Symphodus roissali

Famiglia : Labridae

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Testo © Giuseppe Mazza

 

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Il Tordo verde (Symphodus roissali ) vive nella zona di risacca del Mediterraneo © Giuseppe Mazza

Il Tordo verde (Symphodus roissali Risso, 1810) appartiene alla classe degli Actinopterygii, i pesci con le pinne raggiate, all’ordine dei Perciformes ed alla famiglia dei Labridae.

Il nome del genere deriva dal greco “συμφύω” (synfuo) = crescere insieme e “ὀδούς” (odous) = denti, quindi denti cresciuti insieme, che quasi non si vedono, nascosti dal tessuto gengivale e dalle labbra.

Il nome della specie “roissali” vuol dire “di Roissal”; è stata cioè dedicata al pittore nizzardo Clément Honoré Claude Roassal, detto anche Roissal (1781-1850).

Pesce per vari aspetti molto simile al Symphodus ocellatus, tanto che si era parlato di un Symphodus ocellatus var. quinquemaculatus (dal sinomimo attualmente in disuso di Crenilabrus quinquemaculatus) ma poi, valutati tutti gli elementi, la cosa è rientrata ed il Crenilabrus quinquemaculatus, oggi Symphodus roissali, è considerato una buona specie.

Zoogeografia

Il tordo verde è presente in tutto il Mediterraneo, compreso il Mar Nero, ma anche oltre lo stretto di Gibilterra sulle coste atlantiche marocchine, spagnole e francesi fino alla Bretagna.

Ecologia-Habitat

Vive solitario sui bassi fondali, nella zona di risacca a meno di 1 m di profondità, anche se talora si può trovare più in basso. Pauroso com’è ama le coste rocciose, piene d’anfratti, senza trascurare del tutto le praterie sommerse. Più che nuotare trascorre la giornata passando in fretta da un nascondiglio all’altro.

Misura in genere 8-12 cm e la livrea più frequente è rossiccia, a dispetto del nome italiano © Giuseppe Mazza

Misura in genere 8-12 cm e la livrea più frequente è rossiccia, a dispetto del nome italiano © Giuseppe Mazza

Morfofisiologia

I maschi misurano in genere 8-12 cm, ma sono stati pescati esemplari anche di 15-17 cm. Le femmine sono più piccole.

Il corpo è molto più alto di quello del Symphodus ocellatus .

Per il resto anche qui c’è un’unica dorsale, spinosa nella prima parte e costituita poi da raggi molli, come l’anale. Pinna caudale spatolata, quasi quadrangolare, pettorali arrotondate e modeste ventrali.

La testa è conica, con bocca poco protrattile e mascella superiore leggermente più lunga. L’opercolo mostra una linguetta cutanea.

Il colore varia secondo il sesso, la taglia, la stagione e l’ambiente, ma non ci sono regole.

Nello stesso luogo e nella stessa stagione si notano infatti contemporaneamente, a prescindere dalla taglia, i colori più disparati.

La maggior parte degli esemplari mostra una livrea rossiccia, ma in armonia col nome italiano di tordo verde, vi sono anche vari soggetti olivastri, ed alcuni sono addirittura verde smeraldo. Restano le macchie scure, che formano, più o meno, due bande sui fianchi, ma anche queste possono scomparire o intensificarsi all’istante, secondo l’umore del pesce e come per il Symphodus ocellatus, si nota una macchia scura al centro del peduncolo caudale.

Esistono rari esemplari color smeraldo, e le macchie s'attenuano secondo l'umore del pesce © Giuseppe Mazza

Esistono rari esemplari color smeraldo, e le macchie s'attenuano secondo l'umore del pesce © Giuseppe Mazza

Etologia-Biologia Riproduttiva

Il tordo verde si nutre per lo più di molluschi, anellidi e crostacei, ma anche di briozoi ed echinidi.

All’inizio dell’estate, come per il Symphodus ocellatus, i maschi costruiscono con alghe e sabbia dei piccoli nidi a forma di tazza.

Lavorano in genere nelle ore più calde del giorno ad appena 15-70 cm di profondità, accontentandosi spesso di completare, con qualche brandello vegetale misto a sabbia, le depressioni idonee che scoprono fra le rocce.

Le uova sono appiccicose. Il maschio le feconda subito e monta la guardia fino alla schiusa, con la testa in alto in posizione obliqua, ventilandole con la coda per una migliore ossigenazione.

Si è notato che i tordi verdi sono molto legati al loro piccolo territorio, di cui ben conoscono risorse e nascondigli, e lo conservano spesso per un anno. L’indice di vulnerabilità della specie segna attualmente 31 su una scala di 100.

Sinonimi

Crenilabrus aeruginosus Pallas, 1814; Crenilabrus arcuatus Risso, 1827; Crenilabrus capistratus Pallas, 1814; Crenilabrus quinquemaculatus Risso, 1827; Crenilabrus roissali Risso, 1810; Crenilabrus tigrinus Risso, 1827; Labrus aeruginosus Pallas, 1814; Labrus capistratus Pallas, 1814; Labrus oculusperdix Rafinesque, 1810; Lutjanus alberti Risso, 1810; Lutjanus roissali Risso, 1810; Symphodus quinquemaculatus Risso, 1827.

 

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