Vanda helvola

Famiglia : Orchidaceae


Testo © Pietro Puccio

 

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Comune nelle umide foreste dell’Arcipelago di Bismarck, Borneo, Giava, Malaysia Peninsulare, Nuova Guinea e Sumatra, ma quasi ignota in coltura, la Vanda helvola è una vistosa epifita monopodiale con fusto eretto o inclinato di circa 1 m © Giuseppe Mazza

La specie è originaria dell’Arcipelago di Bismarck, Borneo, Giava, Malaysia Peninsulare, Nuova Guinea e Sumatra dove vive sugli alberi delle foreste umide ai margini di corsi d’acqua, fino a circa 1600 m di altitudine.

Il nome del genere è quello in sanscrito della Vanda tessellata; il nome specifico è l’aggettivo latino “helvolus, a, um” = giallo brunastro, con riferimento al colore dei fiori.

Nomi comuni: Borneo scented orchid (inglese).

La Vanda helvola Blume (1849) è una specie epifita monopodiale con fusto eretto o semipendente, fino ad oltre 1 m di lunghezza, interamente nascosto dalle basi fogliari imbricate, da cui si dipartono robuste e carnose radici aeree.

Le foglie sono alterne, distiche, coriacee, nastriformi con apice bilobato e irregolarmente dentato, ricurve, lunghe 15-25 cm e larghe 3-3,5 cm, di colore verde intenso.

Infiorescenze racemose ascellari, lunghe circa 10 cm, portanti 3-5 fiori carnosi, cerosi e leggermente fragranti, di circa 5 cm di diametro, con sepali e petali oblungo-spatolati con margini ondulati, di colore da bruno giallastro a bruno porpora, e labello trilobato con lobo mediano a forma di freccia; in natura sono presenti individui di colore interamente giallo verdastro.

Si riproduce per seme, in vitro, e micropropagazione.
A livello amatoriale può riprodursi dividendo il fusto in due porzioni provviste ciascuna di un numero sufficiente di foglie e radici, la parte superiore va trattata come una pianta adulta, la parte inferiore, posta in un ambiente con elevata temperatura ed umidità, produrrà dalle gemme dormienti una o più piante che potranno essere asportate non appena avranno formato un loro apparato radicale.

Splendidi fiori carnosi e cerosi, leggermente fragranti, di circa 5 cm © Giuseppe Mazza

Splendidi fiori carnosi e cerosi, leggermente fragranti, di circa 5 cm © Giuseppe Mazza

Una delle Vanda più diffuse in natura, ma piuttosto rara in coltivazione, richiede elevata luminosità, anche luce solare filtrata, temperature medio-alte in estate, 25-35 °C, leggermente più fresche in inverno, con valori minimi notturni non inferiori a 16 °C, elevata umidità, 70-85%, unitamente ad una costante ventilazione. Innaffiature abbondanti e frequenti, anche giornaliere, in particolare per le piante montate e a radice nuda, in presenza di elevate temperature, più diradate in inverno, con temperature più fresche, in modo di permettere alle radici di asciugarsi completamente tra le innaffiature, utilizzando acqua piovana, demineralizzata o da osmosi inversa a temperatura ambiente.

Concimazioni ogni due settimane dalla primavera a inizio autunno, mensili in inverno, utilizzando un prodotto idrosolubile preferibilmente bilanciato, con microelementi, a metà dose di quella consigliata sulla confezione.

Può essere montata su tronchi, corteccia o zattere di sughero o di felci arborescenti, oppure in vasi con ottimo drenaggio, per evitare pericolosi ristagni idrici, o preferibilmente in canestri sospesi, in modo da permettere alle radici di allungarsi liberamente e asciugarsi velocemente dopo le innaffiature e nebulizzazioni.

Possono essere posizionate sia a radice nuda, senza alcun substrato, che con composto particolarmente drenante e aerato che può essere costituito da frammenti di corteccia (bark) di media/grossa pezzatura e carbone con eventuale aggiunta di inerti.

I rinvasi vanno effettuati quando strettamente necessario, alla ripresa vegetativa, cercando di danneggiare il meno possibile le radici che vanno preventivamente bagnate per renderle più flessibili.

La specie è iscritta nell’appendice II della CITES (specie per la quale il commercio è regolamentato a livello internazionale).

 

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