Pogona barbata

Famiglia : Agamidae

PEPPINO.gif
Testo © Giuseppe Mazza

 

Il genere Pogona, dal greco “pogon” = barba, comprende 8 specie di sauri appartenenti alla famiglia degli Agamidae. Endemici del continente australiano, sono tutti diurni e rqggiungono i 50-70 cm, metà dei quali spettanti alla coda.

Il Drago barbuto orientale (Pogona barbata) ribadisce con l’aggettivo latino “barbatus” = con la barba, la vistosa presenza in questa specie di squame appuntite che formano una sorta di barba nera intorno al collo, ben visibile quando l’animale, irritato, distende la pelle, sibilando minaccioso con la grande bocca aperta dall’orrifico interno giallo brillante.

Pogona barbata, Agamidae, Drago barbuto orientale

La Pogona barbata è un agamide australiano diurno semi-arboricolo che può raggiungere i 60-70 cm. Presente nel Queensland e nel Sud-est del continente, mostra un corpo piatto, per lo più grigio ma anche giallastro o marrone con caratteristiche spine laterali sui fianchi . La coda e la “barba” spinosa, più accentuata nei maschi, sono nere. Quando è importunato, gonfia il corpo e la gola drizzando le spine e sibilando con la grande bocca aperta all’interno gialla © Giuseppe Mazza

Zoogeografia

Come indica il nome volgare, il Drago barbuto orientale, occupa la parte sud_orientale dell’Australia ed è presente nel New South Wales, Queensland, South Australia e Victoria.

Ecologia-Habitat

Semi-arboricola, la Pogona barbata ama scaldarsi al sole sui rami e tronchi ben esposti. Il maschio più grosso, dominante, è più territoriale e aggressivo dell’analogo Drago barbuto centrale (Pogona vitticeps). Ha diritto al posatoio più alto e da li sorveglia la sua zona di caccia, lasciando entrare solo giovani e femmine. Solo quando il caldo diventa insopportabile, scende di quota per riposarsi in luoghi più freschi.

Morfofisiologia

La testa del Drago barbuto orientale è grande e triangolare. Il torace e l’addome sono relativamente sottili e appiattiti dorsoventralmente.

Di solito il colore del dorso tende al grigio ma può essere anche  bruno-rossastro, marrone-giallastro o marrone scuro. Quando è eccitato o la temperatura è elevata, i fianchi e le gambe possono diventare giallo-arancio. Le femmine sono leggermente più piccole.

Quando morde non lascia facilmente la preda anche perché entrambe le mascelle recano ancestrali ghiandole velenifere e le tossine non vengono iniettate ma penetrano lentamente nelle ferite.

Pogona barbata, Agamidae

Le mascelle recano ancestrali ghiandole velenifere e i maschi adulti possono cambiar sesso © Giuseppe Mazza

Si distingue facilmente dalla Pogona vitticeps, più corpulenta e con la fauce rosa-rossastra, anche dalla fila di spine presenti lungo il bordo laterale del corpo fino all’avambraccio.

Etologia-Biologia Riproduttiva

La Pogona barbata si nutre d’insetti, vermi, molluschi e piccoli vertebrati come topolini e giovani lucertole sensa tralasciare bacche, fiori ed altri succosi apporti vegetali.

Le femmine si riproducono più volte all’anno seppellendo 15-35 uova non custodite in un nido poco profondo scavato nella sabbia.

Che la temperatura d’incubazione possa determinare il sesso di un rettile non è una novità, ma qui di recente si è scoperto che quando le temperature sono molto elevate alcuni maschi adulti possono trasformarsi in femmine feconde, pur conservando i cromosomi maschili.

Sinonimi

Agama barbata Cuvier, 1829; Amphibolurus barbatus Wiegmznn, 1834; Grammatophora barbata Duméril & Birbon 1837.

 

→ Per apprezzare la biodiversità dei SAURI cliccare qui.