Parkia timoriana

Famiglia : Fabaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Parkia timoriana può raggiungere i 40 m d'altezza con un tronco cilindrico di circa 80 cm © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’India (Assam), Indonesia, Malaysia, Myanmar e Thailandia dove vive nelle foreste umide, prevalentemente dal livello del mare a circa 600 m di altitudine.

Il genere è dedicato al medico ed esploratore scozzese Mungo Park (1771-1806); il nome specifico latino fa riferimento ad uno dei luoghi di origine, l’isola di Timor.

Nomi comuni: tree bean (inglese); khorial (Assam); buah patar, petai hutan, timbarayong (Borneo), kupang, amarang (Filippine); kedawung (Giava); kedaung, kupang, petai kerayong (Malaysia); mai-karien (Myanmar); alai (Sumatra); kariang, riang (Thailandia).

La Parkia timoriana (DC.) Merr. (1910) è un albero alto in natura fino a 30-40 m, deciduo per 1-2 settimane, con tronco cilindrico fino a circa 80 cm di diametro, che negli esemplari più vecchi presenta alla base radici tabulari (radici appiattite simili a contrafforti che contribuiscono al sostegno dell’albero), e corteccia bruno grigiastra.

Le foglie sono alterne, bipennate, lunghe 30-50 cm con 20-30 coppie di foglioline pennate, lunghe 9-12 cm, ciascuna con 50-70 coppie di foglioline opposte, ravvicinate, da oblungo lineari a sigmoidi con apice appuntito, lunghe 5-10 mm e larghe 1-2 mm.

Infiorescenze ascellari, su un robusto peduncolo pendente lungo 20-45 cm, obovoidi o piriformi, di circa 6 cm di lunghezza e 3-4 cm di diametro, portanti una moltitudine di minuscoli fiori bianco giallastri e dall’odore sgradevole, sterili alla base, maschili nella parte mediana e bisessuali all’apice, con calice di circa 0,6 cm di lunghezza, corolla tubolare pentalobata, di 1 cm di lunghezza e 0,2 cm di diametro, e 10 stami; i fiori, ricchi di nettare e autoincompatibili, sono impollinati principalmente dai pipistrelli, in particolare Eonycteris spelaea (Dobson, 1871). Il frutto è un legume lineare piatto, di 20-30 cm di lunghezza e 3-3,5 cm di larghezza, inizialmente verde, di colore nerastro lucido a maturità, contenente 13-20 semi neri ovoidi di circa 2 cm di lunghezza.

È una leguminosa del sud est asiatico, impollinata dai pipistrelli, con frutti commestibili e virtù medicinali © G. Mazza

È una leguminosa del sud est asiatico, impollinata dai pipistrelli, con frutti commestibili e virtù medicinali © G. Mazza

Si riproduce quasi esclusivamente per seme, avendo le talee una bassa percentuale di radicazione, preven- tivamente scarificato e immerso in acqua per 1-2 giorni, in terriccio organico sabbioso mantenuto umido alla temperatura di 24-26 °C, con tempi di germinazione di 2-6 settimane.

Specie molto diffusa nella zona di origine, di veloce crescita, con indubbie caratteristiche ornamentali per l’elegante fogliame e le curiose infiorescenze, utilizzata nelle zone a clima tropicale e subtropicale come albero da ombra in parchi e giardini e ai bordi delle strade, ma anche nelle piantagioni di caffè, e nella riforestazione e per il controllo dell’erosione. Richiede pieno sole e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, anche povero, di preferenza acido o neutro; piante ben radicate possono sopportare brevi periodi di siccità.

I legumi verdi vengono consumati come verdura e venduti nei mercati, anche i semi sono commestibili, crudi, bolliti o tostati. La specie occupa poi un posto di rilievo nella medicina tradizionale dei paesi del sud est asiatico, le foglie e la corteccia sono utilizzate nelle infezioni della pelle, i semi tostati e polverizzati per diverse patologie.
Il legno, di discreta qualità, è utilizzato per carpenteria, mobili, rifiniture per interni, casse, e nella industria della carta, oltre che come combustibile.

Sinonimi: Mimosa biglobosa auct. non Jacq. (1763); Inga timoriana DC. (1825); Parkia africana auct. non R.Br. (1826); Parkia biglobosa auct. (1830); Parkia roxburghii G. Don (1832); Mimosa peregrina Blanco (1837); Parkia grandis Hassk. (1842); Parkia calcarata Lecomte (1911); Acacia niopo Litv. (1992).

 

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