Salmo trutta fario

Famiglia : Salmonidae

GIULIANO.gif
Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

multi

La carne della Salmo trutta fario è molto apprezzata dai buongustai © Giuseppe Mazza

Le trote, pesci ossei d’acqua dolce, sebbene come vedremo possono vivere transitoriamente anche in acque marine a bassa concentrazione salina, afferenti al genere Salmo, alla famiglia dei Salmonidi (Salmonidae), all’ordine dei Clupeiformi (Clupeiformes), sono diffuse in buona parte dell’Eurasia e del Nordamerica, reperibili specialmente nella acque correnti dolci.

Una delle specie più note, è la Trota comune (Salmo trutta Linnaeus, 1758), di cui una razza è la Salmo trutta fario, pesci molto degustati a livello gastronomico. Un congenere, il Salmone europeo (Salmo salar) è molto diffuso nelle acque dolci correnti del nord Europa, del Nord America e Canada, di cui ne sono ghiotti gli orsi.

La sistematica di questi salmonidi, peraltro, stante la loro estrema variabilità e anche per il fatto che molte specie originarie di altre paesi sono state introdotte in molte regioni e si sono incrociate con le specie autoctone, risulta oltremodo complessa. Tanto che le opinioni dei biologi ittiologi, sono spesso assai discordanti quando si tratta di attribuire a questa o quella forma insulare, ad esempio, il valore di razza di un’unica specie politipica, oppure quello di buona specie. Secondo il parere dei più autorevoli biologi, tuttavia, nel nostro Continente (quello Europeo), vi sarebbe un’unica specie di trota originaria, la Trota comune (Salmo trutta), la quale si sarebbe differenziata, per ragioni ecologiche e genetiche, in un gran numero di razze locali come la Salmo trutta fario, molte delle quali appunto si sono parzialmente ibridate con trote nordamericane, considerando che gli incroci fra salmonidi si realizzano con enorme frequenza laddove convivono due specie che sistematicamente non sono lontane.

Zoogeografia

Sempre nell’ambito del complesso di popolazioni riferibili alla specie Salmo trutta, l’areale di questi pesci comprende acque interne o continentali, ovvero dolci correnti, dell’Europa centrosettentrionale, ed inoltre le acque del Mar Baltico e del Mare del Nord che hanno una bassa concentrazione salina.

Habitat-Ecologia

La Salmo trutta, come le trote in genere, prediligono acque fredde correnti (fiumi, rapide) ad alto tenore d’ossigeno e molto mosse, dove sono alla costante ricerca di prede che consistono di pesci e di altri animali acquatici di taglia assai variabile, talora cospicua. Nuotano benissimo in contro corrente, e si celano fra i vegetali acquatici o sotto le pietre, per far la posta agli altri pesci sui quali, allorché giungono a tiro, si gettano fameliche, anche se sono prede di una certa dimensione. La Salmo trutta, si ciba volentieri di insetti acquatici, larve e vermi, oltre che di piccoli pesci e crostacei.

Morfofisiologia

Per quanto molto affini per struttura somatica, le diverse specie di trota, a prescindere dalla colorazione della livrea, si differenziano nettamente soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo e la posizione delle pinne, la forma delle scaglie, ecc.

La Salmo trutta fario predilige le acque fredde correnti e ben ossigenate © Giuseppe Mazza

La Salmo trutta fario predilige le acque fredde correnti e ben ossigenate © Giuseppe Mazza

Riferendoci alla Trota comune (Salmo trutta), vediamo che questo salmonide ha un corpo ovale molto allungato e compresso lateralmente, interamente ricoperto di scaglie minute. Il capo dagli occhi abbastanza grandi, è piuttosto grosso e con ampia bocca.
I denti, piccoli ma acutissimi, sono presenti oltre che sulle mascelle, anche sul palato e sulla lingua.

Delle due pinne dorsali, la prima è notevolmente sviluppata, la seconda, quella “adiposa”, molto più piccola, è inserita al tronco assai in dietro, vicino la coda, che è difiocerca.

La caudale è poco o per nulla smarginata lungo il bordo superiore, e questo è un ottimo carattere sistematico, che permette di distinguere con facilità la nostra Salmo trutta da quelle importate dal Nordamerica, come la Trota Iridea o Trota arcobaleno (Salmo irideus), che invece presentano il margine caudale posteriore profondamente incavato. L’anale ha forma e sviluppo analoghi alla seconda dorsale, cui del resto è contrapposta. Abbastanza sviluppate, inoltre, sono tanto le ventrali che le pettorali. Della colorazione e della livrea, in senso generale, riesce quasi impossibile parlarne, dato che entrambe sono straordinariamente variabili. Possiamo dire che le parti dorsali sono sempre più scure, verdastre o grigie, mentre i fianchi risultano gradatamente più chiari, giallastri, quasi bianco-argentei o grigio chiari. Sono sempre presenti numerose macchie di colore, di estensione e densità estremamente variabili per lo più scure; queste macchie, nella Salmo trutta dei nostri torrenti alpini, a volte sono ocellate a fondo rosso.

Le grandi trote del lago, sempre riferibili alla Salmo trutta e Salmo trutta fario, nel nostro continente e in particolare in Italia, sono generalmente più slanciate della consorella d’acqua corrente e presentano di solito una maculazione bruna, oltre ad una tinta di fondo tendente all’azzurro. Quanto alle dimensioni, le trote comuni possono raggiungere taglie enormi. Alcune femmine sterili, ad esempio, possono superare il metro di lunghezza e i 10 kg di peso.

Etologia-Biologia Riproduttiva

Al sopraggiungere dell’epoca riproduttiva peraltro, gli esemplari di Salmo trutta stazionarie in mare (Mar Baltico e del Nord) o nei bacini lacustri, risalgono, al pari dei salmoni, fiumi e torrenti per portarsi a quote, talora assai elevate sopra il livello del mare. In questo periodo infatti questi salmonidi necessitano di acque ben ossigenate, e pur di raggiungere i bacini montani, non esitano a superare a guizzo, piccoli salti d’acqua e cascatelle, ed a cimentarsi con le correnti più forti e vorticose, emulando, seppur in maniera meno spettacolare e con risultati più modesti, le sensazionali imprese dei salmoni come ad esempio, il Salmo salar.

Raggiunte verso la fine dell’inverno le agognate località, dove si riscontrano le condizioni ambientali ottimali per la deposizione delle uova, ossia la presenza di anse dei torrenti di montagna dove il fondale sabbioso sia cosparso di ciottoli, questi pesci si accingono a perpetuare la specie.

Avannotto di trota, a pochi giorni dalla nascita, con ancora il sacco vitellino © Giuseppe Mazza

Avannotto di trota, a pochi giorni dalla nascita, con ancora il sacco vitellino © Giuseppe Mazza

Maschi e femmine, insieme, provvedono a scavare una nicchia poco profonda nel fango, quivi rimangono lungo tempo affiancati. La femmina deporrà le uova, il maschio le feconderà con gli spermi, specialmente durante le ore notturne.

I biologi calcolano, che una femmina possa deporre fino a 2000 uova/kg di peso. Gli embrioni (larve-avannotti), che hanno il diametro di circa mezzo centimetro, presentano una colorazione giallastra. Al termine dell’atto riproduttivo peraltro, i genitori fanno ritorno alle zone d’origine, non di rado trasportati passivamente dalla corrente a causa dello sforzo compiuto, che li ha privati di ogni energia.

Ingordissimi di cibo, gli avannotti crescono assai rapidamente, sicché ad un anno le giovani trote raggiungono la lunghezza di 15 cm, e al termine del secondo anno sono lunghe 30 cm e pesano fino a 150 gr. A questa età, peraltro, i maschi raggiungono la maturità sessuale, mentre le femmine sono pronte per riprodursi solo l’anno successivo.

Non ci soffermiamo a decantare la qualità delle carni del Salmo trutta e della Salmo trutta fario, note a tutti, per cui questi salmonidi vengono attivamente fatti oggetto di pesca e ancor più allevati.

Attualmente la Salmo trutta e la Salmo trutta fario sono divenute meno comuni in quasi tutto il loro areale, a causa della concorrenza competitiva di specie aliene introdotte a scopi “alieutici” dall’essere umano, come ad esempio la Trota iridea o arcobaleno (Salmo irideus), originaria della California, più vorace e prolifica, in grado di adattarsi ad ambienti anche poco confortevoli e con una cinetica di crescita post-natale molto più rapida. La IUCN e il Wwf, monitorano da vicino la situazione. A titolo informativo, poiché verranno trattate nelle specifiche schede di volta in volta, altre specie di trota sono il Carpione (Salmo carpio), raggiunge taglie superiori alla trota comune, caratteristico del lago di Garda, ma ormai acclimatato anche in altri laghi Italiani e l’ Oncorhynchus mykiss noto anche come Salmo gairdneri.

Poi c’è la già citata Trota iridea (Salmo irideus), originaria della California, un’altra trota di origine nordamericana introdotta ormai anche nelle acque Europee e Italiane, generando i sopracitati fenomeni competitivi a danno delle trote autoctone, è la Trota del Nordamerica (Salmo shaster); sebbene ascritto a un altro genere, estremamente affine però a quello delle trote del genere Salmo, troviamo il Salmerino (Salvelinus alpinus), che nelle nostre acque ha generato la razza Salvelinus alpinus salmarinus, per ibridazione.

In ultimo un altro indigeno del Nordamerica, ormai presente nelle nostre acque, come in quelle Europee più in generale, è il Salvelinus fontinalis.  C’è poi il gigante del gruppo, che può raggiungere lunghezze superiori ai due metri, presente nelle acque del Danubio e ora, perché introdotto, anche in quelle del Reno, che è il Salvelinus hucho.

Sinonimi

Salmo fario Linnaeus, 1758; Trutta fario Linnaeus, 1758.

 

→ Per nozioni generali sui pesci vedere qui.

→ Per apprezzare la biodiversità degli Osteichthyes, i PESCI OSSEI, e trovare altre specie, cliccare qui.