Tibouchina heteromalla

Famiglia : Melastomataceae


Testo © Pietro Puccio

 

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La Tibouchina heteromalla è un arbustello brasiliano che sfiora i 2 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Brasile (Ceara, Espirito Santo, Goias, Minas Gerais, Paraiba, Pernambuco, Rio de Janeiro e San Paolo), dove cresce prevalentemente su affioramenti rocciosi in climi spiccatamente stagionali.

Il nome del genere deriva da quello usato dalle popolazioni della Guyana; il nome specifico è la combinazione dei termini greci “héteros” diverso e “mallos” = lana, capelli, per la differente peluria sulle facce delle foglie.

Nomi comuni: large leaf princess flower, panther‘s ear tibouchina, purple glory bush, silver leafed princess flower (inglese); tibouchine laineux (francese); prinzessinnenblume (tedesco).

La Tibouchina heteromalla (D. Don) Cogn. (1885) è un arbusto eretto ramificato, alto fino a circa 1,8 m, con rami a sezione quadrangolare ricoperti da un sottile tomento.

Le foglie, su un picciolo tomentoso lungo 1-3 cm, sono ovato-cordate, lunghe 10-15 cm e larghe 8-10 cm, con apice ottuso e margine intero, coriacee, di colore verde intenso, solcate da 5-7 nervature che si dipartono dalla base e fittamente ricoperte superiormente da corte setole grigie, inferiormente da un fitto tomento lanoso biancastro.

Le infiorescenze sono racemi terminali lunghi fino a 30-40 cm portanti numerosi fiori con petali piatti obovati, di colore viola o porpora, lunghi circa 1,5 cm.

Il frutto è una capsula ovoide lunga circa 1 cm contenente minuscoli semi reniformi. Si riproduce per seme, da distribuire superficialmente sul substrato mantenuto umido a una temperatura di 20-22 °C, e per talea. Specie molto ornamentale per le grandi foglie dalla superficie vellutata e la vistosa fioritura che si protrae da metà estate ad inizio inverno.

Le infiorescenze sono racemi terminali lunghi anche 30-40 cm con corolle di 3 cm di diametro © G. Mazza

Le infiorescenze sono racemi terminali lunghi anche 30-40 cm con corolle di 3 cm di diametro © G. Mazza

Coltivabile nelle zone a clima tropicale e subtropicale preferibilmente sotto leggera ombreggiatura o pieno sole limitatamente al mattino, se ne può tentare la coltivazione in quelle temperato-calde più miti potendo sopportare qualche grado sotto 0 °C per brevissimo periodo, eventualmente con perdita della parte aerea, ma ricrescendo in primavera.

Richiede terreno acido ricco di sostanza organica e perfettamente drenante, essendo particolarmente sensibile ai ristagni d’acqua; eventuali potature vanno effettuate a fine inverno per mantenere compatta la vegetazione.

Coltivabile anche in vaso utilizzando un substrato, come prima indicato, con aggiunta di sabbia o agriperlite, per migliorare il drenaggio, da posizionare in inverno in luogo quanto più luminoso possibile e ad una temperatura superiore a 12 °C. Annaffiature regolari in estate, ma facendo asciugare gli strati superiori del terriccio prima di ridare acqua, che deve essere non calcarea e a temperatura ambiente, diradate in inverno. Le concimazioni, con prodotti per acidofile, vanno effettuate dalla primavera all’autunno, con le modalità indicate dal produttore, sospese in inverno.

Sinonimi: Melastoma heteromallum D. Don (1822); Pleroma heteromalla (D. Don) D. Don (1823); Lasiandra heteromalla (D. Don) Naudin (1850).

 

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