Nymphaea rubra

Famiglia : Nymphaeaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il fiore della Nymphaea rubra, largo anche 15 cm, si apre solo di notte, per 4 giorni © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Bangladesh e India (Andhra Pradesh, Assam, Bihar, Madhya Pradesh, Tamil Nadu e West Bengal), dove è presente in stagni, laghi poco profondi e paludi in acque profonde 0,2-1 m.

Il nome del genere deriva dal latino “nymphae” = ninfe, divinità che nella mitologia latina abitavano nei boschi, mari, fiumi e laghi; il nome specifico latino “rubra” = rossa, fa riferimento al colore dei fiori.

Nomi comuni: crimson water-lily, India red water lily, red water lily (inglese); lotus rouge, nénuphar rouge (francese); ninféia vermelha (portoghese); nenúfar rojo (spagnolo); rote seerose (tedesco).

La Nymphaea rubra Roxb. ex Andrews (1808) è una pianta erbacea perenne d’acqua dolce con rizoma eretto, radicato nel sedimento del fondo, che produce sottili stoloni.

Presenta foglie solitarie all’estremità di un robusto picciolo pubescente, di 1,5 cm di diametro, percorso al centro da 6-7 canali principali, circondati da altri canali più piccoli, in cui è presente aria, per assicurare il galleggia- mento e gli scambi gassosi tra foglie e radici.

Le foglie sono peltate (con il picciolo inserito pressoché al centro della lamina), ovate, con bordi dentati lievemente ondulati, di 20-40 cm di diametro, superiormente lisce, idrorepellenti, di colore inizialmente rosso scuro tendente al verde oliva con l’età, pubescenti inferiormente, galleggianti o di poco sollevate rispetto alla superficie; le foglie sommerse sono sagittate o cordate di colore rossastro.

I fiori, di circa 15 cm di diametro, sono solitari, al di sopra della superficie dell’acqua, su un peduncolo anch’esso provvisto di canali in cui è presente aria, con 4 sepali cartacei oblungo-lanceolati con apice ottuso, di color rosso intenso, 16-28 petali da ellittici a oblanceolati, lunghi 4-6 cm, rosso porpora, e 60-90 stami, lunghi 3-5 cm, di colore rosso. I fiori, lievemente profumati, che si aprono di notte e chiudono al mattino per quattro notti consecutive, presentano il fenomeno della proteroginia, lo stigma è ricettivo solo il primo giorno, mentre il polline è rilasciato nei giorni successivi, ciò impedisce l’autofecondazione e favorisce quella incrociata. Al termine della fioritura, il peduncolo si avvolge a spirale portando il frutto in formazione al fondo, dove completa la maturazione.

I frutti sono bacche globose di colore bruno verdastro con le tracce persistenti di sepali e petali, di 4-6 cm di diametro, contenenti numerosi semi nerastri ellissoidi o globosi, lunghi 1,8 mm, con arillo spugnoso. I semi inizialmente galleggiano per la presenza di aria nell’arillo (involucro carnoso che avvolge in tutto o in parte il seme), il che ne favorisce la dispersione, finché questo non si disfa, impregnandosi d’acqua, facendoli depositare al fondo.

Si riproduce per seme e, molto facilmente, per divisione. Richiede pieno sole, acque calme o in leggero movimento, debolmente acide o alcaline (pH tra 6 e 8), elevate temperature, intorno a 30 °C per fiorire al meglio, ed un substrato ricco di sostanza organica che può essere costituito da uno strato di terra da giardino, uno strato di letame e uno di ghiaietto per copertura. Specie coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale, dove fiorisce pressoché con continuità, e marginalmente temperato caldo, altrove le piante possono essere conservate dall’autunno alla primavera in ambiente protetto, alla temperatura di 18-20 °C.

È molto apprezzata in acquariofilia per le ornamentali foglie sommerse che continua a produrre in presenza di elevata luminosità, avendo cura di rimuovere le foglie emergenti. Le foglie giovani e gli steli vengono localmente consumati come verdura.

Sinonimi: Castalia rubra (Roxb. ex Andrews) Tratt. (1822).

 

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