Phycodurus eques

Famiglia : Syngnathidae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

Imparentato con i cavallucci marini e i pesci ago, il Drago marino frondoso vive lungo le coste dell’Australia Meridionale

Imparentato con i cavallucci marini e i pesci ago, il Drago marino frondoso vive lungo le coste dell’Australia Meridionale © Rafi Amar

Parente stretto del Drago marino comune Phyllopteryx taeniolatus (Lacepède, 1804), il Drago marino frondoso Phycodurus eques (Günther, 1865) ha sviluppato a tal punto la somiglianza con le alghe che nessuno lo prenderebbe per un pesce.

Il suo contorno mimetico, con vistose escrescenze ramificate, lo rende infatti simile a un ciuffo d’alghe vaganti e passa così del tutto inosservato agli occhi dei predatori e delle prede.

Con le sue fantasiose appendici simili a foglie ha sviluppato a tal punto la somiglianza col mondo verde che nessuno lo prenderebbe per un pesce, ne i predatori, ne le prede

Con le sue fantasiose appendici simili a foglie ha sviluppato a tal punto la somiglianza col mondo verde che nessuno lo prenderebbe per un pesce, né i predatori, né le prede © Rafi Amar

Il nome del genere Phycodurus nasce non a caso dal greco antico latinizzato “φύλλον” (phykon) alga e δέρμα (derma) pelle, per la pelle simile a un’alga, mentre il termine specifico eques, cavallo in latino, evoca anche questo aspetto.

Un omaggio, dunque, alla mitologia greca con un occhio alla mitologia asiatica.

Lungo anche 35-45 cm, si nutre risucchiando interi gamberetti microscopici, anfipodi, larve di pesci e plancton

Lungo anche 35-45 cm, si nutre risucchiando interi gamberetti microscopici, anfipodi, larve di pesci e plancton © Klaus Stiefel

Del resto, il Drago marino frondoso è un parente prossimo dei cavallucci di mare perché appartiene con i pesci ago alla stessa famiglia dei Syngnathidae, inserita nell’ordine Syngnathiformes e nella classe degli Actinopterygii, quella che ospita tutti i pesci con le pinne raggiate.

Zoogeografia

Come il Drago marino comune, anche Phycodurus eques è una specie endemica del sud dell’Australia con un areale in gran parte sovrapposto che va da Geraldton, nell’Australia Occidentale, a Melbourne, senza tuttavia raggiungere la costa orientale e la Tasmania.

Ecologia-Habitat

Vive in genere fra 4 e 30 m di profondità a temperature per lo più comprese fra 13,3 e 29,8 °C, leggermente più alte rispetto a quelle in cui d’abitudine nuota Phyllopteryx taeniolatus che invece oscillano fra 10,5 e 23,2 °C.

Si trova spesso nelle zone sabbiose accanto ai reef dove frequenta varie specie d’alghe, con una predilezione per i cespi di Ecklonia ovalis e Ecklonia radiata o le suggestive strutture colonnari di Macrocystis pyrifera e Macrocystis angustifolia, particolari microcosmi dove vivono i crostacei che sono alla base del suo regime alimentare, appartenenti per lo più all’ordine dei Mysida.

Morfofisiologia

Il Drago marino frondoso raggiunge i 35 cm di lunghezza, con un record intorno ai 45 cm.

Un po’ più piccolo di Phyllopteryx taeniolatus, ha un corpo meno lineare, a zigzag, che lo rende davvero simile a un drago.

Come questo è privo di squame, corazzato sottopelle da placche ossee e protetto da piccole spine, e reca un lungo muso cilindrico, nato dalle mascelle saldate fra loro come accade per tutti i Syngnathiformes, ad eccezione degli adulti del genere Bulbonaricus che, come Bulbonaricus brauni, lo mostrano solo in gioventù, nelle prime fasi della crescita.

Col suo corpo a zigzag evoca un drago, mentre il capo ha un aspetto equino, donde l’appellativo specifico di “eques” che in latino significa appunto cavallo

Col suo corpo a zigzag evoca un drago, mentre il capo ha un aspetto equino, donde l’appellativo specifico di “eques” che in latino significa appunto cavallo © John Turnbull

La piccola bocca sdentata è protrattile e crea col suo movimento il vuoto necessario per aspirare d’un colpo nel tubo le minuscole prede che vengono ingoiate intere.

Le aperture branchiali sono circolari, e non a forma di mezzaluna, come generalmente accade nei pesci, e le escrescenze simili a foglie, talora quasi trasparenti, non vengono usate per il nuoto ma servono solo al camuffamento.

Le aperture branchiali sono circolari e non a mezzaluna, come generalmente accade fra i pesci ossei. Da notare, accanto al capo, le minuscole pinne pettorali che servono a mantenere stabile l’assetto o a cambiare direzione

Le aperture branchiali sono circolari e non a mezzaluna, come generalmente accade fra i pesci ossei. Da notare, accanto al capo, le minuscole pinne pettorali che servono a mantenere stabile l’assetto o a cambiare direzione © Psycho Hamster

Mancano le pinne pelviche e la caudale.

Come per Phyllopteryx taeniolatus la coda non è prensile e gli spostamenti sono affidati alle ondulazioni di una modesta pinna dorsale, posta in posizione arretrata sopra la coda, ed alle piccole pinne pettorali, appena visibili accanto al capo, usate per mantenere l’assetto ed i cambiamenti di rotta.

Con tutti i suoi fronzoli i movimenti del Drago marino frondoso sono decisamente impacciati e quando si sposta, più che nuotare, sembra andare alla deriva, in maniera del resto coerente col suo look d’alga fluttuante.

Si è osservato che può restare immobile anche per due-tre giorni o spostarsi alla velocità di 150 m all’ora, ma quando si allontana dai luoghi in cui vive è poi in grado di ritrovarli grazie alla sua forte capacità d’orientamento.

La livrea, con barre verticali chiare, è spesso gialla o verdastra con macchie scure sulle pale mimetiche, ma il colore di fondo può cambiare secondo il regime alimentare, l’età e le emozioni. In genere quelli che vivono in superficie hanno tonalità chiare mentre quelli che frequentano le acque profonde tendono al marrone scuro o al rosso bordeaux.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Phycodurus eques vive in genere solitario, ma nel periodo riproduttivo nuota spesso in coppia e si può trovare anche in piccoli gruppi che contano una decina di membri al massimo.

Come gli ippocampi, anche il Drago marino frondoso non ha stomaco e deve nutrirsi quindi quasi senza sosta perché la rapida digestione intestinale è poco efficiente.

Cerca e risucchia di scatto col lungo muso gamberetti microscopici natanti e bentonici, anfipodi, larve di pesci e plancton.

Dopo il corteggiamento, la femmina incolla con un lungo ovopositore sulla coda del maschio anche 250 ovuli, subito fecondati, ricoperti da una sostanza appiccicosa che stimola la formazione sulla pelle spugnosa del partner tante cellette vascolarizzate individuali, una per uovo.

Il motore è la modesta pinna dorsale posta sopra la coda. Quando si sposta, con tutti i suoi fronzoli, più che nuotare sembra andare alla deriva come un’alga fluttuante

Il motore è la modesta pinna dorsale posta sopra la coda. Quando si sposta, con tutti i suoi fronzoli, più che nuotare sembra andare alla deriva come un’alga fluttuante © Psycho Hamster

Gli embrioni crescono così nutriti, oltre che dal tuorlo, dal sangue paterno che fornisce in più una buona ossigenazione.

Le uova, lunghe 7 mm e larghe 4 mm, sono all’inizio di colore rosato e tendono poi all’arancio o al viola.

Durante l’incubazione, che dura circa 9 settimane secondo la temperatura dell’acqua, i maschi si spostano spesso verso i fondali per non correre il rischio di essere spiaggiati da improvvise mareggiate insieme alla covata.

La livrea, con barre verticali chiare, è spesso gialla o verdastra con macchie scure sulle pale mimetiche. Il colore di fondo può cambiare secondo il regime alimentare, l’età e le emozioni. In genere quelli che vivono in superficie mostrano tonalità chiare mentre quelli che frequentano le acque profonde tendono al marrone o al rosso bordeaux

La livrea, con barre verticali chiare, è spesso gialla o verdastra con macchie scure sulle pale mimetiche. Il colore di fondo può cambiare secondo il regime alimentare, l’età e le emozioni. In genere quelli che vivono in superficie mostrano tonalità chiare mentre quelli che frequentano le acque profonde tendono al marrone o al rosso bordeaux © Sylke Rohrlach

Quando si avvicina il momento del parto, gonfiano la coda, pompando liquidi per 1-2 giorni, per distanziare le uova e segnalare ai piccoli che è il momento d’uscire.

Le nascite, pilotate dal maschio con scossoni e strofinamenti della coda contro rocce ed alghe, sono scaglionate su 6-7 giorni in modo di ridurre al massimo i rischi legati alla dispersione.

Phycodurus eques vive in genere solitario, ma nel periodo riproduttivo si può trovare in piccoli gruppi e nuota spesso in coppia

Phycodurus eques vive in genere solitario, ma nel periodo riproduttivo si può trovare in piccoli gruppi e nuota spesso in coppia © Psycho Hamster

Il corteggiamento può durare a lungo. Quando il maschio è pronto la femmina incolla sulla coda del maschio anche 250 ovuli subito fecondati

Il corteggiamento può durare a lungo. Quando il maschio è pronto la femmina incolla sulla coda del maschio anche 250 ovuli subito fecondati © Andrew Newton

Appena nati i piccoli hanno ancora attaccato il sacco vitellino, una riserva di cibo per qualche giorno mentre risalgono verso i 5-7 m di profondità dove crescono nutrendosi all’inizio solo di plancton, principalmente copepodi e rotiferi.

Misurano circa 20 mm ma solo una piccolissima parte riesce a crescere perché finiscono quasi sempre fra i tentacoli urticanti degli anemoni di mare.

Intorno a ogni uovo si forma una celletta vascolarizzata, e così, oltre al tuorlo, gli embrioni ricevono nutrimento e ossigeno dal sangue paterno

Intorno a ogni uovo si forma una celletta vascolarizzata, e così, oltre al tuorlo, gli embrioni ricevono nutrimento e ossigeno dal sangue paterno © Rob & Sue Peatling

L’incubazione dura circa 9 settimane. Le nascite, pilotate dal maschio, sono scaglionate su 6-7 giorni in modo di ridurre al massimo i rischi legati alla dispersione

L’incubazione dura circa 9 settimane. Le nascite, pilotate dal maschio, sono scaglionate su 6-7 giorni in modo di ridurre al massimo i rischi legati alla dispersione © Rob & Sue Peatling

Raggiungono in genere la maturità sessuale fra il primo e il secondo anno d’età, quando misurano circa 20 cm, e nei grandi acquari pubblici possono vivere 7-8 anni.

La resilienza della specie è buona con un possibile raddoppio delle popolazioni in meno di 15 mesi e un indice di vulnerabilità legato alla pesca che segna oggi, nel 2022, appena 25 su una scala di 100.

Esaurite le riserve del sacco vitellino, all’inizio i piccoli si nutrono principalmente di copepodi e rotiferi

Esaurite le riserve del sacco vitellino, all’inizio i piccoli si nutrono principalmente di copepodi e rotiferi © Robert Rath

Non è infatti una specie minacciata dalla pesca a strascico, perché non vive ancorata al fondo, o perseguitata, come avviene per Hippocampus kuda, dalla medicina tradizionale cinese, anche se qualche Drago marino frondoso essiccato viene ancora venduto in polvere a caro prezzo per gli sprovveduti che credono ancora ai nostri giorni, come per il corno dei rinoceronti, nelle sue miracolose virtù terapeutiche.

Non è inoltre richiesto per gli acquari domestici. Dimensioni a parte, ha infatti bisogno di vasche refrigerate e un’alimentazione costante con piccole prede vive per non parlare dei parametri dell’acqua.

Solo pochi acquari pubblici possono ospitarlo e non rappresentano certo una minaccia.

La specie figura quindi oggi nella Lista Rossa delle specie in pericolo come “Least Concern”, cioè a rischio minimo, ma è evidente che il degrado ambientale legato alle attività umane, col rischio d’inquinamento da fertilizzanti e insetticidi che si accumulano in mare, non può continuare senza conseguenze sulle acque basse in cui vivono.

Nell’Australia Meridionale però è fortunatamente una specie molto amata e protetta, anche perché, molto fotogenica e facile d’avvicinare, alimenta il turismo subacqueo.

Se non vengono divorati dagli anemoni di mare, quando misurano 20 cm sono già in grado di riprodursi e ben tenuti, negli acquari pubblici, raggiungono i 7-8 anni d’età

Se non vengono divorati dagli anemoni di mare, quando misurano 20 cm sono già in grado di riprodursi e ben tenuti, negli acquari pubblici, raggiungono i 7-8 anni d’età © Robert Rath

Nel 2006 è stato realizzato un cortometraggio animato “The Amazing Adventures of Gavin, a Leafy Seadragon” per coinvolgere i giovani nella conservazione dell’ambiente marino, ed ogni due anni, nella Penisola di Fleurieu, non lontana d’Adelaide in faccia all’Isola dei canguri, si celebra un festival dedicato all’ambiente e centrato sul Drago marino frondoso che attira migliaia di partecipanti e turisti.

Sinonimi

Phyllopteryx eques Günther, 1865.

 

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