Parodia scopa

Famiglia : Cactaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Parodia scopa, così detta per le spine, dense come i rami sottili di una ramazza, cresce sui pendii rocciosi del Brasile e dell’Uruguay © Giuseppe Mazza

La Parodia scopa (Sprengel) N.P. Taylor 1987 è originaria del Brasile meridionale (stato di Rio Grande do Sul) e Uruguay, dove cresce prevalentemente su pendii rocciosi.

Il genere è dedicato al botanico argentino Lorenzo Raimundo Parodi (1823-1890); il nome specifico è il termine latino “scopae” = scopa, con riferimento alle folte spine di cui è dotata. Nomi comuni: “silver ball cactus”, “snowball cactus” (inglese); “tuna” (spagnolo).

Specie solitaria o cespitosa dai fusti di colore verde chiaro inizialmente globosi, poi cilindrici, con apice depresso, di 5-50 cm di altezza e 6-10 cm di diametro. I fusti presentano 30-40 costole leggermente spiralate, alte 3 mm, con tubercoli ravvicinati poco evidenti e areole circolari, coperte da lanugine bianca nella fase giovanile, dotate fino a 40 spine radiali, sottili, bianche, lunghe 5-7 mm, e 3-4 spine centrali aghiformi, robuste, lunghe 6-12 mm, di colore da bruno rossiccio a bianco. I fiori, generalmente disposti in circolo in prossimità dell’apice, sono imbutiformi, di 2-4 cm di lunghezza e 3-4 cm di diametro, con petali lanceolati lunghi 20-25 mm e larghi circa 5 mm, dai margini seghettati, di colore giallo brillante e stilo rosso vivo; l’ovario presenta areole lanose con sottili spine. I frutti sono globosi, circa 7 mm di diametro, e contengono numerosi piccoli semi neri tubercolati. Si riproduce per divisione e facilmente da seme; fiorisce dopo 3-4 anni dalla semina.

Solitaria o cespitosa, con fusti di 6-10 cm di diametro, unisce all’aspetto scultoreo masse di fiori luminosi larghi 3-4 cm. Coltura facile © Giuseppe Mazza

Solitaria o cespitosa, con fusti di 6-10 cm di diametro, unisce all’aspetto scultoreo masse di fiori luminosi larghi 3-4 cm. Coltura facile © Giuseppe Mazza

Specie molto ornamentale per forma, colore e disposizione delle spine, che quasi nascondono la superficie dei fusti, e per i grandi e vistosi fiori; particolarmente adatta, per la facilità di coltivazione e la generosa fioritura a chi inizia ad appassionarsi alla coltivazione delle cactacee.

Va coltivata in pieno sole, o leggera ombreggiatura, su terricci preferibilmente acidi e particolarmente drenanti che possono essere costituiti per circa il 50% da terra ricca di humus e per la restante parte da sabbia silicea grossolana. In estate, durante il periodo vegetativo, va annaffiata con regolarità, ma lasciando asciugare completamente il terriccio prima di ridare acqua, in inverno va tenuta asciutta e a temperature piuttosto basse, ma non inferiori a +4 °C, questo periodo di riposo, freddo e asciutto, è indispensabile per una buona fioritura.

La specie è iscritta nell’appendice II della Cites (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

Sinonimi: Cactus scopa Sprengel (1825); Cereus scopa Salm-Dick (1828); Malacocarpus scopa (Spreng.) Britton & Rose (1922); Notocactus scopa (Sprengel) A.Berger (1929); Notocactus succineus F.Ritter (1970); Parodia succinea (F.Ritter) N.P. Taylor 1987.

 

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