Zanclus cornutus

Famiglia : Zanclidae

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Testo © DrSc Giuliano Russini – Biologo Zoologo

 

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Uno Zanclus cornutus adulto si nutre d'alghe lungo le coste dello Sri Lanka © Giuseppe Mazza

Gli Zanclidi (Zanclidae) costituiscono una piccola famiglia di pesci marini tropicali, il cui rappresentante più noto è l’Idolo Moresco detto anche Zanclo cornuto (Zanclus cornutus Linnaeus, 1758), molto ambito dagli acquariofili, tant’è che la CITES ne monitora il traffico.

Tassonomicamente questo pesce afferisce agli Attinotterigi o Attinopterigi (Actynopterygii), al vasto ordine dei Perciformi (Perciformes), alla famiglia Zanclidi (Zanclidae), genere Zanclo (Zanclus).

Fino a diversi anni fa era opinione generale che le specie del genere Zanclus fossero due: lo Zanclus canescens e lo Zanclus cornutus.  Oggi, invece, si è quasi convinti che in realtà esista solo una specie lo Zanclus cornutus.

Questo concetto, non è ancora accettato da tutti, alcuni biologi sostengono che la differenza che altri evidenziavano tempo addietro, deriva dal sesso; la International Code for Zoological Nomenclature (ICZN), per ora accetta la specie Zanclus cornutus.

Zoogeografia

Gli zanclidi, e quindi anche l’idolo moresco che da alcuni gruppi etnici a religione mussulmana è considerato un pesce sacro, vivono nelle acque costiere dei mari tropicali. Possono trovarsi nell’oceano Indiano, nell’oceano Atlantico meridionale, nel Mar Rosso, ma principalmente sono presenti nelle acque tropicali dell’oceano Pacifico.

Ecologia-Habitat

Frequentano soprattutto le scogliere ricche di vegetazione (alghe, fanerogame marine), spingendosi anche all’interno dei Mangrovieti.
Il loro regime alimentare è essenzialmente vegetariano, particolare poco frequente nelle specie ittiche marine; d’altronde la bocca troppo piccola e la dentatura che posseggono, gli renderebbe comunque molto difficile la cattura di prede animali, per quanto piccole esse siano.

Morfofisiologia

Gli Zanclidae costituiscono una famiglia di modesta entità per numero di specie, intermedia per vari caratteri fra gli elegantissimi Chetodontidi (Chaetodontidae), i cosiddetti pesci farfalla, e gli Acanturidi (Acanthuridae), altrimenti noti come pesci chirurgo.

Gli Zanclidae costituiscono una famiglia intermedia per vari caratteri fra i Chetodontidi, gli elegantissimi pesci farfalla, e gli Acanturidi, noti come pesci chirurgo © Giuseppe Mazza

Gli Zanclidae costituiscono una famiglia intermedia per vari caratteri fra i Chetodontidi, gli elegantissimi pesci farfalla, e gli Acanturidi, noti come pesci chirurgo © G. Mazza

Le linee generali degli zanclidi, ci dicono che come i Chaetodontidae e gli Acanthuridae , hanno un corpo fortemente compresso latero-lateralmente e assai alto, con pinna dorsale e anale assai strette e allungate. Il palato è privo di denti.

A differenza delle altre due famiglie, gli zanclidi, e quindi l’idolo moresco, presentano un muso tubulare, terminante con una piccolissima bocca. Un carattere analogo si osserva solo, e alquanto di rado, fra i Chaethodontidae che, sebbene più simili per aspetto agli zanclidi, sono però paradossalmente meno affini sistematicamente di quanto non lo siano gli Acanthuridae.

Anatomicamente, infatti, questi presentano raggi spinosi delle pinne meno sviluppati ed in numero minore, evidenziando una affinità tassonomica. Lo Zanclus cornutus, nella forma del corpo e nella colorazione della livrea, ad un primo sguardo ricorda più il Pesce Angelo (Heniochus acuminatus), una delle specie ornamentali più diffuse.

L’idolo moresco possiede una pinna dorsale lunghissima e prolungata in un filamento ricurvo all’indietro; più corta, anche se pure notevolmente sviluppata, è la pinna anale, priva di un’analoga appendice. La coda, inserita su un peduncolo assai stretto, è posteriormente assai allargata e troncata all’apice.

Giovane esemplare in cattività. Sono pesci erbivori delicati da lasciare a grandi acquari pubblici © Giuseppe Mazza

Giovane esemplare in cattività. Sono pesci erbivori delicati da lasciare a grandi acquari pubblici © Giuseppe Mazza

Una curiosa caratteristica della specie, a cui è anche dovuto il nome scientifico, è data dalla presenza presso gli occhi di due piccole protuberanze ossee simili a cornetti. La livrea, molto vistosa, è formata da fasce verticali scure, su fondo chiaro a contorni nettissimi. Il colore di fondo è di un bel giallo dorato molto chiaro; le fasce, sono invece, di un bel bruno nerastro.

Sulla protuberanza anteriore del muso, simile ad un becco, si osservano due fasce scure separate da una zona obliqua chiara. Sul corpo, invece, le fasce scure verticali sono due e ben distanziate. La prima più ampia e anteriore, ricopre anche gli occhi, la regione opercolare e le pinne verticali, anch’esse nerastre; la seconda invece, occupa la metà posteriore della pinna anale e da qui, attraverso il corpo, giunge fin sulla metà posteriore della dorsale.

Una fascia scura, occupa anche quasi tutta la coda, che presenta però il bordo posteriore bianco.

Le dimensioni sono mediocri, ma relativamente grandi per una specie ornamentale: la lunghezza del corpo può infatti raggiungere i 20 cm, mentre fra l’apice della pinna anale e quello della dorsale se ne possono contare una trentina.

Etologia-Biologia Riproduttiva

È un pesce molto delicato e socievole. Necessita di temperature di 25-29 °C. In acquario è adatto alla convivenza con pesci di barriera di altre specie, come quelli afferenti alla famiglia degli Acanthuridae.

Non si sono verificati mai casi di ibridazione interspecifica. In cattività, necessita di aggiunte costanti in acqua di oligoelementi e bioelementi, per rafforzarne la resistenza alle malattie fungine e protozoiche, e soprattutto occorre fornirgli dei vegetali, come per esempio spinaci bolliti. Nuota con colpi alterni delle pinne pettorali.

Non si hanno ad oggi, notizie e dati sulla riproduzione, sebbene molti biologi ittiologi sospettino una riproduzione esterna. L’indice di vulnerabilità della specie segna attualmente 12 su una scala di 100.

Sinonimi

Chaetodon canescens Linnaeus, 1758; Chaetodon cornutus Linnaeus, 1758; Zanclus canescens Linnaeus, 1758; Zanclus cornotus Linnaeus, 1758.

 

 

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