Lechenaultia biloba

Famiglia : Goodeniaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Lechenaultia biloba è un piccolo arbusto australiano dagli insoliti fiori blu © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Australia sud occidentale, dove cresce su suoli granitici e lateritici in radi boschi o in aree caratterizzate da ricca e bassa vegetazione, chiamate localmente kwongan, dal clima spiccatamente stagionale con inverni miti e poco piovosi ed estati calde e secche; frequenti gli incendi che hanno un ruolo importante in questo tipo di vegetazione.

Il genere è dedicato al botanico francese Jean Baptiste Leschenault de la Tour (1773-1826), il nome è considerato valido senza la “s” perché così riportato erroneamente da Robert Brown nella pubblicazione in cui istituiva il nuovo genere (1810); il nome specifico è la combinazione dei termini latini “bis” = due volte, e “lobus” = lobo, con riferimento ai petali bilobati.

Nomi comuni: blue leschenaultia (inglese).

La Lechenaultia biloba Lindl. (1839) è un arbusto sempreverde a vita relativamente breve, con base legnosa e portamento parzialmente prostrato con numerosi fusti sottili, alto fino a 1 m, anche se solitamente si mantiene più basso (30-60 cm), e largo fino a circa 60 cm.

Le foglie sono ravvicinate, lineari, carnose e appuntite, di colore verde chiaro o grigio-verde, lunghe fino a circa 1 cm. I fiori, numerosi, sono terminali, con caratteristici petali con due lobi appuntiti, di colore generalmente blu intenso, e hanno un diametro di 2-3 cm. La riproduzione si effettua generalmente in estate per talea che radica facilmente mentre quella per seme è ritenuta piuttosto difficile. I frutti, deiscenti (che si aprono spontaneamente a maturità), sono lunghi circa 3 cm e contengono numerosi semi cilindrici, scanalati, lunghi 2,5 mm; fiorisce e fruttifica con particolare abbondanza dopo gli incendi.

Coltivabile in pieno sole nei climi mediterranei, si presta a spettacolari aiuole o bordure © Giuseppe Mazza

Coltivabile in pieno sole nei climi mediterranei, si presta a spettacolari aiuole o bordure © Giuseppe Mazza

È la specie più diffusa e coltivata del genere per il suo particolare colore blu ritenuto unico in tutta la flora australiana; è l’emblema floreale della città di Kalamunda.

È coltivabile nelle zone tropicali, subtropicali e temperato calde, in particolare di tipo mediterraneo, con clima caratterizzato da spiccata stagionalità, con inverni poco piovosi ed estati calde e secche, inadatta a climi umidi dove è facilmente soggetta a letali marciumi; può sopportare, asciutta, temperature fino a circa -3 °C.

Ideale per bordure, aiuole o come copri suolo in pieno sole, anche se si adatta ad una leggera ombreggiatura.

Fondamentale per la sua sopravvivenza il perfetto drenaggio, il substrato deve essere acido, prevalentemente costituito da sabbia grossolana e/o pietrisco silicei.

Le innaffiature in inverno devono essere diradate, lasciando asciugare il substrato prima di ridare acqua, pressoché sospese in estate per piante ben radicate. Può essere coltivata in vaso, anche sospeso, per il suo portamento leggermente prostrato, con le cautele sopra riportate e cercando di evitare, durante le innaffiature, di bagnare le foglie.Le potature si effettuano dopo la fioritura per favorirne l’accestimento ed una maggiore compattezza. Sono state selezionate numerose varietà con diverse tonalità di colore.

Sinonimi: Lechenaultia grandiflora Lindl. (1839); Lechenaultia drummondii de Vriese (1854).

 

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