Morinda latibractea

Famiglia : Rubiaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Morinda latibractea, Rubiaceae

Endemica delle Palau la Morinda latibractea è un arbusto o piccolo albero sempreverde di 2-5 m d’altezza © Giuseppe Mazza

La specie è endemica delle Palau (Micronesia Occidentale), dove cresce nelle foreste su pendii roccioso-calcarei, isole caratterizzate da un clima equatoriale con precipitazioni e temperature pressoché costanti ed elevate nel corso dell’anno.

Il nome del genere è la fusione del sostantivo latino “morus” = gelso e dell’aggettivo “indicus, a, um” = dell’India, per la forma del frutto; il nome specifico è la combinazione dell’aggettivo latino “latus, a, um” = largo e del sostantivo “bractea” = lamina sottile, brattea, con riferimento ai fiori il cui calice presenta un lobo esteso simile a una brattea.

Nomi comuni: kesengelengel (Palau).

Morinda latibractea, Rubiaceae

Infiorescenze ascellari con 5-18 fiori con corolle imbutiformi bianche con tubo lungo circa 1,2 cm e 5 lobi ovato-lanceolati ricurvi © Giuseppe Mazza

La Morinda latibractea Valeton (1930) è un arbusto o piccolo albero sempreverde, alto 2-5 m, con foglie, su un picciolo lungo 0,8-2 cm, semplici, opposte o singole opposte ad una infiorescenza, da ovate a oblungo-ellittiche con apice acuminato e margine intero, coriacee, di colore verde intenso lucido e nervature prominenti inferiormente, di 10-18 cm di lunghezza e 4-8 cm di larghezza.

Infiorescenze ascellari, su un peduncolo lungo 2-3,5 cm, globose, compatte, con 5-18 fiori sessili con ipanzi (involucro a coppa che circonda l’ovario) parzialmente fusi e calici con un lobo che si espande notevolmente, da oblanceolato a spatolato con apice acuto, bifido o irregolarmente lobato e base cuneata, di colore bianco, lungo 1,5-3,5 cm e largo 0,6-2 cm. Corolla imbutiforme bianca con tubo lungo circa 1,2 cm e 5 lobi ovato-lanceolati, lunghi circa 0,5 cm, ricurvi. Il frutto è un sincarpo (insieme di più frutti concresciuti e saldati tra loro) carnoso, da ovoide a sub globoso, di 1-1,5 cm di diametro, contenente numerosi semi.

Morinda latibractea, Rubiaceae

Il frutto è un sincarpo carnoso, fatto cioè da frutti fusi insieme nella crescita. Specie poco nota in coltura © Giuseppe Mazza

Al contrario della Morinda citrifolia, diffusa in tutti i paesi tropicali e subtropicali e coltivata da tempi remoti per le virtù medicinali che le vengono attribuite, la Morinda latibractea è pressoché sconosciuta in coltivazione, presente quasi esclusivamente in giardini botanici e collezioni specializzate, malgrado le indubbie caratteristiche ornamentali dovute al fogliame lussureggiante e ai vistosi lobi dei calici.

Le notizie sulla sua coltivazione in condizioni climatiche e ambientali diverse da quelle del luogo di origine sono piuttosto scarse, sembra comunque adattarsi a climi tropicali e subtropicali umidi, anche con una decisa stagione secca, sempre che sia irrigata regolarmente, a diversi tipi di suolo, purché drenanti, e posizioni da leggermente ombreggiate ad ombreggiate.

Non sono noti particolari usi da parte della popolazione locale.

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle RUBIACEAE cliccare qui.