Famiglia : Lamnidae

Testo © Giuseppe Mazza

Affusolato, col suo inconfondibile naso appuntito, Isurus oxyrinchus è lo squalo più veloce del mondo © Obra Shalom Campo Grande
Inconfondibile per il naso appuntito e il corpo fusiforme, lo Squalo mako pinna corta (Isurus oxyrinchus Rafinesque, 1810) è il più veloce del mondo.
Supera facilmente in nuoto i 70 km/h e insieme allo Squalo volpe (Alopias vulpinus) appartiene all’ordine dei Lamniformes ed alla famiglia dei Lamnidae.
Come questo può far salire la temperatura del corpo di 2-4 °C rispetto a quella del mare, per la presenza sui fianchi di un tessuto muscolare striato a respirazione aerobica che si contrae emettendo calore, cui si aggiungono altri muscoli striati interni, alimentati dalla così detta “rete mirabile”, formata da capillari sanguigni venosi circondati da arterie che li riscaldano col flusso del sangue caldo proveniente dal cuore.
Un aumento termico che permette forti accelerazioni, spettacolari balzi fuor d’acqua ed un perfetto funzionamento della vista e del cervello, tant’è che non ha bisogno delle ampolle di Lorenzini, usate in genere da squali e razze per individuare i campi elettromagnetici prodotti dalle prede e orientarsi grazie al campo magnetico terrestre, ma caccia basandosi unicamente sulla vista e l’olfatto.

Imparentato col Grande squalo bianco, ha una dentatura impressionante e non teme i sub, vittime talora d’attacchi mortali ingiustificati © dannydog
Stordisce in più le prede a colpi di coda come Alopias vulpinus, e imparentato com’è anche col Grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) è aggressivo con una dentatura potente e non teme i sub, vittime talora d’attacchi mortali ingiustificati.
Il genere Isurus, creato da Rafinesque nel 1810 dal greco “ísos”, uguale e “ourá”, coda, con riferimento al lobi della coda, sembrerebbe errato. Forse li considerava superficialmente uguali o forse li paragonava nel suo pensiero a quelli dello smisurato Squalo volpe. Anche a prima vista, infatti, il lobo superiore dello Squalo mako pinna corta è decisamente più lungo di quello in basso.
Per il termine specifico oxyrinchus, dal greco “oxýs”, appuntito, e “rhýnchos”, muso, non vi è invece, come abbiamo visto, il minimo dubbio.
Zoogeografia
Lo Squalo mako vive cosmopolita nei mari temperati e tropicali, con una preferenza per temperature comprese fra 9,7 e 24,4 °C. Si può quindi incontrare nel Mediterraneo, ma non certo verso i poli.

Cosmopolita nei mari temperati caldi, misura in genere 270 cm e può aumentare la temperatura del suo corpo di 2-4 °C rispetto al mare © Fernando Olea
In America si trova dalla California al Cile sul lato Pacifico, e dal Canada e i Caraibi all’Argentina sull’altra sponda.
Nell’Atlantico orientale, circola fra la Norvegia e il Sudafrica, ed è poi presente in tutto l’Oceano Indiano fino all’Australia.
Nel Pacifico occidentale va dal Giappone alla Nuova Zelanda, e in quello centrale dalle Isole Aleutine alla Polinesia francese.
Ecologia-Habitat
Isurus oxyrinchus nuota fra la superficie e 888 m di profondità, ma preferisce navigare fra 100 e 150 m per i suoi incredibili spostamenti. Una femmina catturata al largo della California fu ritrovata infatti ad oltre 2700 km di distanza nel Pacifico centrale, ed un altro esemplare percorse 2128 km in 37 giorni, alla media di 58 km al giorno.
Morfofisiologia

Questo aumento termico gli permette forti accelerazioni, spettacolari balzi fuor d’acqua ed un perfetto funzionamento della vista e del cervello © Elias Freyhof
Il corpo, fusiforme, blu metallico sopra e bianco argenteo sul ventre, può raggiungere i 445 cm e 505,8 kg, ma la taglia corrente si aggira sui 270 cm. La carena caudale è prominente.
La pinna dorsale è triangolare e sia questa che l’anale sono seguite da minuscole seconde pinne in posizione simmetrica.
Le femmine sono più grandi dei maschi, ed i giovani si distinguono per una macchia nerastra sulla punta del muso.
Come tutti i Lamniformes, lo Squalo mako pinna corta presenta 5 fessure branchiali e balzano subito all’occhio i suoi caratteristici occhi neri, superati nel diametro solo da quelli dell’analogo Squalo mako pinna lunga (Isurus paucus) Guitart, 1966, più raro e un po’ più piccolo, che deve il nome volgare alle ampie pettorali, causa per contro di un nuoto più lento e meno attivo.
Isurus oxyrinchus è invece in continuo movimento con attacchi a sorpresa dal basso per strappare pinne e fianchi alle prede con i suoi denti appuntiti e affilati come rasoi. Sporgono in basso dalla bocca a forma di U, allineati come sopra in una fila continua.

Qui la sua inquietante pinna dorsale in superficie. Isurus oxyrinchus attacca con feroci morsi dal basso squali, pesci spada e delfini © James Bailey
Quelli più grandi, triangolari e stretti, sono uncinati senza cuspidi basali o dentellature, e negli esemplari anziani, che superano i 3 m di taglia, i denti interni, più larghi e piatti rispetto a Isurus paucus, permettono di sventrare col loro forte morso altri squali, pesci spada e delfini, senza trascurare gli sgombri, i cefalopodi e persino le tartarughe e gli uccelli marini.
Etologia-Biologia Riproduttiva
Isurus oxyrinchus è una specie ovovivipara che partorisce 4-18 piccoli dopo una gestazione di 15-18 mesi. La fecondazione interna può avvenire anche ad opera di più maschi, ed i piccoli, esaurito il tuorlo, si nutrono delle uova non fecondate, rispettando, a differenza d’altri squali, gli altri feti in crescita.
Alla nascita i cuccioli misurano 60-70 cm con una speranza di vita di quasi 30 anni.
Anche se non sono disponibili dati precisi, la resilienza di Isurus oxyrinchus è bassa, con un tempo minimo di 4,5-14 anni per il raddoppio delle popolazioni, e la vulnerabilità alla pesca, decisamente elevata, segna 79 su una scala di 100.

Si nutre di sgombri, cefalopodi e persino tartarughe e uccelli marini. Troppo pescato, figura però a due passi dall’estinzione, nella Lista Rossa IUCN © James Bailey
Lo Squalo mako pinna corta è infatti braccato dai pescatori sportivi che ne apprezzano la combattività, per non parlare di foto memorabili o denti souvenir, e in barba ai divieti viene pescato per l’ottima carne e l’olio ricco di vitamine presente nel fegato.
Ovvio che dal 2018 figura poi come “ED, Endangered”, a due passi dall’estinzione, nella Lista Rossa IUCN delle specie a rischio.
Sinonimi
Isurus spallanzani Rafinesque, 1810; Squalus cepedii Lesson, 1831; Isurus cepedii (Lesson, 1831); Lamna oxyrhina Cuvier & Valenciennes, 1835; Oxyrhina gomphodon Müller & Henle, 1839; Oxyrhina glauca Müller & Henle, 1839; Isuropsis glaucus (Müller & Henle, 1839); Lamna glauca (Müller & Henle, 1839); Lamna latro Owen, 1853; Isuropsis dekayi Gill, 1862; Carcharias tigris Atwood, 1869; Isurus tigris (Atwood, 1869); Lamna guentheri Murray, 1884; Isurus guentheri (Murray, 1884); Lamna huidobrii Philippi, 1887; Isurus mako Whitley, 1929; Isuropsis mako (Whitley, 1929); Isurus bideni Phillipps, 1932; Isurus tigris africanus Smith, 1957; Isurus africanus Smith, 1957.
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