Pyronia tithonus

Famiglia : Nymphalidae

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Testo © Dr. Gianfranco Colombo

 

Una femmina di Pyronia tithonus nella tipica posizione di riposo, con le ali aperte © Giuseppe Mazza

Una femmina di Pyronia tithonus nella tipica posizione di riposo, con le ali aperte © Giuseppe Mazza

La Titonia (Pyronia tithonus Linnaeus, 1767) appartiene all’ordine dei Lepidoptera, alla famiglia dei Nymphalidae ed alla sottofamiglia dei Satirynae , un nutrito raggruppamento di farfalle che in Inghilterra chiamano volgarmente le “brown”, le marroni, dato il loro colore dominante.

È una farfalla localmente comune e diffusa in particolare quando è presente il rovo in fiore che l’attira irresistibilmente col suo nettare.

È alquanto tardiva e vola solo in piena estate, dividendo i prati erbosi con specie dei generi Erebia, Coenonympha ed in particolare la Maniola jurtina cui assomiglia molto.

È comunque facile distinguerla tra le “marroni” in quanto più delle altre mostra sulle ali un colore arancione alquanto visibile.

Come spesso accade, l’etimologia del binomio scientifico trae origine da una cattiva interpretazione di un termine greco od anche da una errata trascrizione dello stesso. Pyronia dal greco “puronia”, significa acquistare del grano mentre il termine più attinente “puropos” = occhio infuocato o ardente, descrive appunto il grosso ocello inserito sull’ala arancione di questa farfalla.

È quindi probabile che Hubner, il classificatore di questo genere, abbia involontariamente commesso questo errore di trascrizione.

La specie tithonus ricorda invece Titone, un giovanetto troiano, fratello del futuro re Priamo, rapito ancora fanciullo e poi amato da Eos, la dea dell’aurora. Non potendo vivere senza di lui, essa domandò a Zeus di dargli l’immortalità, scordandosi però di chiedere per il suo diletto anche l’eterna giovinezza. Il povero Titone invecchiò quindi inesorabilmente, a tal punto che Eos, impietosita, ottenne poi che fosse trasformato in cicala.

I nomi volgari europei di questa farfalla prendono spunto dalla sua colorazione. Rotbraune Ochsenauge o Braungerändertes Ochsenauge o Gelbes Ochsenauge in tedesco, Oranje Zandoogje in olandese, Gatekeeper o Hedge Brown in Inglese, l’Amaryllis in francese, Lobito agreste in spagnolo.

Zoogeografia

La titonia è presente nell’Europa centrale e meridionale fino al Marocco ma manca nella parte insulare dell’Italia ed in molte isole Mediterranee. Si trova anche nel sud del Regno Unito e nell’Irlanda meridionale ma la sua insofferenza verso i climi fresco umidi, fa si che spesso vi siano anni nei quali le popolazioni sono ridottissime. È presente in Turchia fino al Caucaso con colonie sparse nel vicino Oriente. Non è mai presente in gran numero ma nel suo areale è regolarmente diffusa.

Ancora una femmina vista di lato. La pagina inferiore dell’ala anteriore riprende i medesimi colori e segnali. Il verso della posteriore è screziato in entrambi i sessi con vari ocelli dal bordo marrone nelle femmine © Colombo

Ancora una femmina vista di lato. La pagina inferiore dell’ala anteriore riprende i medesimi colori e segnali. Il verso della posteriore è screziato in entrambi i sessi con vari ocelli dal bordo marrone nelle femmine © Gianfranco Colombo

Ecologia-Habitat

Non ama l’alta quota, preferendo in assoluto prati di pianura ai piedi di colline o sul margine di boschi planiziali. L’ambiente preferito è lo stesso frequentato dalle Erebia, dalle Maniola e dalle Coenonympha, quindi prati erbosi ed incolti, margini dei boschi, siepi, viottoli e cigli stradali, ed è immancabilmente di ronda quando, come accennato, c’è un rovo in fiore.

Non compie spostamenti a lungo raggio ed è quindi tradizionalmente legata al luogo dove è nata.

Non è molto visibile in quanto ha un volo piuttosto basso che effettua saltellando a bassa quota tra gli steli dell’erba sotto la linea di visibilità. Oltretutto si ferma immediatamente allo scomparire del sole, preferendo appoggiarsi al suolo nascosta tra le erbe anziché appendersi agli steli. Questo suo abituale comportamento, provoca sin dai primi giorni danni alle superfici alari, che sono integre solo in quelle di fresco involo.

Morfofisiologia

La titonia ha una apertura alare di circa 40 mm nella femmina e un po’ meno nel maschio.Tra le “marroni” è quella che vanta la maggior quantità d’arancione sulle ali, sia nel maschio che nella femmina. È inconfondibile sul campo, seppur convivente con un buon numero di specie alquanto simili, per il suo colore vivido che mostra quando è a riposo. Infatti fra queste sue consimili è quella che più di ogni altra tiene abitualmente le ali completamente aperte.

Molto facile da avvicinare risulta quindi anche di semplice identificazione. Vi sono molte variazioni cromatiche in questa farfalla ma abitualmente entrambi i sessi hanno la faccia superiore delle ali di colore arancio bordata da una fascia marrone che contorna entrambe le ali. Il maschio mostra sulle ali anteriori il marchio sessuale con una fascia trasversale marrone scura che attraversa quasi completamente l’ala e nell’apice un ocello nero con pupilla bianca. Porta inoltre sulle ali inferiori da due a tre piccoli ocelli a volte quasi invisibili ed un’area basale alquanto scura.La femmina ricalca sulla superficie superiore delle ali i medesimi colori del maschio, senza naturalmente il marchio androconiale. Ha un grosso ocello nero nell’apice, generalmente con due pupille bianche, allineato ad altre due ridottissime macchie senza alcune orlatura nera evidente. L’ala inferiore mostra nell’area postdiscale due o più ocelli bordati leggermente di nero con pupilla bianca.

La pagina inferiore dell’ala anteriore riflette i medesimi colori e segnali della superiore mentre l’ala inferiore è per entrambi i sessi, screziata da sfumature giallastre più evidenti nella femmina, tra le quali compare una serie variabile di piccoli ocelli bordati di marrone scuro. Le antenne sono robuste e clavate all’apice.

I maschi, come si nota in questi esemplari, hanno ocelli variabili ma una caratteristica fascia marrone scura che attraversa quasi completamente l’ala anteriore © Gianfranco Colombo

I maschi, come si nota in questi esemplari, hanno ocelli variabili ma una caratteristica fascia marrone scura che attraversa quasi completamente l’ala anteriore © Colombo

Biologia riproduttiva

La titonia ha una sola generazione annuale. Il breve periodo di volo, concentrato nei mesi più caldi, unito alla particolarità climatica dell’area temperata in cui vive, non permettono infatti a questa farfalla di riprodursi più volte l’anno. Si ritiene che in un lontano futuro, in relazione al maggior riscaldamento globale, questa farfalla possa arrivare a riprodursi più volte. Sono infatti in corso studi in merito alla continua espansione di questa farfalla nei territori più settentrionali.

Vola dalla metà di maggio a settembre con una improvvisa caduta nelle presenze all’arrivo dei primi temporali estivi di fine agosto. In questa specie il maschio vola in anticipo sulla femmina dando così la possibilità di conquistare il territorio prima del suo arrivo. Depone fino a 200 uova che abitualmente lascia cadere singolarmente in volo sulle piante ospiti e solo a volte si trovano attraccate agli steli. Sono di colore verdastro ma in poco tempo cambiano in giallastro perdendosi e mimetizzandosi col suolo.

I bruchi sono anch’essi verdastri alla nascita ma con la crescita diventano biancastri e quasi ialini con una leggera copertura di peluria quasi invisibile. Sverna allo stato di bruco ed al risveglio inizia con estrema lentezza la fase di crescita che può durare anche oltre due mesi. La pupa è giallastra ed è appesa testa all’ingiù ad un supporto erbaceo sul terreno e matura in circa due settimane. Piante ospiti del genere Poa, Agrostis, Festuca, Elymus ed altre graminacee.

Sinonimi

Papilio tithonus Linnaeus, 1771; Pyronia tithone Hubner, 1819; Epinephele tithonus Fruhstorfer, 1909.

 

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