Phyllanthus acidus

Famiglia : Phyllanthaceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Di origine geografica incerta, il Phyllanthus acidus può raggiungere gli 8 m d'altezza © Giuseppe Mazza

L’esatto luogo di origine non è noto, alcuni suppongono il Brasile, altri il Madagascar o il sud-est asiatico.

Il nome generico è la combinazione dei termini greci “phyllon” = foglia e “anthos” = fiore, con riferimento ai fiori che in alcune specie appartenenti al genere nascono sui fusti piatti (cladodi) simili a foglie; il nome specifico latino “acidus” = acido fa riferimento al sapore decisamente acido dei frutti.

Nomi comuni: country gooseberry, damsel, gooseberry tree, indian goose- berry, malay gooseberry, otaeithe gooseberry, sour cherry, star goose- berry, tahitian gooseberry (inglese); cerisier de Tahiti, cherimbillier, pomme-surelle, surelle, surette (francese); cerejeira-do-Tahiti (portoghese); cereza amarilla, cerezo agrio, ciruela corteña, grosella, grosellero, guinda, manzana-estrella (spagnolo); stachelbeerbaum (tedesco).

Il Phyllanthus acidus (L.) Skeels (1909) è un arbusto o piccolo albero deciduo alto fino a circa 8 m, con tronco alla base di 15-18 cm di diametro, dalla corteccia grigio-verdastra, fessurata. La chioma è densa, formata da rami nodosi spogli con all’apice gruppi di rami piuttosto sottili, lunghi fino a 30 cm, portanti foglie alterne ellittiche con apice appuntito, di colore verde leggermente lucido superiormente, verde bluastro inferiormente. Le foglie sono lunghe fino a 7 cm, su un corto picciolo, e disposte su due file dando l’impressione di un’unica foglia composta. I fiori, maschili, femminili e a volte ermafroditi, sono riuniti insieme in racemi composti, lunghi 6-12 cm, che nascono nella parte terminale dei rami privi di foglie, raramente all’ascella delle foglie, sono piccoli, 3-5 mm di diametro, e rossastri. I frutti, numerosi e compatti, molto appariscenti nell’insieme, sono cerosi, tondeggianti, con un diametro di 1-2,5 cm, leggermente appiattiti superiormente e inferiormente, di colore verde o giallo pallido a maturità, e presentano 6-8 prominenze longitudinali; la polpa (mesocarpo) è acquosa e decisamente acida, l’endocarpo è duro con all’interno tre celle contenenti generalmente due semi ciascuna.

I frutti sono acidissimi, ma trasformabili in marmellate e dolci con aggiunte di zucchero © Giuseppe Mazza

I frutti sono acidissimi, ma trasformabili in marmellate e dolci con aggiunte di zucchero © Giuseppe Mazza

Si riproduce generalmente per seme, che germina da uno a quattro mesi, con la prima fruttificazione che avviene tra il secondo e il quarto anno di età, ma anche per talea non lignificata, con radicamento piuttosto lento, e margotta.

Specie coltivabile in pieno sole nelle regioni a clima tropicale e subtropicale, può sopportare solo per brevissimo periodo temperature di poco sotto 0°C; non è particolarmente esigente riguardo al suolo purché sia mantenuto pressoché costantemente umido. Non è coltivata commercialmente, ma ampiamente utilizzata come pianta ornamentale nei giardini privati e come alberatura stradale nelle zone tropicali.

I frutti, dal sapore particolarmente acido, cotti con lo zucchero assumono una colorazione rosso vivo e vengono utilizzati per preparare conserve e dolci. Localmente, in particolare in Asia, la specie è variamente utilizzata nella medicina tradizio- nale, ad esempio il decotto di foglie è impiegato per trattare l’orticaria, mentre quello della corteccia il catarro bronchiale.

Sinonimi: Averrhoa acida L. (1753); Cicca disticha L. (1767); Cicca nodiflora Lam. (1786); Cicca racemosa Lour. (1790); Tricarium cochinchinense Lour. (1790); Phyllanthus longifolius Jacq. (1797); Cicca acidissima Blanco (1837); Phyllanthus acidissimus (Blanco) Müll.Arg. (1863); Phyllanthus cicca Müll.Arg. (1863); Phyllanthus acidissimus (Blanco) Müll.Arg. (1863); Phyllanthus cochinchinensis (Lour.) Müll.Arg. (1866); Phyllanthus distichus (L.) Müll.Arg. (1866); Diasperus acidissimus (Blanco) Kuntze (1891); Cicca acida (L.) Merr. (1917).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle PHYLLANTHACEAE cliccare qui.