Vanda dearei

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Sempre più rara in natura la Vanda dearei è un'epifita del Borneo e Piccole Isole della Sonda © Giuseppe Mazza

La specie è originaria del Borneo e Piccole Isole della Sonda dove vive nelle foreste umide sui rami più esposti degli alberi, in modo da usufruire della massima luminosità, prevalentemente lungo le rive di corsi d’acqua, a basse altitudini.

Il nome del genere è quello in sanscrito della Vanda tessellata; la specie fu dedicata da H.G. Reichenbach al colonnello inglese Deare, collezionista di orchidee, che l’aveva raccolta nelle Isole della Sonda.

Nomi comuni: Deare’s vanda (inglese).

La Vanda dearei Rchb.f. (1886) è una specie epifita monopodiale con fusto eretto, che può superare il metro di altezza, nascosto dalle basi fogliari imbricate.

Le foglie sono alterne, distiche, coriacee, nastriformi, irregolarmente bidentate all’apice, ricurve, lunghe 20-35 cm e larghe 2,5-3,5 cm, di colore verde chiaro.

Infiorescenze racemose ascellari su un corto peduncolo portanti 3-6 fiori carnosi, fino a circa 8 cm di diametro, di colore bianco crema sfumato di giallo pallido con labello giallo oro. Sepali e petali simili brevemente unguicolati (con la base ristretta simile ad uno stelo), lunghi circa 4 cm e larghi 3 cm, labello trilobato lungo circa 4 cm e largo 4,5 cm.

I fiori sono di lunga durata, circa 2 settimane, ed emanano un intenso dolce profumo.
Si riproduce per seme, in vitro, e micropropagazione.

Le infiorescenze recano 3-6 fiori, larghi anche 8 cm, dall'intenso profumo. Poco coltivata ma con numerosi ibridi © Giuseppe Mazza

Le infiorescenze recano 3-6 fiori, larghi anche 8 cm, dall'intenso profumo. Poco coltivata ma con numerosi ibridi © Giuseppe Mazza

Specie sempre più rara in natura per l’eccessiva antropizzazione e la raccolta illegale, è una delle più ornamentali del genere per i grandi fiori carnosi, profumati, dalla forma quasi circolare, e prodotti più volte durante l’anno, nonostante ciò è scarsamente presente nelle collezioni degli amatori, al contrario dei suoi numerosi ibridi dai fiori di colore giallo cui ha dato origine.

Richiede elevata luminosità, anche alcune ore al mattino di luce solare diretta, elevate temperature diurne in tutte le stagioni, 25-34 °C, con temperature minime notturne in inverno non inferiori a 18 °C, elevata umidità, 70-85%, unitamente ad una costante ventilazione.

Le innaffiature devono essere frequenti e abbondanti, anche giornaliere in par- ticolare per le piante montate in presenza di elevate temperature, più diradate in inverno con temperature più fresche, evitando ristagni, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa.
Concimazioni bisettima- nali in estate, mensili in inverno, utilizzando un prodotto preferibilmente bilanciato, con microelementi, a metà dose di quella consigliata dal produttore.
Può essere montata su rami, corteccia, zattere di sughero o di felci arborescenti o coltivata in vasi ben drenati o preferibilmente in canestri, in modo da permettere alle radici di allungarsi liberamente e asciugarsi velocemente dopo le innaffiature e nebulizzazioni, utilizzando un composto aerato che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di media-grossa pezzatura e carbone.
Le radici non gradiscono essere disturbate, pertanto i rinvasi vanno effettuati quando strettamente necessari, alla ripresa vegetativa.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

 

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