Muntiacus muntjak

Famiglia : Cervidae

DAVIDE-2.gif
Testo © Dr. Davide Guadagnini

 

Muntiacus muntjac, Cervidae

Il maschio del Muntiacus muntjac ha due piccole corna uncinate e taglienti © Mazza

Il Muntjak rosso meridionale o Muntjak indiano o Muntjak della Sonda (Muntiacus muntjak Zimmermann, 1780) è un piccolo e grazioso cervo che appartiene all’ ordine degli Artiodattili (Artiodactyla), alla famiglia dei Cervidi (Cervidae), alla sottofamiglia Cervinae, al genere Muntiacus e alla specie Muntiacus muntjak. Esistono circa 15 sottospecie.

Il nome deriva dal termine indonesiano locale utilizzato per indicare questa specie e che significa “piccolo cervo”

Zoogeografia

A questo genere appartengono 16 specie e svariate sottospecie piuttosto simili tra di loro e che hanno le dimensioni e la forma di piccoli cervi con i maschi che possiedono piccole corna e denti canini piuttosto sviluppati.

Tutte le specie sono asiatiche con distribuzione in gran parte della porzione meridionale e orientale del continente, dall’India al Vietnam comprendendo un’ampia porzione del territorio cinese e arrivando a includere moltissime isole grandi come Giava, Borneo, Bali, Sumatra, Taiwan e le piccole isole limitrofe all’areale indicato. Il Muntjak Indiano o della Sonda, come indicato dal nome, è distribuito su gran parte dell’arcipelago malese (Borneo, Giava, Bali, Sumatra e su molte isole piccole dell’arcipelago) ma è presente, con densità variabili e con le varie sottospecie, anche dall’India alla penisola Malese ed è considerata una delle specie più diffuse.

Su alcune isole condivide l’areale con altre specie molto simili e dalle quali si distingue con difficoltà come il Muntjak giallo del Borneo (Muntiacus atherodes) endemico di quest’isola. In altre zone come il sud della Thailandia e della Birmania la presenza del Muntjak rosso meridionale è scarsamente documentata o solo presunta.

Pur essendo una specie comune, in alcune zone del suo areale, è scomparso (Singapore e zone deforestate) per la distruzione del suo habitat o per la caccia praticata sia per la prelibatezza della sua carne sia perché considerata specie nociva per l’impatto che ha su alcune coltivazioni (brucandole e scortecciandole).

Questa specie è chiamata anche con il nome di Muntjak rosso meridionale per distinguerlo dal Muntjak rosso settentrionale (Muntiacus vaginalis) dal quale è stato distinto come specie a se; così come è stato separato, dal punto di vista della classificazione, dal rarissimo e poco conosciuto Muntjak di Sumatra (Muntiacus montanus) endemico di quest’isola. La classificazione delle specie esistenti di Muntjak ha subito cambiamenti e aggiornamenti frequenti anche perché, nonostante trattasi di mammiferi non microscopici, alcune specie sono state scoperte e classificate solo di recente e cioè dopo il 1990. Ad esempio il Muntjak di Annamite (Muntiacus truongsonensis), conosciuto solo sulla catena montuosa del Laos e del Vietnam da cui prende il nome, non era mai stato descritto prima del 1998 e il Muntjak di Putao (Muntiacus putaoenis) è stato descritto per la prima volta, nel nord della Birmania, nel 1999. I fossili indicano che in passato questo genere era presente anche in Europa e in qualche modo possiamo dire che, per colpa dell’uomo, è in parte tornato a causa delle introduzione del Muntjak della Cina (Muntiacus reevesi) che è stato liberato in alcuni paesi europei. Attualmente la specie si è ben stabilita in Gran Bretagna.

Ecologia-Habitat

I Muntjak rossi meridionali sono animali tendenzialmente schivi e riservati che vivono nel folto delle foreste tropicali, incluse le foreste pluviali e monsoniche e negli ambienti collinari e montagnosi con folta vegetazione, nelle vicinanze di corsi d’acqua. Sono molto agili e si inoltrano con sorprendente agilità nella vegetazione più folta, scomparendo in un attimo, se disturbati o se avvertono un pericolo . In alcune aree e in alcuni ambienti sono prevalentemente diurni anche se il massimo dell’attività la manifestano durante le prime ore del mattino e quelle del crepuscolo che sono generalmente più tranquille. Negli habitat dove vengono disturbati di giorno non hanno nessun problema a diventare animali con abitudini prevalentemente notturne.

Morfofisiologia

Il Muntjak indiano ha un’altezza al garrese di circa 50-70 cm e una lunghezza di circa 90-140 cm. Ha un peso medio tra i 15 e i 30 kg. Viste le dimensioni ha una forma piuttosto bassa e leggermente allungata e cilindrica; il corpo risulta piuttosto tozzo e massiccio con profilo dorsale leggermente , fisiologicamente, cifotico con il bacino portato leggermente “sotto di sé”. Le zampe, piuttosto corte, sono abbastanza sottili ma forti e terminano con un piccolo zoccolo fesso. Il manto è bruno-rossiccio-dorato piuttosto lucido. Nelle parti ventrali del corpo, dal sottogola al sotto collo a tutta la parte ventrale del tronco e la faccia interna delle zampe, la colorazione è biancastra. Nei maschi principalmente la parte dorso laterale delle zampe anteriori e quella distale delle zampe posteriori è bruno scuro-nera. Anche la parte dorsale del muso, di entrambi i sessi, è maggiormente bruna e ad un certo punto, poco prima del livello degli occhi, presenta due linee nere. Queste linee nere, sulla testa della femmina, terminano con due triangoli sempre scuri che si allargano un po’ lateralmente a livello di due bottoni ossei leggermente rilevati e coperti da ciuffi di peli più lunghi. I maschi possiedono anch’essi, sulla testa, le due linee nere che si allargano come una V che si prolunga posteriormente lungo il pelo che ricopre le appendici ossee che fanno da base alle corna. Il maschio è generalmente più rossiccio-giallastro della femmina.

Muntiacus muntjac, Cervidae

Specie arcaica, abbaia come un cane ed ha abitudini crepuscolari o notturne © Giuseppe Mazza

La coda è larga e lunga una quindicina di centimetri, dorsalmente è rossiccia come il resto del mantello, inferiormente è di colore bianco puro molto evidente. Il bianco del sottocoda si prolunga con la zona bianca del perineo che diventa evidente quando gli esemplari alzano la coda durante le corse di fuga.

Il maschio ha due corna piuttosto brevi e tozze (lunghe 10-15 cm) con un paio di corte ramificazioni che sono uncinate e taglienti. Le corna originano da due lunghi pedicelli che hanno una base ossea e che sono permanenti facendo parte delle ossa del cranio.

La famiglia dei muntjak è piuttosto primitiva ed è caratterizzata oltre che dalle dimensioni piuttosto ridotte e dalla presenza di palchi poco sviluppati anche dalla presenza di canini piuttosto lunghi (2-3 cm) e sporgenti. Questi denti taglienti sono utilizzati , come strumento di offesa, dai maschi adulti che con essi possono cagionare ferite anche profonde. Gli occhi sono piuttosto grandi, con iride bruno scuro, e con aspetto acquoso. Il musello è nero e lucido, gli orecchi sono piuttosto ampi, ovaliformi e scarsamente ricoperti di pelo.

Etologia-Biologia riproduttiva

Il Muntjak rosso meridionale è un animale che vive in modo solitario o in piccoli gruppi (in questo caso costituiti da femmine o misto con maschi immaturi). Ha una dieta a base di alimenti vegetali nutrendosi in prevalenza di foglie, germogli e ramoscelli di piante varie ma anche di frutta caduta a terra e di semi che raccoglie abilmente con la lunga lingua (estesa arriva a lambire gli occhi). Entrambi i sessi possono emettere dei versi simili ad un forte abbaiare di cani e talmente caratteristici che questi piccoli cervi sono noti anche con il nome di “ cervi latranti o abbaianti ”. Questi versi che possono essere ripetuti insistentemente anche per un’ora e più e hanno il probabile scopo di avvertire i conspecifici di tenersi alla larga e gli eventuali predatori che sono stati scoperti dalla potenziale preda stessa. Il fatto di emettere questa sorta di latrati, abbinata alla presenza delle zanne sporgenti e al fatto che questo animale abbia un carattere piuttosto territoriale e di conseguenza aggressivo nei confronti dei conspecifici ritenuti dei competitori, ha fatto si che questa specie venisse talvolta descritta erroneamente come avente delle abitudini anche carnivore.

I muntjak non sono stagionali dal punto di vista dell’estro e della riproduzione potendosi riprodurre generalmente durante tutto l’arco dell’anno. La gestazione dura circa 6 mesi e il parto si conclude con la nascita di un solo piccolo, i parti gemellari sono molto rari. I piccoli alla nascita pesano poco più di mezzo chilo (550-650 gr) ed hanno un manto bruno rossiccio maculato sulla parte dorsale del tronco con macchie fulvo-giallastre più chiare; il loro aspetto è delizioso sembrando dei bambi in miniatura!

È importante sapere che la strategia riproduttiva di questa specie è simile a quella adottata dal capriolo euro-asiatico (Capreolus capreolus) e cioè i neonati, nei primi periodi dopo la nascita affidano la propria sopravvivenza all’aspetto mimetico potenziato dal fatto di rimanere immobili e da soli sul terreno. Le madri, infatti, lasciano i piccoli in luoghi ritenuti sicuri e li raggiungono prudentemente solo per allattarli. I piccoli accompagneranno e seguiranno le madri solo quando avranno alcune settimane di vita e saranno, quindi, più forti e agili. È importante conoscere questa strategia riproduttiva per evitare di considerare i neonati eventualmente avvistati soli, isolati e immobili come dei piccoli abbandonati. Il piccolo viene svezzato verso i 6-7 mesi d’età ed a un anno, o poco più, è già in grado di riprodursi. Questi cervidi sono in grado di arrivare a vivere fino a 15-18 anni e possono essere allevati, in cattività, con relativa facilità.

Sinonimi

Cervus muntjak Zimmermann, 1780; Cervus moschatus Blainville, 1816; Cervus pleiharicus Kohlbrugge, 1896; Muntiacus bancanus Lyon, 1906; Muntiacus rubidus Lyon, 1911.

 

→ Per nozioni generali sugli ARTIODACTYLA vedere qui.

→ Per apprezzare la biodiversità nell’ordine dei ARTIODACTYLA e trovare altre specie, cliccare qui.