Spathoglottis kimballiana

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

La Spathoglottis kimballiana è una specie terricola cespitosa a lunga fioritura

La Spathoglottis kimballiana è una specie terricola cespitosa a lunga fioritura © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Borneo e Filippine, dove cresce nelle foreste umide in prossimità di corsi d’acqua su strati di vegetazione in decomposizione, tra 600 e 1500 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei termini greci “spathe” = spatola e “glotta” = lingua, con riferimento alla forma del labello; la specie è dedicata al collezionista di orchidee americano W. S. Kimball.

Nomi comuni: yellow ground orchid, garden orchid (inglese).

La Spathoglottis kimballiana Hook.f. (1895) è una specie erbacea terricola cespitosa con piccoli pseudobulbi ovoidi interamente ricoperti di guaine membranacee e foglie lineari lanceolate con apice acuminato, plicate, lunghe 60-80 cm.

Infiorescenze laterali lunghe 60-90 cm portanti fiori di 5-7,5 cm di diametro di colore giallo vivo che si aprono in successione, in gruppi di 2-3, per 3-4 mesi, con sepali e petali simili, ovati, lunghi circa 3 cm e larghi 1,8 cm e labello trilobato, lungo circa 2 cm, punteggiato di rosso alla base. Si propaga facilmente per divisione.

Orchidea terricola molto popolare, specie nelle zone tropicali come pianta da giardino, per la lunga e copiosa fioritura e la facilità di coltivazione, richiede parziale ombreggiatura, ma sopporta anche il pieno sole, temperature medio-alte, con minime notturne in inverno di 15-20 °C, ed elevata costante umidità, 60-80%.

Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti durante il periodo vegetativo, leggermente diradate, ma senza mai fare asciugare completamente il terriccio, in inverno. È preferibile utilizzare per le innaffiature e le nebulizzazioni acqua non calcarea e priva di cloro. Non è particolarmente esigente riguardo al substrato purché leggermente acido, ricco di sostanza organica, ben drenante ed aerato, non sopportando ristagni che possono provocare letali marciumi.

Per la coltivazione in contenitore vanno utilizzati vasi piuttosto capaci, formando velocemente grossi cespi con un esteso apparato radicale. Rinvasi e divisioni vanno effettuati alla fine della fioritura.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

 

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