Strophanthus gratus

Famiglia : Apocynaceae


Testo © Pietro Puccio

 

multi

Bello ma tossico, lo Strophanthus gratus raggiunge i 18 m con fusti rampicanti legnosi © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Africa tropicale (Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea, Liberia, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Senegal e Sierra Leone), dove cresce ai margini delle foreste umide o lungo le rive dei corsi d’acqua fino a circa 600 m di altitudine.

Il nome del genere è la combinazione dei sostantivi greci “στροφος” (strophos) = cordone e “ἄνθος” = fiore, con riferimento alle lunghe estremità dei petali attorcigliati, in particolare quando ancora in boccio, di alcune specie appartenenti al genere; il nome specifico è l’aggettivo latino “gratus, a, um” = gradito, che piace, con ovvio riferimento.

Nomi comuni: climbing oleander, dart vine, poison arrow vine, rose allamanda, spider tresses (inglese); iné, onayé (Camerun); omaatwa (Ghana); isa, isa-gidi (Nigeria); gondui, sawai, tsa-wa (Sierra Leone).

Lo Strophanthus gratus (Wall. & Hook.) Baill. (1888) è un arbusto sarmentoso o rampicante legnoso sempreverde con fusti, fino a circa 18 m di lunghezza e 8-10 cm di diametro, di colore bruno. Le foglie, su un corto picciolo, 0,5-1 cm, sono semplici, opposte, coriacee, da obovate a ellittico-ovate con apice appuntito e margine intero, lunghe 5-15 cm e larghe 2-8 cm, di colore verde intenso, lucide. Infiorescenze in cime terminali sessili portanti 3-10 fiori ermafroditi, su un pedicello lungo 0,5-1,2 cm, di circa 5 cm di diametro, con 5 sepali obovati, lunghi 0,8-1,8 cm, di colore bruno rossiccio, corolla imbutiforme di colore bianco soffuso di rosa con tubo lungo 2,5-4,5 cm e 5 lobi obovati con margine crespato, lunghi e larghi 1,5-3,5 cm, gola con corona a 10 lobi lanceolato-lineari di colore rosa, lunghi 0,5-1,5 cm. I frutti sono follicoli opposti, cilindrici, di 20-40 cm di lunghezza e 3-4 cm di diametro, contenenti semi fusiformi lunghi 2 cm dotati di un ciuffo di peli all’estremità, lungo 1-5 cm, che ne favorisce la dispersione tramite il vento.

Si riproduce per seme in terriccio organico con aggiunta di sabbia per un 30%, mantenuto umido alla temperatura di 22-24 °C, e per talea semilegnosa.

Specie particolarmente ornamentale per il fogliame lussureggiante e i fiori dal colore delicato, carnosi e con la lucentezza della porcellana, che emanano un gradevole profumo che ricorda quello delle rose, coltivabile nelle regioni a clima tropicale e subtropicale dove temperature inferiori a +10 °C sono eventi eccezionali e di breve durata. Richiede pieno sole o leggera ombreggiatura e suoli ricchi di sostanza organica drenanti, da leggermente acidi a leggermente alcalini, può essere allevata a cespuglio, con opportune potature, o appoggiata a graticci e ringhiere. Altrove può essere coltivata in vaso, utilizzando un substrato organico particolarmente drenante e aerato, per potere essere riparata nei mesi più freddi in ambienti molto luminosi, con temperature diurne di 20-24 °C e minime notturne non inferiori a 15 °C. Innaffiature regolari in estate, più diradate in inverno, lasciando asciugare parzialmente il substrato prima di ridare acqua, e concimazioni dalla primavera all’autunno preferibilmente con prodotti idrosolubili bilanciati con microelementi a metà dose di quella consigliata sulla confezione.

Tutte le parti della pianta sono altamente tossiche, per la presenza di glucosidi cardioattivi, in particolare ouabaina, presenti in tutte le parti della pianta, ma soprattutto nei semi, usati in passato per avvelenare le frecce per l’effetto letale, per arresto cardiaco, particolarmente rapido.

Sinonimi: Roupellia grata Wall. & Hook. (1849); Strophanthus stanleyanus Hook (1849); Roupalia grata (Wall. & Hook.) T.Moore & Ayres (1850); Strophanthus ouaboio Holmes (1890); Strophanthus glaber Cornu ex Holmes (1893); Strophanthus gratus Franch. (1893); Nerium guineense Brongn. ex Perrot & Vogt (1913); Strophanthus perrotii A.Chev. (1920); Strophanthus chopraie M.R.Almeida (2001).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle APOCYNACEAE cliccare qui.