Typhonodorum lindleyanum

Famiglia : Araceae


Testo © Pietro Puccio

 

Specie imponente, erbacea acquatica rizomatosa, che raggiunge i 3 m d’altezza © Giuseppe Mazza

Specie imponente, erbacea acquatica rizomatosa, che raggiunge i 3 m d’altezza © Giuseppe Mazza

Il Typhonodorum lindleyanum Schott (1857) è originario delle Comore, Madagascar, Mauritius e Tanzania dove cresce lungo le rive dei corsi d’acqua e dei laghi e nelle paludi.

Il nome generico è di incerto significato, non essendo stato specificato dall’autore, la versione più accreditata lo fa derivare dalla combinazione dei termini greci “typhon” = vento violento e “doron” = dono; la specie è dedicata al botanico inglese John Lindley (1799-1865).

Nomi comuni: “giant aquatic arrowhead“, “giant arum”, “water banana” (inglese); ”oreilles d’éléphant” (francese); “banana-d’água”, “tifonodoro”, “bananeira-d’água” (porto- ghese); “malanga de pantano” (spagnolo); “aquatischer riesenaronstab” (tedesco).

Erbacea acquatica sempreverde, rizomatosa, con uno pseudo fusto, derivante dalla sovrapposizione delle basi dei piccioli, di colore bianco rosato striato e macchiato di porpora scuro, alto fino a circa 3 m e diametro di 10-30 cm; le foglie di colore verde lucido sono sagittate, pressoché erette, dall’apice acuminato e margini ondulati, lunghe fino a 120 cm e larghe fino a 80 cm, su piccioli lunghi 0,5-1 m.

Infiorescenza costituita da una spata lunga fino ad 80 cm, tubolare alla base per circa un terzo della lunghezza, giallo verdastra esternamente e bianco rosata internamente, e per la restante parte di colore giallo-crema, e da uno spadice lungo fino a circa 50 cm terminante con una appendice sterile di circa 20 cm; i fiori sono unisessuali protogini (lo stigma, la parte femminile, è ricettivo prima della maturazione degli stami, ciò impedisce l’autofecondazione) con i fiori maschili distribuiti nella parte superiore e quelli femminili in quella inferiore, in corrispondenza della zona tubolare della spata, separati da una zona sterile; l’impollinazione è favorita da insetti attratti dall’odore di carne putrida emesso dallo spadice.

I frutti sono bacche globose di circa 4 cm di diametro di colore giallo a maturità contenenti un solo seme compresso, tondeggiante, di circa 3 cm; lo sviluppo del seme, dal momento della fecondazione, non ha periodi di stasi germinando anche sulla stessa pianta fino a quando, già provvisto di foglie, cade in acqua dalla infruttescenza che nel frattempo si è incurvata verso il basso.

Si riproduce per seme, da piantare immediatamente appena maturo coperto da qualche centimetro d’acqua, plantule e divisione del rizoma.

Specie imponente e di grande effetto paesaggistico, adatta a giardini d’acqua di grandi dimensioni nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido, da coltivare in pieno sole su suoli ricchi di sostanza organica con i rizomi coperti da uno strato d’acqua stagnante.

La polpa dei frutti, come del resto tutte le parti della pianta, contiene sostanze irritanti, in particolare ossalato di calcio, che può provocare reazioni allergiche e va maneggiata con cautela; i semi tostati, dopo ripetute bolliture, rinnovando l’acqua ogni volta, sono eduli e consumati localmente; anche i rizomi, con lo stesso processo di bollitura ripetuta, sono stati consumati in passato in periodi di carestia.

Sinonimi: Typhonodorum madagascariense Engl. (1881); Arodendron engleri Werth (1901).

 

→ Per apprezzare la biodiversità all’interno della famiglia delle ARACEAE e trovare altre specie, cliccare qui.