lasciando asciugare lo strato superiore del terriccio prima di ridare acqua, distanziate in inverno, ma senza mai farlo asciugare completamente, sia l’eccesso che la mancanza di acqua provocano la prematura caduta delle foglie.

Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite, occorre quindi prestare attenzione in presenza di bambini e animali.

Sinonimi: Laureria mexicana Schltdl. (1834); Juanulloa panamensis Miers (1849); Juanulloa sargii Donn.Sm. (1893); Juanulloa bicolor Gleason (1933).

 

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