Piper auritum

Famiglia : Piperaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Il Piper auritum è una specie erbacea semilegnosa che può raggiungere i 6 m d'altezza © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Belize, Colombia, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua e Panama, dove cresce ai margini delle foreste umide e in spazi aperti dal livello del mare fino a circa 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è il sostantivo latino “piper, -eris” = pepe, la droga ricavata dai frutti del Piper nigrum; il nome specifico è l’aggettivo latino “auritus, a, um” = che ha le orecchie lunghe, con riferimento alla forma delle foglie.

Nomi comuni: anison, ear-leaf pepper, false kava, mexican pepper leaf, root beer plant, sacred pepper, Vera Cruz pepper (inglese); acoyo, acullo cimarrón, acuyo, alajan, anisillo, cordoncillo, cordoncillo blanco, hierba santa, hinojo sabalero, hoja de estrella, hoja de jute, hoja santa, hoja de Santa María, momo, monca blanca, pimienta sagrada, Santa María, santilla de comer (spagnolo); anispfeffer, mexikanischer blatpfeffer (tedesco).

Il Piper auritum Kunth (1815) è una specie erbacea semilegnosa o arbusto sempreverde alto 1,5-6 m con fusti eretti, fragili, nodosi, dotati spesso di radici aeree alla base ed i rami superiori disposti pressoché orizzontalmente. Le foglie, su un picciolo lungo 4-12 cm alato per parte della sua lunghezza, sono semplici, alterne, di dimensioni e forma variabili, ovate, oblunghe o cordate con apice bruscamente appuntito e base solitamente asimmetrica, lunghe 20-35 cm e larghe 12-25 cm, di colore verde chiaro con le superfici finemente pubescenti, morbide al tatto, aromatiche.

Le infiorescenze, su un peduncolo lungo 2-8 cm, sono spighe ascellari, opposte alle foglie, arcuate o pendenti, di 12-25 cm di lunghezza e 0,3-0,5 cm di diametro, con una moltitudine di minuscoli fiori biancastri o verde pallido, invisibili ad occhio nudo, fittamente disposti lungo il rachide; i frutti sono drupe di meno di 1 mm di diametro, prodotti raramente al di fuori delle zone di origine. Si riproduce per seme, da porre in superficie su terriccio sabbioso ricco di sostanza organica, mantenuto umido, alla temperatura di 20-22 °C, per talea, ma solitamente si ricorre ai polloni radicali, prodotti in quantità e con cui si espande velocemente tanto da diventare in situazioni favorevoli infestante.

Le foglie sono utilizzate in cucina, ma il tipico aroma potrebbe essere cancerogeno © Giuseppe Mazza

Le foglie sono utilizzate in cucina, ma il tipico aroma potrebbe essere cancerogeno © Giuseppe Mazza

Specie di facile coltivazione e veloce crescita dal fogliame particolarmente ornamentale, coltiva- bile nei climi tropicali, subtropicali e margi- nalmente temperato caldi, dove può sopportare senza danno temperature fino a circa 0 °C, temperature inferiori, fino a circa -6 °C, distruggono la parte aerea, ma la pianta solitamente è in grado di ricrescere dalle radici in primavera.

Può crescere in pieno sole ma è preferibile una posizione parzialmente ombreggiata e non è particolarmente esigente riguardo al terreno, purché ben drenante; le innaffiature in estate devono essere regolari e abbondanti, richiedendo un suolo permanentemente umido.

Dove il clima non consente la permanenza con continuità all’aperto, può essere coltivata in vaso, in terriccio sabbioso, drenante, ricco di sostanza organica, per potere essere ricoverata in inverno in ambiente protetto, luminoso, con temperature preferibilmente non inferiori a 10 °C. Le foglie, fresche o essiccate, sono utilizzate, in particolare nella cucina messicana, per aromatizzare varie pietanze e avvolgere carne o pesce per la cottura, per preparare una tipica salsa verde e un liquore.

Le foglie contengono elevate concentrazioni di safrolo, che conferisce loro il tipico aroma, composto aromatico tossico, sospetto cancerogeno, il loro uso andrebbe quindi in qualche modo scoraggiato o comunque limitato evitando gli eccessi; le foglie inoltre sono utilizzate da tempi remoti nella medicina popolare per varie patologie.

Sinonimi: Artanthe seemanniana Miq. (1854); Piper auritum var. amplifolium C. DC. (1869); Piper auritum var. seemannianum (Miq.) Trel. (1927); Piper perlongipes Trel. (1929); Schilleria aurita (Kunth) Kunth (1839); Piper alstonii Trel. (1940); Piper auritilaminum Trel. (1940); Piper auritilimbum Trel. (1940); Piper heraldi Trel. (1940); Piper heraldi var. amplius Trel. (1940); Piper heraldi var. cocleanum Trel. (1940); Piper rafaeli Trel. (1947).

 

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