Polyalthia longifolia

Famiglia : Annonaceae


Testo © Pietro Puccio

 

Polyalthia longifolia, Annonaceae

Originaria dello Sri Lanka la Polyalthia longifolia è un insolito albero sempreverde colonnare che raggiunge i 20 m d’altezza con un tronco dritto indiviso e rami esili, lunghi 1-2 m, pendenti, più lunghi alla base fino a toccare il suolo © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dello Sri Lanka, dove cresce nelle foreste a basse altitudini.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “πολύς” (polys) = molto e “ἀλθαία” (althaia) dal verbo “ἀλθαίνω” = curare, per le proprietà curative attribuite alle piante che ne fanno parte; il nome specifico è la combinazione dei termini latini “longus, a, um” = lungo, e “folium, i” = foglia, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: cemetery tree, false ashoka, Indian fir, Indian willow, mast tree, telegraph pole tree, weeping Polyalthia (inglese); cháng yè àn luó, chuí zhī àn luó (cinese); acokam, arana, asapala, ashoka, asoka, asokamu, assoti, celai, celokatam, chorani, debdari, debdaru, devadar, kacupam, kambadamara, kirimaran, nara maamidi, nara namidi, nettilingam, pundi, pungu, ravadam, suvattai, ubbina mara, ulkatah, vanamutti (India).

La Polyalthia longifolia (Sonn.) Thwaites è un albero sempreverde colonnare, alto 12-20 m, con tronco dritto, indiviso, dalla corteccia liscia bruno grigiastra e rami esili, lunghi 1-2 m, pendenti, più lunghi alla base fino a toccare il suolo.

Foglie, su un picciolo lungo 0,5-1 cm, semplici, alterne, ovato-lanceolate con margini ondulati ed apice acuminato, di colore verde scuro lucido superiormente, più chiaro inferiormente, più o meno coriacee, lunghe 12-30 cm e larghe 3-7 cm; le giovani foglie presentano una sfumatura bronzea che crea un piacevole contrasto con il resto del fogliame.

Infiorescenze ascellari sui rami di un anno, sessili o su un corto peduncolo, fascicolate, racemose o ombrelliformi, portanti numerosi fiori bisessuali, di 3-4 cm di diametro, di colore giallo verdastro.

Pedicello lungo 2-4 cm, calice con 3 sepali ovato-triangolari, lunghi 2-3 mm, tomentosi esternamente, corolla con 6 petali disposti in due serie di 3, lanceolato-triangolari con apice acuto, pubescenti, lunghi 1,3-1,8 cm e larghi circa 0,3 cm, stami numerosi, lunghi circa 1 mm, gineceo formato da 20-25 carpelli liberi monovulari, lunghi 1-2 mm, e stigma sessile.

Il frutto è formato da 10-20 monocarpi separati, ovoidi, di colore inizialmente verde, poi porpora nerastro, di 2-2,5 cm di lunghezza e 1,2-1,5 cm di diametro, contenenti ciascuno un seme ovoide di colore bruno chiaro, di circa 2 cm di lunghezza e 1,2 cm di diametro.

Polyalthia longifolia, Annonaceae

Eleganti foglie, verde scuro lucido, ovato-lanceolate con margini ondulati ed apice acuminato. Pianta sacra per le popolazioni indù. Crescita rapida ai tropici. Utile per barriere antirumore e frangivento. Note proprietà medicinali © Giuseppe Mazza

I frutti sono una fonte di cibo per pipistrelli e uccelli che contribuiscono alla dispersione dei semi.

Si riproduce solitamente per seme, che ha una bassa durata di germinabilità, in terriccio particolarmente drenante mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, con tempi di germinazione da 2 a 6 settimane; può propagarsi anche per talea e margotta.

Estesamente coltivata a scopo ornamentale nei paesi tropicali e subtropicali, sia con clima costantemente umido e piovoso che con una marcata stagione secca, soprattutto come alberatura stradale, in particolare la varietà ‘Pendula’ con rami più aderenti al tronco, e per schermi e barriere antirumore e frangivento.

Di veloce crescita, richiede pieno sole, si adatta ad un’ampia varietà di suoli e resiste all’inquinamento cittadino; dopo la prima fase di impianto, quando necessita di innaffiature moderate durante i periodi di secco, non occorrono particolari cure.

Corteccia e foglie sono variamente utilizzate nella medicina tradizionale, in particolare indiana, studi di laboratorio hanno mostrato negli estratti proprietà antibatteriche, antiinfiammatorie, antiiperglicemiche, antiossidanti, antitumorali, epatoprotettive, febbrifughe, ipotensive e purgative di possibile interesse per la farmacopea ufficiale.

La pianta è sacra per le popolazioni indù, e per questo spesso collocata intorno ai templi, e utilizzata in numerosi cerimoniali e riti religiosi.

Il legno, di colore chiaro, di media durezza, facilmente lavorabile, ma non di lunga durata, è utilizzato per scatole, fiammiferi, matite e vari oggetti artigianali di uso comune.

In passato il legno, per la sua flessibilità, era adoperato per fabbricare botti e i tronchi, alti e dritti, per gli alberi dei velieri e i pali telegrafici.

Sinonimi: Uvaria longifolia Sonn. (1782); Uvaria altissima Pennant (1798); Unona longifolia (Sonn.) Dunal (1817); Guatteria longifolia (Sonn.) Wall. (1832); Unona altissima Russell ex Wall. (1832).

 

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