Pachypodium rosulatum

Famiglia : Apocynaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La specie è originaria del Madagascar (province di Mahajanga e Toliara) dove cresce in pieno sole nelle fessure di rocce di varia natura, fino a circa 1400 m di altitudine, in aree semiaride caratterizzate da flora xerofila.

Il nome del genere è la combinazione dell’aggettivo greco “παχύς” (pachys) = grosso, corpulento e del sostantivo “πούς, ποδός” (poús, podós) = piede, con riferimento alla base ingrossata; il nome della specie è l’aggettivo latino “rosulatus, a, um” = a forma di rosa, con riferimento alle foglie disposte a rosetta all’apice dei rami.

Nomi comuni: cactus pachypodium, elephant’s foot plant, yellow rose clubfoot (inglese).

Il Pachypodium rosulatum Baker (1882) è una specie arbustiva decidua o semidecidua, molto variabile, che può raggiungere 2 m di altezza. nei vecchi esemplari in natura, con spesse radici tuberose e fusto succulento corto e grosso, spesso a forma di bottiglia o fiasco, fino a 1 m di diametro, che ramifica in successione a seguito della fioritura. Il fusto e i rami, corti e tozzi, sono provvisti di coppie di spine coniche, lunghe 0,5-1,5 cm, che col tempo tendono a scomparire alla base che diventa liscia e verde grigiastra.

Pachypodium rosulatum, Apocynaceae

Nativo delle zone aride del Madagascar, il Pachypodium rosulatum è una specie arbustiva decidua o semidecidua, molto variabile, che può raggiungere i 2 m di altezza con fusto succulento corto e grosso, spesso a forma di bottiglia o fiasco. Rami corti e tozzi, spinosi, come il fusto, in gioventù. Corolle giallo intenso. Coltura relativamente facile © Giuseppe Mazza

Le foglie, raggruppate all’apice dei rami, sono semplici, alterne, sessili o subsessili, da ovate a ellittiche a oblanceolate con margine intero e apice ottuso, coriacee, di colore verde scuro e leggermente lucide superiormente, verde chiaro e pubescenti inferiormente, lunghe 3-8 cm e larghe 1-3,5 cm. Infiorescenze terminali, su un peduncolo lungo 6-40 cm, portanti 4-10 fiori con calice costituito da 5 sepali oblunghi uniti alla base di colore verde pallido, pubescenti, lunghi 3-5 mm.

Corolla imbutiforme di colore giallo intenso, con tubo corollino, lungo 2,5-4,5 cm, cilindrico alla base, dilatato all’apice fino a 1,2 cm di diametro, e 5 lobi da ovati a obovati con apice arrotondato, leggermente asimmetrici, lunghi 1,5-2 cm. Ovario pubescente costituito da due carpelli liberi uniti all’apice allo stilo e stigma in corrispondenza della mezzeria delle antere, lunghe circa 1 cm. Il frutto è formato dai carpelli ingrossati che formano due follicoli fusiformi divergenti di colore bruno scuro a maturità, lunghi 8-20 cm, contenenti numerosi semi ovoidi, di circa 0,8 cm di lunghezza, provvisti ad un estremo di un ciuffo di peli brunastri, lunghi circa 2 cm, che ne favoriscono la dispersione tramite il vento.

Si riproduce per seme, leggermente coperto dal substrato, che deve essere particolarmente drenante e poroso, mantenuto leggermente umido a una temperatura di 20-28 °C, con tempi di germinazione di 1-3 settimane e prima fioritura che può avvenire già a partire da due anni.

Uno dei Pachypodium più coltivati dagli appassionati di caudiciformi, sia per la forma del fusto che per la brillante fioritura, di relativa facile coltivazione, se si fa particolare attenzione al regime idrico. Richiede pieno sole o al più una leggera ombreggiatura, elevate temperature, terricci perfettamente drenanti, porosi, costituiti per 1/2 – 2/3 da inerti come sabbia grossolana, lapillo, ghiaia fine ecc. Le innaffiature in estate devono essere regolari, ma lasciando asciugare il substrato prima di ridare acqua, poi progressivamente ridotte e distanziate col diminuire delle temperature, fino quasi a sospenderle in inverno, se mantenuto a temperature superiori a 15 °C, sospese del tutto con temperature inferiori, può sopportare valori eccezionali intorno a 0 °C, solo se perfettamente asciutto.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Pachypodium drakei Costantin & Bois (1907); Pachypodium rosulatum var. stenanthum Costantin & Bois (1907); Pachypodium rosulatum var. delphinense H.Perrier (1934); Pachypodium rosulatum var. drakei (Costantin & Bois) Markgr. (1973).

Taxa infraspecifici: Pachypodium rosulatum subsp. bicolor (Lavranos & Rapanarivo) Lüthy (2004); Pachypodium rosulatum subsp. cactipes (K.Schum.) Lüthy (2004); Pachypodium rosulatum subsp. gracilius (H.Perrier) Lüthy (2004); Pachypodium rosulatum subsp. makayense (Lavranos) Lüthy (2004).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle APOCYNACEAE cliccare qui.