Rhynocoris iracundus

Famiglia : Reduviidae


Testo © Prof. Santi Longo

 

La Cimice assassina (Rhynocoris iracundus) è un feroce predatore d’insetti presente in tutta Europa e Medio Oriente

La Cimice assassina (Rhynocoris iracundus) è un feroce predatore d’insetti presente in tutta Europa e Medio Oriente © Marcin Stepien

Nota come Cimice assassina, Rhynocoris iracundus (Poda,1761) è una delle 7000 specie, generalmente predatrici, della famiglia Reduviidae.

Il corpo slanciato e depresso di questi insetti, dai colori poco appariscenti o con tonalità rosse, è lungo 2-4 cm.

Il capo è relativamente piccolo con lunghe antenne di quattro articoli e grandi occhi composti. Il labbro inferiore, o rostro, è breve e robusto, composto da tre articoli.

Cattura principalmente gli insetti di medie dimensioni che si posano sui fiori. Qui ha appena ucciso col robusto rostro uno Sfecide del genere Cerceris

Cattura principalmente gli insetti di medie dimensioni che si posano sui fiori. Qui ha appena ucciso col robusto rostro uno Sfecide del genere Cerceris © Jesus Tizon

Il primo segmento del torace è sviluppato e presenta inferiormente (prosterno) un’area zigrinata sulla quale viene strofinata la parte distale del rostro.

Le ali in alcune specie sono ridotte o assenti. Le zampe anteriori hanno funzione raptatoria; le medie e le posteriori sono ambulatorie.

La parte dorsale dei segmenti dell’addome (paratergite) è espansa. Sporge lateralmente dalle ali ed è talora decorata da bande trasversali in un vivace contrasto di colori.

Riduce inoltre il numero delle perniciose Cimici delle piante. Inietta loro una saliva ricca d’enzimi digestivi e poi risucchia i tessuti liquefatti

Riduce inoltre il numero delle perniciose Cimici delle piante. Inietta loro una saliva ricca d’enzimi digestivi e poi risucchia i tessuti liquefatti © Libor Kubat

Le punture di alcune specie dell’America centrale, trasmettono all’uomo la malattia di Chagas, o tripanosomasi americana, una parassitosi causata dal zooflagellato Tripanosoma cruzi che può manifestarsi con insufficienza cardiaca, dilatazione dell’esofago o del colon.

Descritta da Poda come Cimex iracundus è stata trasferita al genere Rhynocoris, creato da Hahn nel 1834, che include oltre 120 specie predatrici di insetti. Il nome del nuovo genere nasce da “μυκτήρ” (rhyno) naso e di “κόρις” (coris) cimice, con riferimento al rostro pungente di queste cimici, mentre il termine specifico iracundus, irascibile, irritabile in latino, si riferisce all’atteggiamento minaccioso assunto rumorosamente da questi insetti quando vengono disturbati.

La povera Coccinella, utile divoratrice d’afidi, non ha sorte migliore: protetta sul dorso da robuste elitre, viene capovolta e infilzata nel ventre

La povera Coccinella, utile divoratrice d’afidi, non ha sorte migliore: protetta sul dorso da robuste elitre, viene capovolta e infilzata nel ventre © Vandenberghe Clementine

Zoogeografia

Rhynocoris iracundus è segnalato in tutta Europa e Medio Oriente.

Ecologia-Habitat

È frequente in vari agroecosistemi e in ambienti antropizzati su numerose piante erbacee, arbustive e arboree, dove preda ragni insetti utili o nocivi alle piante spontanee e coltivate.

Individuata una femmina, il maschio sale sul dorso in attesa che questa sia disposta ad accoppiarsi. È più piccolo e durante la copula può trasportarlo in siti meno esposti della pianta

Individuata una femmina, il maschio sale sul dorso in attesa che questa sia disposta ad accoppiarsi. È più piccolo e durante la copula può trasportarlo in siti meno esposti della pianta © Ennio Borgato (in alto) e © el.gritche (in basso)

Le prede più frequenti, di facile cattura, sono le larve dei Lepidotteri.

Vengono afferrate con le zampe raptatorie e consumate sul posto come accade per i numerosi Coleotteri, Imenotteri, Apoidei ed altri insetti frequenti sui fiori.

Il tegumento delle vittime viene forato dal robusto labbro inferiore fornito di stiletti che iniettano una saliva ricca d’enzimi digestivi che permettono poi alla Cimice assassina di risucchiare tranquillamente, liquefatti, i tessuti della preda.

Morfofisiologia

Le femmine, lunghe in media 15 mm e larghe circa 6 mm, sono più grandi dei maschi.

Il capo è relativamente piccolo con il labbro inferiore,  detto rostro, indurito e atto a pungere. Dei tre articoli che lo formano il primo e la base del secondo sono rossi.

Gli individui manifestano il loro grado d’agitazione sfregando l’apice del rostro lungo una scanalatura posta sotto il capo che produce un suono d’avvertimento.

Le antenne sono nere mediamente lunghe. Gli occhi composti sono grandi.

La prima parte dorsale del torace, detta pronoto, presenta anteriormente una fascia trasversale nera su fondo rosso che si prolunga lungo i bordi. La parte mediana e sublaterale del secondo e terzo segmento del torace, hanno macchie nere.

Le zampe sono lunghe, ugualmente rosse con fasce nere.

Le ali anteriori, dette emielitre sono parzialmente sclerificate, con la prima parte, il corio rosso, seguita dal clavo e da una membrana di colore scuro. Le posteriori sono ugualmente membranacee e fumose.

L’uovo, marrone testaceo, ha forma ovale allungata più ristretta al polo superiore dove è presente una sorta di tappo spugnoso di colore biancastro.

Le uova vengono deposte in piccoli gruppi che la femmina incolla sulla pagina superiore delle foglie.

Gli adulti rimangono spesso nei pressi delle ovature appena deposte presidiando il territorio

Gli adulti rimangono spesso nei pressi delle ovature appena deposte presidiando il territorio © Libor Kubat

Le neanidi appena nate sono giallastre, mentre quelle di seconda età hanno il capo e il torace di colore rosso aranciato con l’addome pigmentato di nero.

Le ninfe, dotate di abbozzi alari, presentano la colorazione rosso arancio degli adulti con macchie nere.

Etologia-Biologia Riproduttiva

La specie passa l’inverno allo stato adulto in vari ripari.

La neanide neonata esce dal corion forzando con il capo la resistenza del tappo spugnoso apicale

La neanide neonata esce dal corion forzando con il capo la resistenza del tappo spugnoso apicale © Libor Kubat

In primavera, con l’innalzarsi delle temperature i sopravvissuti si trasferiscono sulle piante, di preferenza in fiore, e iniziano la loro attività predatoria.

A partire da giugno, maturate le gonadi, i maschi vanno alla ricerca di compagne.

Il corteggiamento inizia salendo sul dorso delle femmine dove rimangono per qualche tempo. Poi, se queste sono disponibili, avviene l’accoppiamento. Dopo qualche giorno, la femmina depone da 50 a 60 uova in gruppi compatti.

Il tappo può rimane incastrato sul capo per tutta la durata del primo stadio. Con la muta resterà attaccato alla vecchia esuvia

Il tappo può rimane incastrato sul capo per tutta la durata del primo stadio. Con la muta resterà attaccato alla vecchia esuvia © Libor Kubat

La schiusa avviene quasi contemporaneamente dopo una settimana circa.

Gli stadi giovanili rimangono per breve tempo insieme nei pressi dei gusci (corion) vuoti. Poi si disperdono sulla vegetazione alla ricerca di prede che inizialmente sono di piccole dimensioni (afidi, tisanotteri, cicaline) e poi via via più grandi.

Lo sviluppo si completa nel corso dell’estate e dell’autunno. Prima dell’inverno, dopo un breve periodo di attività, i nuovi adulti vanno alla ricerca di ripari per trascorrere la stagione fredda.

Neanide in uno stadio successivo della crescita. Con la muta ha perso il tappo e sta assumendo la tipica colorazione rossa

Neanide in uno stadio successivo della crescita. Con la muta ha perso il tappo e sta assumendo la tipica colorazione rossa © dEgOiRo

Le ninfe, riconoscibili per la presenza degli abbozzi alari esterni, hanno comportamento solitario e sostano a lungo, in agguato sulle infiorescenze in attesa di prede

Le ninfe, riconoscibili per la presenza degli abbozzi alari esterni, hanno comportamento solitario e sostano a lungo, in agguato sulle infiorescenze in attesa di prede © Vandenberghe Clementine

Accidentalmente, e solo se molestata, la Cimice assassina, può anche pungere la pelle umana causando un dolore intenso e un eritema cutaneo che si risolve in poche ore. Non trasmette tuttavia la terribile malattia delle specie americane.

Nonostante lo stridio di minaccia e la colorazione aposomatica, che ricorda con l’inconfondibile disegno rosso e nero la presenza del rostro perforante, Rhynocoris iracundus è attivamente predato da ragni di grandi dimensioni, mantidi, roditori e uccelli.

Sinonimi

Cimex iracundus Poda, 1761, Rhynocoris cruentus Fabricius,1787.

 

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