Lagerstroemia calyculata

Famiglia : Lythraceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Originaria di Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam, la Lagerstroemia calyculata può raggiungere i 25 m d'altezza. Crescita lenta ma coltura facile ai tropici come pianta ornamentale in parchi, giardini e per le alberature stradali © Giuseppe Mazza

La specie è originaria delle foreste decidue e semidecidue della Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam, dove è spesso una delle specie dominanti, a basse altitudini.

Il genere fu dedicato da Linneo all’amico Magnus Lagerström (1691-1759) che fu direttore della Compagnia Svedese delle Indie Orientali; il nome specifico è l’aggettivo latino “calyculatus, a, um” = provvisto di caliculo (epicalice), brattee poste immediatamente al di sotto del calice.

Nomi comuni: queen’s flower (inglese); sralao (khmer); puay, puuay (laotiano); mai ta bek, ta baek (thailandese); bằng lăng ổi, sang lẻ, thao lao (vietnamita).

La Lagerstroemia calyculata Kurz (1872) è un albero sempreverde o semideciduo, alto fino a circa 25 m, con tronco, fino a 50 cm di diametro, irregolarmente ondulato, dalla corteccia grigio-bruna che tende a sfaldarsi.

Le foglie, su un picciolo lungo 0,5-1 cm, sono opposte, semplici, oblunghe con apice appuntito e margine intero, di 8-18 cm di lunghezza e 3-5 cm di larghezza, glabre superiormente, pubescenti inferiormente.

Infiorescenze terminali a pannocchia tomentose, lunghe 10-20 cm, portanti numerosi fiori ermafroditi sessili o subsessili con calice campanulato, lungo circa 0,5 cm e ricoperto da un tomento giallastro, con 6 lobi triangolari con apice appuntito.

Infiorescenze terminali a pannocchia, lunghe 10-20 cm. La corteccia, ricca di tannini, alcaloidi, flavonoidi ed altri composti bioattivi, è utilizzata nella medicina tradizionale per varie patologie © Giuseppe Mazza

Infiorescenze terminali a pannocchia, lunghe 10-20 cm. La corteccia, ricca di tannini, alcaloidi, flavonoidi ed altri composti bioattivi, è utilizzata nella medicina tradizionale per varie patologie © Giuseppe Mazza

Corolla con 6 petali unguicolati (petali con la base lungamente ristretta simile ad uno stelo) con lembo obovato dai margini ondulati, di colore bianco o viola pallido, lunghi 0,5-0,8 cm, e numerosi stami.

I frutti sono capsule oblunghe nerastre, di 0,7-1,2 cm di lunghezza e 0,6 cm di diametro, con calice persistente, contenenti generalmente 6 semi di colore marrone scuro.

Si riproduce per seme, in terriccio organico drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, e per talea.

Specie di facile coltivazione e lenta crescita utilizzata, in particolare nei luoghi di origine, anche come pianta ornamentale in parchi e giardini e come alberatura stradale, coltivabile esclusivamente nelle zone a clima tropicale e subtropicale, non sopportando temperature intorno a 0 °C, se non eccezionali e di breve durata e con grave danneggiamento della parte aerea.

Richiede una esposizione in pieno sole o parzialmente ombreggiata e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, purché drenante, preferibilmente acido. Il legno, di qualità media, duro e pesante, ma non molto resistente agli agenti atmosferici, è utilizzato nelle costruzioni civili, per pavimenti, tramezzi e parti interne in genere, nell’arredamento navale, per mobili, attrezzi agricoli, oggetti artigianali e localmente come combustibile.

La corteccia, ricca di tannini, alcaloidi, flavonoidi ed altri composti bioattivi, è utilizzata nella medicina tradizionale per varie patologie.

Sinonimi: Murtughas calyculata Kuntze (1891).

 

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